Storia e storiografia del Paesaggio Agrario
Tempi storici, tempi biologici
Parole chiave:
Immagini, rural landscape history, storia
del paesaggio agrario, dolmen, transumanza, Magna Grecia, Messapi, Medioevo,
Neolitico, Villa rustica, flora, feudalesimo, demani, paludi, saline, trulli,
caccia, fiumi, giardini, cotone, villaggi, casali, templi, chiese rupestri,
cappelle, strade, tratturi, chiese, Taranto, Puglia, Italia Meridionale,
gravine, masserie, Civiltà Rupestre, edilizia rurale
Nella nozione di paesaggio coesistono una dimensione spaziale
esterna,
variamente (e spesso ambiguamente) denominata (la natura, l’ambiente, il territorio), ed
una vissuta, interiore, percepita, propria dell'Uomo che rappresenta e che modifica.
Le gravine
costituiscono il miglior mezzo per apprendere la sovrapposizione
e la dissinergia fra le forze trasformatrici naturali (che si
esprimono sotto forma di terremoti, crolli, erosione) e quelle umane
(materializzate con la creazione di insediamenti umani, produttivi
o residenziali). Particolarmente
istruttiva la gravina del Marchese, a Montemesola. |
Ognuno di questi due momenti vive una propria evoluzione,
scrive una propria storia.
La prima non ha fretta, scorre con ritmi suoi
propri, che sono quelli della Terra (i tempi geologici) e quelli della
Vita (i tempi biologici), non ha scopi se non
quello di perpetuarsi e pare
perciò accontentarsi di sopravvivere.
Sospinto da sempre nuovi bisogni da soddisfare, il divenire delle vicende umane
è invece giunta, nel sovrapporsi alla prima, sino a delineare un ed alla prepotenza
della sua ideologia, apparentemente neutra e priva di contenuti etici.
La
Storia del Paesaggio
è l'analisi dei modi, dei tempi e delle circostanze messi in atto dalla Storia per produrre,
interagendo, il divenire fisico che noi percepiamo.
Dalla Storia del Paesaggio alla definizione di una cultura
La difesa di
prerogative di uso su un territorio, assunto come proprio da
parte di una comunità, ha costituito nel corso della storia un elemento strategico per
determinare la sua ricchezza.
A tali lotte fa riferimento una parte molto importante della storia
di ciascuna comunità, sin dalla loro primitiva definizione (cioè dal
Medioevo)
sino allo sviluppo di una vera e propria amministrazione civile,
avvenuta solo in Età Contemporanea.
Alcune di queste vicende sono avvolte da un alone di leggenda.
Fra le altre la più
interessante è certamente quella relativa alla contesa per il territorio della
Foresta, lungamente
dibattuta fra gli abitanti di Grottaglie e di Martina
Franca.
Una consolidata tradizione vuole che essa sia stata definita
in favore dei Grottagliesi a seguito di un evento miracoloso che ebbe
luogo il lunedì successivo alla Pentecoste del 1359 nella chiesa ivi
situata: un'effigie della Vergine, ivi situata, cambiò (mutò) posizione
volgendo lo sguardo verso la cittadina di Grottaglie.
L'evento viene tutt'ora rivissuto con grande partecipazione di
folla.
In realtà tale toponimo è da porre in relazione con la rete
stradale tardoantica. |
La percezione individuale e collettiva dei contenuti
estetico-formali del Paesaggio è responsabile anche del riconoscimento empatico
e del radicamento di
ciascuna comunità all'interno del proprio territorio,
sentimenti che hanno ispirato innumerevoli contese.
Alla definizione di questo reciproco senso di appartenenza hanno
concorso, in maniera apparentemente contraddittoria, sia il possesso
della terra sia il godimento di
prerogative e diritti di uso, pertinenti il
primo ai singoli membri della comunità, i secondi alla comunità
organizzata nel suo complesso.
Gli intimi rapporti che in grazia di tali relazioni le comunità
intessevano con il territorio avevano a loro volta un riverbero all'interno
della vita urbana, accrescendone la coesione interna.
Tenendo conto della precarietà del sistema insediativo che caratterizza il
Tarantino sino alla vigilia dell'Età Contemporanea, la Storia
di un centro abitato non può prescindere dalla
conoscenza della Storia del suo territorio.
16 gennaio 2002 17:38
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