Associazione culturale Il Rinoceronte

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Notizie

L'associazione culturale IL RINOCERONTE in collaborazione con DETOUR CINEMA
presenta
BRANCATIANA
IL CINEMA SECONDO VITALIANO BRANCATI
Roma Cinema Detour, 23-25 Aprile 2010


"Nella prima metà del Novecento, Vitaliano Brancati fu l'intellettuale siciliano più fervido, fecondo e acuto nell'analizzare la società italiana: la tragedia del fascismo, la discontinuità ininterrotta della democrazia italiana, l'imperizia  degli intellettuali travolti dalla loro ignavia esistenziale. Brancati fu autore di romanzi, racconti, saggi ed opere drammatiche a metà tra la satira e l'esistenzialismo, attenti a svelare, molto spesso sotto la lente deformante del sesso, l'ipocrisia  ed i tabù morali della società italiana.

La strutturazione delle sue pagine si fa forte di un'icasticità senza pari tra gli autori a lui contemporanei: le piazze assolate, i bar nella controra, i vitelloni al caffè sono momenti entrati nell'immaginario collettivo, autentici fotogrammi  già pronti a catalogarsi in una cineteca ideale.
Brancati, infatti, tra gli scrittori italiani degli anni '40 e '50 fu quello più a contatto con il cinema, con il quale collaborò direttamente, ma da cui fu saccheggiato indistintamente, non foss'altro per ripetere situazioni ormai diventate luogo  comune.
Tra le altezze di uno Zampa e la furbizia di un Vicario, il rapporto di Brancati con il cinema fu qualcosa di notevole, che ancora oggi merita di essere discusso, analizzato, riscontrato.

La rassegna Brancatiana propone, nell'arco di tre serate (dal 23 al 25 aprile), una piccola ricognizione dei rapporti tra Brancati ed il cinema italiano, tramite la proiezione di film preceduti dalla lettura di brani di romanzi e racconti dell'autore  siciliano." Andrea Pergolari
La serata d'apertura, in cui sarà proiettato il film Anni difficili (Luigi Zampa, 1948), sarà dedicata al lavoro di Brancati come sceneggiatore di un film tratto da un proprio testo letterario. La proiezione sarà preceduta dalla lettura di alcuni  brani del racconto lungo Il vecchio con gli stivali, all'origine del film di Zampa.
Introdurrà l'incontro (e l'intera rassegna) la scrittrice Antonia Brancati, figlia di Vitaliano.

Nella seconda serata, con la proiezione del film L'uomo, la bestia e la virtù (Steno, 1954), tratto dalla farsa di Pirandello, sarà discussa l'attività di Brancati come sceneggiatore di testi letterari altrui. Alla serata presenzierà Enrico  Vanzina, figlio di Steno; prima della proiezione del film sarà letto il racconto La noia nel '937.

L'incontro conclusivo prevede la proiezione del film Il bell'Antonio (Mauro Bolognini, 1960), tratto dal romanzo omonimo di Brancati e sceneggiato da Pier Paolo Pasolini. Girato quando Brancati era ormai morto da sei anni, Il bell'Antonio offrirà lo  spunto per discutere come il cinema italiano ha saputo sfruttare le risorse narrative di Brancati.
Prima della proiezione del film saranno letti brani del romanzo; dopo la proiezione, una tavola rotonda con esperti di letteratura e cinema italiano (Antonio De Benedetti, Paolo Di Paolo, Marco Onofrio), offrirà al pubblico un ritratto dello scrittore  siciliano e concluderà la rassegna.

L'organizzazione dell'iniziativa è affidata a Francesca Biancat, che curerà personalmente la lettura dei racconti, mentre Andrea Pergolari curerà la rassegna cinematografica e la compilazione di schede storico-riepilogative che accompagneranno  la proiezione dei film.

VEN 23 APRILE

21.00 DI NUOVO "ANNI DIFFICILI" (2008)
Regia, sogg. e scen. Tatti Sanguineti; dir.fot. Luigi Pasquale; mo. Arianna Carletti, Gabriella Scaglione; fo. Carlo Cialone; org. e ric. Rosellina D'Errico; ass.re. Germano Maccioni. Interpreti: Tatti  Sanguineti, Giulio Andreotti, Goffredo Fofi, Tullio Kezich, Anna Proclemer, Turi Vasile. Produzione: Briguglio Film; durata: 28'.

Attraverso testimonianze d'eccezione come quelle Andreotti, Vasile, Anna Proclemer, Fofi e Kezich, lo storico Tatti Sanguineti ricostruisce le vicende produttive e censorie di Anni difficili (1948), la prima storica collaborazione tra il regista Luigi  Zampa e lo scrittore Vitaliano Brancati. A sessant'anni di distanza dall'uscita del film viene riproposta anche una nuova lettura critica dell'opera, rendendo ragione ad un titolo capitale del cinema italiano.

21.30 introduzione alla rassegna alla presenza della scrittrice Antonia Brancati, figlia di Vitaliano
a seguire lettura da:
Il vecchio con gli stivali di V. Brancati

22.15 ANNI DIFFICILI (1948) di Luigi Zampa

Regia di Luigi Zampa; sogg. dal racconto Il vecchio con gli stivali di Vitaliano Brancati; scen. Sergio Amidei, Vitaliano Brancati, Franco Evangelisti, Enrico Fulchignoni; dir.fot. Carlo Montuori; mus. Franco  Casavola; mo. Eraldo Da Roma; scg. Ivo Battelli; co. Giuliana Bagni. Interpreti: Umberto Spadaro (Aldo Piscitello), Massimo Girotti (Giovanni), Ave Ninchi (Rosina), Milly Vitale (Maria), Odette Bedogni  [poi Delia Scala] (Elena), Ernesto Almirante (il nonno), Enzo Biliotti (il podestà). Produzione: Briguglio Film; durata: 117'.

Aldo Piscitello, impiegato nel comune di Modica, è costretto ad iscriversi al Partito Fascista a seguito delle insistenze del sindaco, per non perdere il proprio posto di lavoro. Nonostante questo, continua a frequentare l'ambiente di amici "resistenti".  Ma alla fine della guerra, dopo la caduta del fascismo, avrà un'amara sorpresa… Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia del 1948, suscitò grandi polemiche, presso la stampa e presso la politica: accusato di qualunquismo e, al contrario,  di disfattismo, è ancora oggi un atto d'accusa morale potente e graffiante. Segnò l'inizio della collaborazione tra Vitaliano Brancati e Luigi Zampa, subentrato alla regia al posto di Carlo Ludovico Bragaglia, che aveva effettuato l'intera preparazione  del film. Il mondo di Brancati, fatto di figure mediocri, meschine e grette, è ricreato in un piccolo cosmo di provincia che sa amplificarsi di significati universali. La satira impietosa del fascismo è anche la satira impietosa dell'Italia in ricostruzione,  con un tono di racconto insieme antiretorico e sentimentale e con un finale che è il non plus ultra dei finali di Zampa.

SAB 24 APRILE

21.15 TRAGICO ROGO A ROMA - L'INCENDIO DELLA "MINERVA FILM"
(1947) La Settimana Incom 00059 - 22.5.1947. Produzione: Istituto Luce; durata: 1'22". In un servizio informativo dell'epoca, il tragico incendio della Minerva Film a Roma,  che causò la morte di venti persone, tra i dipendenti della società. A seguire, Francesca Biancat leggerà una pagina del Diario romano (1947) di Vitaliano Brancati dedicata all'incendio della Minerva Film.

21.45 L'UOMO, LA BESTIA E LA VIRTÙ
(1954) di Steno Terzo
Regia Steno; sogg. dalla commedia omonima di Luigi Pirandello; scen. Vitaliano Brancati, Steno; dir.fot. Mario Damicelli; mus. Angelo Francesco Lavagnino, Pier Giorgio Levi; mo. Gisa Radicchi Levi; scg.  Mario Chiari; arr. Piero Gherardi. Interpreti: Totò (prof. Paolino), Orson Welles (capitano Perella), Viviane Romance (Assunta Perella), Giancarlo Nicotra (Nonò), Clelia Matania (Graziella), Franca  Faldini (Mariannina), Italia Marchesini (Rosaria), Mario Castellani (il dottore), Carlo Delle Piane (uno studente). Produzione: Antonio Altoviti per Rosa Film; durata: 87'.
Sposata ad un capitano di marina, Assunta Perella si innamora del maestro del figlio e ne rimane incinta. Per non confessare il tradimento, deve far sì che il nascituro sia figlio del marito capitano: ma prima deve convincerlo a fare l'amore con lei… Uno dei prodotti più insoliti del cinema italiano, un tentativo disperato di unire la cultura con il commercio. Per anni invedibile per problemi di diritti, ormai non più visibile nella copia originale (con un'accesa fotografia in Gevacolor),  unisce i talenti di Totò ed Orson Welles, Steno e Brancati, tutti impegnati a tradurre in immagini cinematografiche la farsa grottesca di Pirandello. All'epoca fu considerato un film grassoccio e volgare, oggi può sembrare fin troppo corretto, quasi  tarpato dalla paura di sbagliare. Quel che è certo è che Brancati trova nel mondo di Pirandello alcuni suoi tipici topoi narrativi (la mediocrità del protagonista, l'ossessione del sesso) e sa personalizzarli con un gusto acre di moralismo. Il  finale è più beffardo che autocensorio (come voleva la critica del tempo) e Steno sa trarre da Totò sempre il meglio possibile, anche di fronte ad un pesce fuor d'acqua come Welles.

a seguire incontro con
Enrico Vanzina, regista e figlio di Steno

DOM 25 APRILE

21.15 Lettura da Il bell'Antonio
di V. Brancati

21.30 IL BELL'ANTONIO (1959) di Mauro Bolognini
Regia Mauro Bolognini; sogg. dal romanzo omonimo di Vitaliano Brancati; scen. Pier Paolo Pasolini, Gino Visentini; dir.fot. Armando Nannuzzi; mus. Piero Piccioni; mo. Nino Baragli; scg. Carlo Egidi; arr. e co. Piero Tosi. Interpreti: Marcello Mastroianni (Antonio Magnano), Claudia Cardinale (Barbara Puglisi), Pierre Brasseur (Alfio Magnano), Rina Morelli (Rosaria Magnano), Tomas Milian (Edoardo Lentini ), Fulvia Mammi (Elena Ardizzone), Jole Fierro (Mariuccia). Produzione: Cino Del Duca, Alfredo Bini per Arco Film (Roma), Lyre Film (Parigi); durata: 105'.

Il bellissimo Antonio Magnano è concupito da tutte le donne che conosce. Dopo un periodo passato a Roma, se ne ritorna a Catania e si sposa, dopo breve fidanzamento, con Barbara Puglisi. I guai arrivano quando si scopre che Antonio non riesce ad avere  rapporti sessuali con la moglie e Barbara chiede l'annullamento del matrimonio per sposare un ricco nobile… A cinque anni dalla morte di Brancati, il regista Mauro Bolognini, alla ricerca di un modo per raccontare l'Italia tramite la letteratura  di fine Ottocento-inizio Novecento, si dedica alla trasposizione del romanzo più celebre dello scrittore siciliano. Lo fa con l'aiuto dell'amico e collega Pier Paolo Pasolini, operando diversi cambiamenti, strutturali e di contenuto, rispetto all'opera  di riferimento: l'impotenza del protagonista non è più un atto di accusa contro l'integralismo maschilista dell'universo fascista, anche perché la vicenda viene spostata agli anni '50. Rifiutando il tono grottesco, l'umorismo impietoso di Brancati,  Bolognini si attesta su un tono elegiaco e malinconico fitto di inquietudine che fa emergere allo stesso modo, con grande potenza, la "volgarità dell'immaginario siciliano (e, di riflesso, italiano tutto)" (Pezzotta, Bocchi).

a seguire tavola rotonda con esperti di letteratura e cinema italiano (Antonio De Benedetti, Paolo Di Paolo, Marco Onofrio), offrirà al pubblico un ritratto dello scrittore siciliano e concluderà la rassegna.


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Cinema Detour / Oasi Urbana - Via Urbana 107 (NUOVA SEDE) 00184 Roma
www.cinedetour.it cinedetour@tiscali.it
Ingresso riservato ai soci. tessera annuale 7 € + sottoscrizione



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