Un
vero prodotto AOCo
della seconda guerra mondiale
Introduzione
Poco o niente si sa sui
prodotti della Asahi Optical Co. durante la seconda guerra mondiale.
Nonostante si sia detto che l’azienda fosse dedita alla fabbricazione di
dispositivi ottici per usi militari, non avevo mai visto nulla di quel
periodo nei miei quindici anni dedicati al collezionismo.
Molti di noi sanno quanto eBay sia preziosa per trovare
oggetti rari. Nel corso degli anni sono stato sorpreso dal gran numero di
aste di interessanti oggetti militari giapponesi di aziende come Nippon
Kogaku (Nikon) e Tokyo Kogaku (Topcon). Spesso quegli oggetti erano stati
portati negli USA come souvenir di guerra. Questo significa che se
veramente Asahi produsse apparecchiature militari nel corso della guerra,
eBay dovrebbe certamente essere il posto giusto per trovarle. A dispetto
dell’attenzione che ho dedicato all’argomento, nessuno degli oggetti
militari giapponesi che ho trovato pare essere stato prodotto da Asahi
Optical Co. La mia conclusione è stata che o AOCo non ha mai prodotto
apparecchiature militari, oppure ha realizzato oggetti molto specialistici
in numero limitato.
Finalmente, poche settimane fa mi è capitata la
fortuna di trovare un vero manufatto AOCo della seconda guerra mondiale
(grazie ad un collezionista olandese di Olympus, che ha trovato l’oggetto
in un ampio lotto di microscopi che aveva acquistato). Questo oggetto si
è dimostrato molto interessante ed unico!
La targhetta
La custodia verde oliva è già indicativa dell’uso militare. Una
targhetta metallica fissata al coperchio mostra un gran numero di
caratteri giapponesi ed un numero di serie in cifre arabe. Purtroppo non
sono in grado di tradurre i simboli kanji giapponesi, ma grazie alla
disponibilità dimostrata da una ragazza giapponese (vedere i
ringraziamenti alla fine) ho potuto dare un senso alle scritte.
Per prima cosa si deve tenere presente che i simboli
giapponesi vanno letti da destra a sinistra. La riga in alto non è
completamente comprensibile a causa di un ideogramma arcaico, oggi non
più in uso. Ad ogni modo si potrebbe tradurre all’incirca con
"Modello 93, 50 [unità di misura], dispositivo di osservazione a
specchio".
La seconda riga comprende il numero di serie 8411 e un
ideogramma sconosciuto che potrebbe rappresentare un nome, forse il nome
dello stabilimento produttivo.
La terza riga riporta la data di fabbricazione. L’oggetto
è stato prodotto il diciannovesimo anno dell’era Showa (il regno dell’imperatore
Hirohito), il che significa 1944. C’è anche il numero 2, che potrebbe
indicare il mese di febbraio, anche se l’ideogramma illeggibile alla sua
sinistra non pare essere la parola "mese".
La quarta riga infine dimostra che l’oggetto è stato
prodotto da Asahi Optical Co., dato che riporta per intero la
denominazione ufficiale giapponese dell’azienda: "Asahi Kogaku
Kogyo Goshi Kaisha".
La custodia
Aperta, la custodia mostra un interno ben realizzato in legno e finito
a mano, mentre il coperchio è rivestito in cuoio per tenere in posizione
il contenuto. All’interno si trovano due oggetti separati piuttosto
strani. Il primo assomiglia ad un tubo verniciato di nero con un
dispositivo di forma triangolare ad una estremità ed un innesto a vite
femmina dall’altra parte. Immediatamente al disopra della filettatura c’è
quello che assomiglia ad un oculare da binocolo. L’altro oggetto è un
manico di legno che sembrerebbe un pezzo di sgabello o altra mobilia in
legno scuro. Il manico finisce con una filettatura maschio che si avvita
in quella del tubo precedentemente descritto. L’oggetto risultante ha un
aspetto strano, ma le informazioni fornite dal venditore e quelle ricavate
dall’etichetta danno un quadro perfettamente sensato, perché si tratta
di un cosiddetto "Periscopio da trincea".
Periscopio da trincea
Un periscopio è un dispositivo ottico per condurre osservazioni da
una posizione nascosta o protetta. Nella sua forma più semplice, un
periscopio da trincea è formato da specchi e/o prismi alle estremità
opposte di un contenitore a forma di tubo. Le superfici riflettenti degli
specchi sono tra loro parallele e poste ad un angolo di 45° dall’asse
del tubo. Come si evince dal nome, un periscopio da trincea può venire
usato in trincea per spiare i nemici senza rischiare la testa. Dopo
qualche ricerca sono arrivato alla conclusione che questo oggetto non è
del tutto normale, dato che solitamente i dispositivi per uso militare
sono dipinti in verde, e infatti anche la custodia è di colore verde
oliva. Ho però qualche difficoltà ad immaginare di andare in trincea ed
osservare i miei nemici con un periscopio nero; sarebbe quasi come
indossare un abito bianco in una folla di donne vestite di nero. Perché
allora il periscopio non è stato verniciato di verde? Possiamo solo fare
supposizioni, ma ogni cosa deve avere un significato. E’ ad esempio
possibile che questo periscopio non fosse inteso per essere usato davvero
in trincea. Una indicazione sul suo uso puç essere trovata al Museo di
Difesa Costiera di Hong Kong (http://www.lcsd.gov.hk/CE/Museum/Coastal/)
dove si trova un altro oggetto del genere. Era dunque usato nell’oscurità
di un bunker per osservare il mare?
Il periscopio da trincea in dettaglio
Il tubo, comprensivo del particolare triangolare (si tratta dello
specchio superiore nel suo alloggiamento metallico) è lungo 44
centimetri. Il manico di legno è lungo 24 centimetri, per cui l’insieme
che ne risulta arriva a 68 centimetri. Lo specchio superiore è montato su
un’asta metallica in modo da poter estenderne la lunghezza fino ad un
totale di 83 centimetri. L’alloggiamento triangolare dello specchio
superiore è importante anche perché riporta il ben noto logo AOCo a
prisma. Questo dimostra, oltre ogni dubbio, che tale logo era già in uso
in tempo di guerra e quindi probabilmente risale al 1938, anche se questo
potrebbe essere più difficile da dimostrare.
La scritta "5 x 10°" al disopra del logo
mostra che questo periscopio ha un ingrandimento 5x con un campo di 10
gradi (a 1000 iarde o metri?). Al disotto del logo è inciso il numero di
matricola 8411, corrispondente a quello della custodia. Infine, sotto al
numero di serie c’è una minuscola casella che riporta un ideogramma
giapponese difficile da riprodurre, lo stesso ideogramma sconosciuto che
si trova sulla targhetta della custodia.
L’oculare è regolabile da +5 a –5 e questo
costituisce l’unico modo di mettere a fuoco l’immagine. Osservando
nell’oculare si vede una scala costituita da linee verticali con uno
zero al centro e che arriva a 50 su entrambi i lati, forse utilizzata per
valutare le dimensioni dei soggetti all’orizzonte.
I gruppi ottici e le superfici piane usate nel
periscopio sembrerebbero non trattate. Si sa comunemente che durante la
seconda guerra mondiale i fabbricanti tedeschi e giapponesi applicavano un
semplice trattamento alle lenti, ma generalizzare dicendo che tutte le
ottiche militari fossero trattate è evidentemente semplicistico.
Probabilmente un tale trattamento non era poi così comune e lo si
riservava alle apparecchiature ottiche più sofisticate e costose, come ad
esempio i giganteschi binocoli da marina prodotti dalla Nippon Kogaku.
Conclusioni
Trovare finalmente un oggetto AOCo che si colloca con certezza nel
periodo della seconda guerra mondiale è stato eccitante. Probabilmente
Asahi Optical Co. non era un grande fabbricante, ma questo oggetto
dimostra che nel periodo di guerra produceva davvero apparati ottici per
scopi militari. Questo amplia la nostra conoscenza dell’azienda e della
sua storia.
Sarebbe bello reperire altri oggetti risalenti alla
guerra o magari anche precedenti, dato che c’è sicuramente ancora molto
da trovare. Se avete notizie di queste apparecchiature, per favore
condividetele con noi!
Riconoscimenti
Questo articolo non sarebbe stato così informativo senza la cortese
traduzione delle scritte sulla targhetta metallica da parte della
signorina Megumi Yugeta. |