In tutto questo, però, Padre
Pio resta sempre sé stesso, stando in mezzo alle folle, riconciliando ogni giorno
tantissimi peccatori con Dio, ma vivendo il suo rapporto con Dio come se tutto il chiasso
che si verifica attorno a lui non lo riguardi.
La sua vita è sempre cadenzata dalla preghiera:
da questo intimo rapporto con Dio che per nulla sembra essere distratto dalla confusione
della gente. E la migliore definizione di sé stesso, egli la dà ad Attilio Crepas,
giornalista di Stampa Sera: "Voglio essere soltanto un povero frate che
prega" (Eugenio da Montefusco, Il Signore abbia misericordia di me! In
Testimonianze, p. 58, riportato in Fernando da Riese Pio X, Padre Pio da Pietrelcina, Ed.
omonime S.Giovanni Rotondo, pag. 337).
Anche per preservare la regolare vita conventuale
e la riservatezza di Padre Pio, giungono dei provvedimenti dei quali fin troppo la stampa
si è sbizzarrita.
"Per padre Pio, la preghiera è la chiave
della sua esistenza e la garanzia della sua missione; è l'attività d'ogni sua giornata e
di non poche ore della notte: è il compito che sente più suo e che lo impone al fascino
di tutto il mondo; è la fonte di tanta gioia e, insieme, di profonda sofferenza.
Sull'inginocchiatoio o sull'altare, nella chiesa o
nella cella, trascinandosi per un corridoio o per i viali dell'orto cappuccino, con le
mani raccolte o sgrananti la corona, il suo mondo è Dio: da contemplare, da lodare, da
implorare, da propiziare. La sua è, più di tutto, una vita di preghiera, di ininterrotto
filiale colloquio - dolce e ostinato - con Dio" (Fernando da Riese Pio X, Padre
Pio da Pietrelcina, Ed. omonime S.Giovanni Rotondo, pag. 337).
Sono davvero tantissime, le attestazioni di amore
e di fedeltà alla Chiesa da parte di Padre Pio. "Una volta, durante una discussione
a carattere religioso, mentre altri si affannano a sostenere nuovi opinioni di moderni
pensatori, padre Pio tronca tutti dicendo: "Voi potete dire quello che volete, ma io
sto con la Chiesa e basta" (Padre Stefano Maria Manelli, Padre Pio da Pietrelcina,
Casa mariana Frigento, pag. 151).
Egli arriva a definire la Chiesa "nostra
tenerissima madre", nutrendo verso di essa un Amore incrollabile e straordinario,
soprattutto verso il Sommo Pontefice, offrendo tutto sé stesso in immolazione per il Papa
e per il Popolo di Dio.
La prova massima di amore alla Chiesa lo
stigmatizzato del Gargano la dà "nelle prove durissime a cui viene sottoposto.
Obbedienza cieca, in silenzio ed umiltà: Questo è e sarà sempre il suo comportamento
nei lunghi decenni di tormenta". (Padre Stefano Maria Manelli, Padre Pio da
Pietrelcina, Casa mariana Frigento, pag. 151).
"Dolce è la mano della Chiesa anche quando
percuote, perché è la mano della madre" . Queste parole esprimono nitidamente il
suo amore e la cieca obbedienza verso l'Autorità ecclesiastica.
Intanto il 14 maggio 1963 va in cielo Padre
Agostino da S.Marco in Lamis. Amico, fratello, Padre e direttore spirituale della prima
ora, egli è stato forse quello che più di tutti ha compreso profondamente l'anima e la
personalità di Padre Pio. Si erano conosciuti a Serracapriola verso la fine dell'ottobre
del 1907. "Il giovane fra Pio iniziava allora il primo anno di Corso Teologico,
mentre padre Agostino era professore di Teologia. Tra maestro e discepolo si era stabilita
ben presto una relazione di vicendevole comprensione e stima, che doveva prolungarsi fino
alla morte" (Padre Pio da Pietrelcina, Epistolario I, pag. 55, Ed. Padre Pio da
Pietrelcina).
"Padre Pio aveva amato e rispettato il suo
maestro e direttore, confidandosi volentieri con lui. Da parte sua Padre Agostino
ricambiava a cuore aperto la stima e l'amore per il discepolo d'una volta ed aveva per lui
un'autentica venerazione" (Padre Pio da Pietrelcina, Epistolario I, pag. 55, Ed.
Padre Pio da Pietrelcina).
Grazie a Padre Agostino ed a Padre Benedetto da S.
Marco in Lamis, che ci hanno lasciato ben conservate le lettere scritte e
ricevute dal Padre nel corso di alcuni decenni, noi possiamo esplorare in parte, proprio
attraverso i suoi scritti, la personalità e la straordinaria vita mistica del frate di
Pietrelcina.