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SAFOX: chi
è costui?
Di Ralf Engelmann
SAFOX, o più correttamente
SAFOCS significa nel linguaggio ufficiale Pentax: Sensor Ability Fortifying Optical
Compensation System. Questo è naturalmente lennesimo eccesso commerciale per un
normale sistema autofocus ad analisi di fase. Esso deriva dalla fine degli anni 80,
quando tale slang tecnologico era assai di moda. Pentax creò anche altri analoghi
orribili termini, come CENTIC per lLCD sul pentaprisma o PROCES per un sistema
esposimetrico integrato dotato di compensazione automatica del controluce. La Pentax ha
mantenuto la sigla SAFOX per i propri sistemi autofocus anche nelle successive serie Z ed
MZ. La serie Z adottava il SAFOX II, ovvio, dato che era il secondo sistema AF di Pentax
(saltando la ME-F, su cui tornerò più avanti). Per il resto del mondo questa era la
cosiddetta terza generazione di sistemi autofocus, poichè a partire dai primi anni
90 lautofocus predictive con buona sensibilità luminosa e rapida
risposta era ormai il nuovo standard. A causa della partenza ritardata di Pentax esso era
invece il SAFOX II, che venne poi aggiornato diverse volte in termini di logica del
software e velocità del motore, ma il sensore rimase lo stesso e il nome pure.
Con la MZ-5 alla metà degli anni 90 il numero dei campi di rilevamento passò
finalmente a tre. I sensori sono ancora in linea sul chip, quindi come principio sarebbe
un sistema di rilevamento delle sole linee verticali, ma un astuto mini prisma e specchio
di fronte al sensore cambia lorientamento delle zone laterali ottenendo una
rilevazione orizzontale, formando una "H" col sensore centrale. Con un diverso
gruppo ottico si potrebbe ottenere un "+" o una "x" o anche
"-I-", cè spazio per la fantasia. purtroppo non hanno usato
lopzione "+" sulle fotocamere senza commutatore AF-spot, ma questa è
unaltra storia. Questo nuovo sistema AF è chiamato SAFOX IV. Si IV, saltando il
SAFOX III. Che si trattasse di un prototipo di sensore a croce mai utilizzato (problemi
tecnici? utilizzo di brevetti?) o che fosse il sistema passivo a 5 fasci sviluppato per le
compatte zoom nel 1994?. Chissà! La nuova MZ-50 ha ora un sistema SAFOX V, di nuovo con
una sola area e quindi molto simile al SAFOX II, ma per ragioni commerciali la Pentax
voleva un nuovo nome.
Come è stato inventato il nome SAFOX? Ufficialmente si dice che
cera il nuovo sistema SAFOX, per cui la prima fotocamera ad adottarlo venne
denominata SF, come sintesi di SaFocs (ma allora si sarebbe anche potuto fare SOCS...).
Ebbene, sensor ability fortifying e così via è un modo assai complicato di definire un
moderno sistema AF, quindi penso che si tratti di sciocchezze. Ritengo invece che la serie
SF avesse un nome provvisorio durante la progettazione, forse derivato dalla combinazione
tra la prima reflex autofocus di Pentax, la ME-F ed il modello di fascia medio-alta Super
A. E così venne chiamata Super-F, poi un poveretto del reparto commerciale ebbe
lincombenza di trovarle un nome che comprendesse tali lettere. Non solo SF (sensor
fortifying può andare come principio), ma anche la X, quindi sui mercati internazionali
la prima fotocamera SF fu denominata SF-X (richiamando così KX, MX, LX, ecc.). X...
bene.., compensation system! ma "SSFFXX" è difficile da dire, meglio aggiungere
alcune vocali. Optical. Ability. Ability. Optical. E così via. |
Nota
dellautore: forse questo è tutto sbagliato e sono davvero così pazzi da chiamare
davvero un sistema AF "sensor ability fortifying" ... che mi ricorda un po
termini come "taste enhanced"... |
Il mito del
SAFOX III
Di Ralf Engelmann
Una domanda classica riferita
alla storia delle Pentax AF è come mai il numero delle versioni dei sistemi AF salta dal
SAFOX II della serie Z al SAFOX IV della serie MZ. Finora nessuno ha dato spiegazioni di
questa nomenclatura, ma vi sono alcune voci: 1° caso, il SAFOX III potrebbe essere stato
un aggiornamento non dichiarato del software per velocizzare il SAFOX II delle fotocamere
Z-1P e Z-70, ma dato che il sensore rimase invariato, la Pentax non cambiò la
designazione ufficiale. Oppure, 2° caso, il SAFOX III era il sistema AF passivo a 5 punti
progettato per le compatte zoom nel 1994, anche in questo caso non menzionato
ufficialmente. Oppure ancora, 3° caso, tutto è dovuto a ragioni commerciali: il salto da
II a IV doveva rappresentare quanto fosse nuovo il sistema AF della MZ-5.
Andando a vedere i brevetti relativi alla tecnologia AF detenuti da Pentax si può
arrivare ad unaltra spiegazione. Se il SAFOX III esistesse, dovrebbe essere datato
dopo il 1991 e prima del 1995. E molto sorprendente vedere che Pentax detiene
diversi brevetti su tecnologie AF modernissime che derivano da questa epoca. La maggior
parte di esse non sono state applicate a fotocamere conosciute, quindi questi brevetti
possono rappresentare il mitico SAFOX III.
Ma qualè la tecnologia descritta in questi brevetti? Grande sorpresa, Pentax era
fra i primi a sviluppare un sistema AF con tre campi e sensori a croce controllato
dallocchio. I primi brevetti hanno a che fare con i tre campi, poi arriva il
controllo da parte dellocchio, che viene poi sviluppato ulteriormente
I brevetti più recenti hanno a che
fare soprattutto con la miniaturizzazione di tale sistema per applicarlo a fotocamere di
piccole dimensioni. Quindi Pentax non solo è stata tra i primi ad effettuare ricerche in
tal senso, ma ha anche sviluppato ulteriormente questi sistemi.
Ci si potrebbe chiedere perchè un
tale sistema non sia stato incluso nellaggiornamento della Z-1p nel 1994, almeno il
sensore a tre zone sarebbe stato assai utile. Forse essi pensavano al tutto solo in
termini di sistema completo, e dato che il controllo a vista non era pronto non hanno
incluso alcunché nella Z-1p. In seguito apparve la serie MZ, quindi erano necessari
ulteriori sforzi di miniaturizzazione. O forse hanno nascosto lintera idea poichè
un sensore a tre campi controllato dallocchio era considerato adatto a fotocamere di
categoria media come la Canon EOS 50, infatti anche le successive fotocamere professionali
Canon non hanno alcun controllo dellocchio, bensì un sensore a 5 aree selezionabili
col pollice. La stessa storia rende la saga della lungamente attesa MZ-1 ancora più
interessante, dato che ora la questione è: la Z-1p era solo una versione intermedia
durante lo sviluppo di una fotocamera dotata di SAFOX III, resa necessaria a causa di
ritardi nello sviluppo? Oppure il tutto è ormai storia, e Pentax semplicemente detiene
certi brevetti per contrastare Canon ed impedirle di realizzare fotocamere più piccole
con autofocus comandato dallocchio?
A proposito, il ritardo tra lo sviluppo ed il brevetto è di almeno due
anni, quindi non sappiamo cosa stiano facendo ora Pentax e soci. Daltra parte, ci
vuole anche un bel po di tempo per passare dal brevetto al prodotto di serie. Quindi
i brevetti possono dare alcune indicazioni, ma non una immagine chiara di ciò che
accadrà in futuro nellindustria delle macchine fotografiche. |
Nota
dellautore: Naturalmente i progettisti ed i responsabili di prodotto sono bene a
conoscenza dei brevetti della concorrenza, che sono pubblici e spesso sono registrati in
Giappone prime che internazionalmente. Inoltre i brevetti sono questioni tattiche, così a
volte alcune tecniche importanti non vengono brevettate per non dare indicazioni alla
concorrenza in modo da costringerla ad investire anni di ricerca; altre volte vengono
brevettate cose di minore importanza, giusto per impedire ad altri di farle allo stesso
modo. |
Gli
articoli originali sono stati pubblicati su SPOTMATIC n°15, Gennaio 1998.
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