Biospeleologia del Piemonte |
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Atlante Fotografico Sistematico |
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SCHEDA TECNICA
Comune: |
Frabosa Soprana |
Valle: |
Corsaglia |
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Monte: |
Merdenzone |
Tavola I.G.M.: |
91 I SE Valcasotto |
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Coordinate: |
long.: 4°36'47" lat.: 44°14'28" |
Quota: |
836 m s.l.m. |
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Lunghezza: |
2800 m |
Dislivello: |
-15 +184 m |
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Litotipo: |
Calcare Giurese di Bossea |
Si tratta di una grotta storica del Piemonte, che è stata aperta allo sfruttamento turistico già dalla seconda metà del XIX secolo. In essa scorre un fiume attivo che drena le acque della zona di Prato Nevoso e della Cima Artesinera e che con il lavoro di milioni di anni ha scavato sale molto grandi come la "Sala dell'Orso" e la "Sala Garelli". Il concrezionamento è molto bello ed è possibile sia una visita turistica, muniti di biglietto, sia prenotare visite speleologiche al di là del percorso turistico visitando luoghi suggestivi come la "Galleria delle Meraviglie" e il "Ramo di Babbo Natale".
Questa grotta, a cavallo fra i due secoli, è stata definita, insieme a quelle del Bandito, come "ossifera" per la grande quantità di ossa di Ursus spelaeus che vi sono state trovate.
Da una trentina d'anni opera nella grotta una Stazione Scientifica che ha svolto importanti lavori idrogeologici monitorando completamente la portata ed i parametri fisico-chimici del fiume interno sotto la direzione di Guido Peano ed in collaborazione con il Politecnico di Torino e l'A.R.P.A. di Cuneo. Nei rami alti sono state allestite attrezzature fra cui un idrometrografo che registra il livello e la portata del Lago Loser. Da una decina d'anni l'autore cura il laboratorio biologico di questa Stazione, il quale è stato ricavato in una saletta laterale del "Salone dell’Orso" chiamata "La Sacrestia". Qui sono state eseguite molte delle fotografie pubblicate in questo lavoro, in quanto gli Artropodi troglofili e troglobi vi trovano le condizioni di temperatura ed umidità adatte alla loro sopravvivenza. In questo laboratorio, l’autore ha seguito il ciclo biologico di Insetti Leptodirinae del Piemonte quali Dellabeffaella roccai e Parabathyscia dematteisi, eseguendo fotografie delle larve e delle uova. La Stazione Scientifica ha intrapreso negli ultimi tempi collaborazioni con il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, di cui l’autore è collaboratore. In particolare, Elena Gavetti del M.R.S.N., vi ha condotto recentemente studi sulla biologia del Gasteropoda Zonitidae Oxychilus draparnaudi.
Il popolamento biologico di questa grotta è peculiare; anche se non annovera Insetti troglobi, a parte quelli "di importazione" (vedi Parabathyscia dematteisi), sono presenti alcune entità endemiche come ad esempio Plectogona sanfilippoi bosseae, Troglohyphantes pedemontanus e il Palpigrado Eukoenenia strinatii. Inoltre è locus typicus di Polydesmus troglobius e sono presenti specie particolari come Atrioplanaria morisii, Proasellus franciscoloi, Buddelundiella zimmeri, Trichoniscus voltai e Lithobius scotophilus. Vi sono state, negli ultimi decenni, sporadiche segnalazioni di pipistrelli come Rhinolophus ferrumequinum.
L’autore sta comunque conducendo in questa grotta ricerche sistematiche, sia per lo studio della microfauna acquatica, sia per un inventario delle entità già conosciute che di eventuali nuove specie, come un acaro troglobio del genere Rhagidia, scoperto nell’inverno del 1998. In tempi più recenti (luglio 2000), durante una visita insieme a Claudio Arnò, l'autore ha rinvenuto sulla volta delle gallerie prossime all'ingresso esemplari dell'Araneae Nesticus eremita e nel gennaio 2001, un esemplare del grillo troglofilo Petaloptila andreinii, per la prima volta in questa cavità, dopo più di un secolo di ricerche biospeleologiche.
SPECIFICA |
BIOSPELEOLOGICA |
GENERALE |
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