Amanita phalloides
Amanita ovoidea var. proxima
Amanita pantherina
Amanita verna
Boletus queletii var. lateritius
Helvella acetabulum
Lactarius chrysorrheus
Lactarius tesquorum
Lactarius vinosus
Russula messapica

 

Amanita phalloides (Fries)

E' difficile che qualcuno non abbia mai sentito parlare dell'Amanita phalloides il più celebrato fungo velenoso.

Si trova ubiquitario anche nel Salento preferendo come habitat le pinete litoranee ed i boschi di leccio.

Il cappello dell'a. phalloides è tipicamente emisferico, espanso a maturità, di colore verdognolo - olivastro spesso tendente al biancastro; spesso è percorso da fibrille radiali innate piu' scure; l'orlo è liscio.

Le lamelle sono bianche, tendenti anch'esse al verdastro; fitte sono libere al gambo ed intercalate da numerose lamellule tipicamente tronche.

Il gambo cilindrico si restringe verso l'alto, è lievemente zebrato dall'anello in giù, ingrossa verso il basso ove termina con un bulbo.

La volva è ampia e membranosa, semilibera. L'anello, bianco e liscio, è caduco. La carne bianca, di odore impercettibile ma sgradevole a maturità è insapore o acidula.


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