Home    Messi    Ronaldo    Pele   Maradona    Cruyff    Beckembauer   Van Basten    Zico     Batistuta

Zico!

Trequartista dotato di un fisico gracile, ha ampiamente sopperito a questo limite con una tecnica sopraffina. Ottimo realizzatore, dotato di un tiro potente ed estremamente preciso e di una visione del gioco notevole, poteva giocare indifferentemente come centrocampista avanzato o seconda punta. Tecnicamente senz'altro uno dei più grandi di tutti i tempi[senza fonte]. Anche Pelé ha affermato che l'unico brasiliano che gli si è avvicinato è stato Zico.[3] Era uno specialista dei calci piazzati, essendo in grado di dipingere traiettorie spesso imparabili per i portieri e con una media realizzativa difficilmente eguagliabile.
Carriera [modifica]
Calciatore [modifica]

Nel periodo 1975-1986 è stato senza dubbio il giocatore brasiliano più popolare ed uno degli attaccanti più forti del mondo: vinse difatti per ben tre volte il Pallone d'Oro sudamericano (1977, 1981 e 1982) e per 3 volte la classifica dei cannonieri.

In Brasile il suo nome è legato al Flamengo, squadra con la quale ha vinto, segnando ben oltre 100 gol, Campionati di calcio brasiliano, una Coppa Libertadores e una Coppa Intercontinentale. In Italia è ricordato per i due campionati di calcio disputati con la squadra dell'Udinese, l'unica squadra europea in cui ha giocato segnando 22 gol pur avendo giocato solo 39 partite, classificandosi secondo nella classifica dei marcatori nella stagione 1983-1984 dietro al grande Michel Platini. Grazie a lui l'Udinese visse uno dei momenti migliori della sua storia: con il contributo di Zico risalì in classifica dal sesto al terzo posto insieme alle grandi del calcio, ma in seguito al suo infortunio a fine stagione giunse solo nona.

Nel 1983 la vicenda dell'acquisto da parte di una squadra cosiddetta provinciale di un giocatore di caratura mondiale aveva suscitato notevole scalpore, dovuto anche al prezzo sborsato dalla società friulana che poteva contare sul potere economico della Zanussi, e causato una piccola rivolta tra i tifosi brasiliani.

Con la nazionale di calcio brasiliana partecipò a tre edizioni dei Campionati mondiali di calcio: nel 1978, nel 1982 e nel 1986, senza riuscire però a vincere la competizione. In totale con i verdeoro ha giocato 72 partite ufficiali segnando 52 gol (quarto miglior marcatore di sempre della nazionale brasiliana); contando anche le partite non ufficiali giocate il suo totale sale a 88 presenze e 66 gol.

Il 27 marzo 1989 allo Stadio Friuli di Udine viene disputata la gara d'addio di Zico alla Nazionale brasiliana, con un Brasile-Resto del Mondo che termina 1-2 con reti di Dunga, Enzo Francescoli e Lajos Détári.
Allenatore [modifica]
L'inizio in Giappone [modifica]
Zico

Ritiratosi dalle competizioni nel 1994, nel 1999 allena i Kashima Antlers, portati, al di là di ogni pronostico, fino al secondo posto nel campionato giapponese. Dal 2002 al 2006 assume la guida della nazionale di calcio giapponese, che conduce a una brillante vittoria nella Coppa d'Asia 2004 e poi alla qualificazione ai Mondiali 2006. Qui la sua selezione ottiene scarsi risultati (1 punto nello 0-0 contro la Croazia) ed è stata eliminata al primo turno.
Le esperienze in Europa [modifica]

Nel 2006 è ingaggiato dal Fenerbahçe, succedendo a Christoph Daum. Al suo primo anno sulla panchina dei gialloblù di Istanbul domina il campionato turco vincendo il titolo 2006-2007. In Turchia porta il suo connazionale Roberto Carlos, nella speranza di aiutare la sua squadra a fare un buon cammino europeo nella Champions League 2007-2008, in cui il Fenerbahçe arriva fino ai quarti di finale, dove è battuto dal Chelsea di Abramović.

A fine stagione Zico lascia la panchina a Luis Aragonés, commissario tecnico della Spagna Campione d'Europa 2008, e nel settembre 2008 approda sulla panchina del Bunyodkor, squadra del campionato uzbeko dove milita il suo connazionale ed ex Pallone d'oro Rivaldo. Alla guida della compagine Zico conquista il campionato dopo soli due mesi dall'assunzione dell'incarico, con due giornate di anticipo rispetto alla fine del torneo, e raggiunge nella Champions League asiatica le semifinali, il miglior risultato nella storia del club.

Il 13 aprile 2009 assume la guida tecnica del CSKA Mosca. È esonerato il 10 settembre e il 16 settembre diviene l'allenatore dell'Olympiakos.[4].
Sotto la guida di Zico, il club del Pireo conquista la qualificazione agli ottavi di finale della Champions League 2009-2010, ma disputa un campionato deludente: il 19 gennaio 2010, dopo una serie di risultati insoddsifacenti, la società ne comunica l'esonero.[5] [6]