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Un vero prodotto AOCo 
della seconda guerra mondiale

Di Peter Jonkman peter@archeo.nl

Introduzione
Poco o niente si sa sui prodotti della Asahi Optical Co. durante la seconda guerra mondiale. Nonostante si sia detto che l’azienda fosse dedita alla fabbricazione di dispositivi ottici per usi militari, non avevo mai visto nulla di quel periodo nei miei quindici anni dedicati al collezionismo.

Molti di noi sanno quanto eBay sia preziosa per trovare oggetti rari. Nel corso degli anni sono stato sorpreso dal gran numero di aste di interessanti oggetti militari giapponesi di aziende come Nippon Kogaku (Nikon) e Tokyo Kogaku (Topcon). Spesso quegli oggetti erano stati portati negli USA come souvenir di guerra. Questo significa che se veramente Asahi produsse apparecchiature militari nel corso della guerra, eBay dovrebbe certamente essere il posto giusto per trovarle. A dispetto dell’attenzione che ho dedicato all’argomento, nessuno degli oggetti militari giapponesi che ho trovato pare essere stato prodotto da Asahi Optical Co. La mia conclusione è stata che o AOCo non ha mai prodotto apparecchiature militari, oppure ha realizzato oggetti molto specialistici in numero limitato.

Finalmente, poche settimane fa mi è capitata la fortuna di trovare un vero manufatto AOCo della seconda guerra mondiale (grazie ad un collezionista olandese di Olympus, che ha trovato l’oggetto in un ampio lotto di microscopi che aveva acquistato). Questo oggetto si è dimostrato molto interessante ed unico!

La targhetta
La custodia verde oliva è già indicativa dell’uso militare. Una targhetta metallica fissata al coperchio mostra un gran numero di caratteri giapponesi ed un numero di serie in cifre arabe. Purtroppo non sono in grado di tradurre i simboli kanji giapponesi, ma grazie alla disponibilità dimostrata da una ragazza giapponese (vedere i ringraziamenti alla fine) ho potuto dare un senso alle scritte.

Per prima cosa si deve tenere presente che i simboli giapponesi vanno letti da destra a sinistra. La riga in alto non è completamente comprensibile a causa di un ideogramma arcaico, oggi non più in uso. Ad ogni modo si potrebbe tradurre all’incirca con "Modello 93, 50 [unità di misura], dispositivo di osservazione a specchio".

La seconda riga comprende il numero di serie 8411 e un ideogramma sconosciuto che potrebbe rappresentare un nome, forse il nome dello stabilimento produttivo.

La terza riga riporta la data di fabbricazione. L’oggetto è stato prodotto il diciannovesimo anno dell’era Showa (il regno dell’imperatore Hirohito), il che significa 1944. C’è anche il numero 2, che potrebbe indicare il mese di febbraio, anche se l’ideogramma illeggibile alla sua sinistra non pare essere la parola "mese".

La quarta riga infine dimostra che l’oggetto è stato prodotto da Asahi Optical Co., dato che riporta per intero la denominazione ufficiale giapponese dell’azienda: "Asahi Kogaku Kogyo Goshi Kaisha".

La custodia
Aperta, la custodia mostra un interno ben realizzato in legno e finito a mano, mentre il coperchio è rivestito in cuoio per tenere in posizione il contenuto. All’interno si trovano due oggetti separati piuttosto strani. Il primo assomiglia ad un tubo verniciato di nero con un dispositivo di forma triangolare ad una estremità ed un innesto a vite femmina dall’altra parte. Immediatamente al disopra della filettatura c’è quello che assomiglia ad un oculare da binocolo. L’altro oggetto è un manico di legno che sembrerebbe un pezzo di sgabello o altra mobilia in legno scuro. Il manico finisce con una filettatura maschio che si avvita in quella del tubo precedentemente descritto. L’oggetto risultante ha un aspetto strano, ma le informazioni fornite dal venditore e quelle ricavate dall’etichetta danno un quadro perfettamente sensato, perché si tratta di un cosiddetto "Periscopio da trincea".

Periscopio da trincea
Un periscopio è un dispositivo ottico per condurre osservazioni da una posizione nascosta o protetta. Nella sua forma più semplice, un periscopio da trincea è formato da specchi e/o prismi alle estremità opposte di un contenitore a forma di tubo. Le superfici riflettenti degli specchi sono tra loro parallele e poste ad un angolo di 45° dall’asse del tubo. Come si evince dal nome, un periscopio da trincea può venire usato in trincea per spiare i nemici senza rischiare la testa. Dopo qualche ricerca sono arrivato alla conclusione che questo oggetto non è del tutto normale, dato che solitamente i dispositivi per uso militare sono dipinti in verde, e infatti anche la custodia è di colore verde oliva. Ho però qualche difficoltà ad immaginare di andare in trincea ed osservare i miei nemici con un periscopio nero; sarebbe quasi come indossare un abito bianco in una folla di donne vestite di nero. Perché allora il periscopio non è stato verniciato di verde? Possiamo solo fare supposizioni, ma ogni cosa deve avere un significato. E’ ad esempio possibile che questo periscopio non fosse inteso per essere usato davvero in trincea. Una indicazione sul suo uso puç essere trovata al Museo di Difesa Costiera di Hong Kong (http://www.lcsd.gov.hk/CE/Museum/Coastal/) dove si trova un altro oggetto del genere. Era dunque usato nell’oscurità di un bunker per osservare il mare?

Il periscopio da trincea in dettaglio
Il tubo, comprensivo del particolare triangolare (si tratta dello specchio superiore nel suo alloggiamento metallico) è lungo 44 centimetri. Il manico di legno è lungo 24 centimetri, per cui l’insieme che ne risulta arriva a 68 centimetri. Lo specchio superiore è montato su un’asta metallica in modo da poter estenderne la lunghezza fino ad un totale di 83 centimetri. L’alloggiamento triangolare dello specchio superiore è importante anche perché riporta il ben noto logo AOCo a prisma. Questo dimostra, oltre ogni dubbio, che tale logo era già in uso in tempo di guerra e quindi probabilmente risale al 1938, anche se questo potrebbe essere più difficile da dimostrare.

La scritta "5 x 10°" al disopra del logo mostra che questo periscopio ha un ingrandimento 5x con un campo di 10 gradi (a 1000 iarde o metri?). Al disotto del logo è inciso il numero di matricola 8411, corrispondente a quello della custodia. Infine, sotto al numero di serie c’è una minuscola casella che riporta un ideogramma giapponese difficile da riprodurre, lo stesso ideogramma sconosciuto che si trova sulla targhetta della custodia.

L’oculare è regolabile da +5 a –5 e questo costituisce l’unico modo di mettere a fuoco l’immagine. Osservando nell’oculare si vede una scala costituita da linee verticali con uno zero al centro e che arriva a 50 su entrambi i lati, forse utilizzata per valutare le dimensioni dei soggetti all’orizzonte.

I gruppi ottici e le superfici piane usate nel periscopio sembrerebbero non trattate. Si sa comunemente che durante la seconda guerra mondiale i fabbricanti tedeschi e giapponesi applicavano un semplice trattamento alle lenti, ma generalizzare dicendo che tutte le ottiche militari fossero trattate è evidentemente semplicistico. Probabilmente un tale trattamento non era poi così comune e lo si riservava alle apparecchiature ottiche più sofisticate e costose, come ad esempio i giganteschi binocoli da marina prodotti dalla Nippon Kogaku.

Conclusioni
Trovare finalmente un oggetto AOCo che si colloca con certezza nel periodo della seconda guerra mondiale è stato eccitante. Probabilmente Asahi Optical Co. non era un grande fabbricante, ma questo oggetto dimostra che nel periodo di guerra produceva davvero apparati ottici per scopi militari. Questo amplia la nostra conoscenza dell’azienda e della sua storia.

Sarebbe bello reperire altri oggetti risalenti alla guerra o magari anche precedenti, dato che c’è sicuramente ancora molto da trovare. Se avete notizie di queste apparecchiature, per favore condividetele con noi!

Riconoscimenti
Questo articolo non sarebbe stato così informativo senza la cortese traduzione delle scritte sulla targhetta metallica da parte della signorina Megumi Yugeta.

L'articolo originale è stato pubblicato su SPOTMATIC n°35, Gennaio 2003.