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  • Anni Settanta

Il periodo che va dal 1966 al 1977 è stato certamente un momento magico per la mia esperienza musicale.
Sono gli anni della rivoluzione giovanile,il mitico 1968,è il periodo della rivoluzione sessuale,della guerra in Vietnam,degli hippies,della ribellione.
Ne risente anche la musica,come vedremo più in là;il rock anglosassone e la musica americana cominciano ad invadere in maniera preponderante il mercato europeo e italiano,in particolare.
Ma è anche il periodo di grossi successi nella musica italiana con cantanti come Morandi,Albano,Orietta Berti,Iva Zanicchi,Ricchi e Poveri,Mal,Equipe 84,Camaleonti,I Nomadi,I Dik Dik,Pooh e tanti altri grossi nomi come quelli dell'indimenticabile Domenico Modugno e del grande Lucio Battisti.

Ma comincia anche a venir fuori un nuovo stile di musica alternativa che vede come protagonisti gruppi come Le Orme,Rovescio della Medaglia,Osanna fino ad arrivare ai grandi del rock italiano del periodo degli anni settanta come la Premiata Forneria Marconi,Banco del Mutuo Soccorso,Area e Perigeo.
Nel frattempo è nata una grossa manifestazione battezzata dal patron Vittorio Salvetti,Festivalbar che ancora oggi è una delle più importanti manifestazioni canore del nostro Paese.

Questo è l'elenco dei dischi di quel periodo che fanno parte della mia raccolta personale.
Altri sono andati smarriti.

Tutti 45 giri in vinile!

 

 

Parlare del grande rock significa dover spendere qualche milione di parole e non basterebbero, certo, queste poche righe.
In questa pagina desidererei, semplicemente, fare una veloce zoomata su quelli che io ritengo essere stati i grandi personaggi o le grandi bands, che negli anni '70 e nel periodo immediatamente successivo alla primavera '68, hanno caratterizzato il modo di essere e, se vogliamo, di vivere di milioni di giovani adolescenti e non, in quell'epoca.
Quegli anni furono caratterizzati da eventi come la rivoluzione studentesca della primavera '68 a Parigi, che presto dilagò in tutta Europa e nel mondo occidentale, persino negli USA, e che determinò nei giovani la voglia di vivere nella piena libertà,nella pace,nell'uguaglianza sociale etc. Negli animi giovanili forte era il desiderio di vivere la propria sessualità nella piena libertà. Temi come: la pace, il libero amore, la nonviolenza, il pacifismo, l'antiamericanismo, ovvero, la lotta contro le scelte politiche internazionali degli USA (vedi la guerra del Vietnam) e contro l'oppressione dei popoli, in genere, erano all'ordine del giorno.
Gli studenti scendevano nelle piazze di tutto il mondo occidentale per sfogare la loro rabbia contro la guerra nel Vietnam e contro la scuola decrepita e vecchia. Ricordo le grandi manifestazioni di piazza, quand'ero liceale, assieme agli universitari post-sessantottini.
Eravamo tutti pieni di grandi speranze, si sognava l'amore libero,la pace,la fratellanza,la giustizia sociale. Grandi temi che spinsero gli artisti del tempo, i grandi musicisti a sfornare brani musicali per milioni di fans in tutto il mondo libero.
Erano i tempi dei grandi raduni con palchi giganteschi, musica ad altissimo volume, migliaia di watts, fans scatenati, fiumi di birra, spinelli e... purtroppo droga. Erano i tempi dei raduni di Woodstock e dell'isola di Wight.

Ma grazie a Dio, non tutti eravamo presi dalle cose negative, come la droga. Si ascoltava grande musica con personaggi che ne hanno fatto la storia. Chi, dei miei coetanei cinquantenni, non ricorda la Fender Stratocaster
del grande e travolgente Jimi Hendrix? Brani come Freedom, Angel, Hey Joe, Voodoo Child, per citarne i più famosi. Quanti ricordi.

Erano i tempi dei: Led Zeppelin [Whole Lotta Love/Moby Dick/Starway To Heaven]; Deep Purple [Made in Japan/Smoke on the Water/Child in Time/Speed King/Black Night/Who Do We Think We Are/]; Genesis [A Trick of the Tail/Nursery Crime/Selling England by the Pound/Foxtrot], vi ricordate il grande Peter Gabriel [Shock the Monkey] fondatore dei Genesis assieme a Phil Collins, Mike Rutheford e Tony Banks?Il loro progressive rock e la wyatt-voice di Peter Gabriel. I Genesis, che band!
Nel frattempo si era diffusa la voce di uno straordinario strumento chiamato "moog", dal nome del suo inventore
e perfezionatore Robert A. Moog. Sin dal 1968, sull'onda del successo ottenuto dal disco "Switched On Bach" di Walter/Wendy Carlos in cui si fa uso del diabolico strumento, molti musicisti avevano fatto richiesta di possederne uno.

Si trattava di uno strumento elettronico, abinato ad una tastiera, che produceva suoni sintetizzati, effetti sonori strabilianti e coinvolgenti. L'effetto sonoro sull'ascoltatore era stravolgente. Fu così che una band inglese, durante le proprie tournée, cominciò a farne un uso straordinario: erano gli Emerson Lake & Palmer.
Keith Emerson, Greg Lake e Carl Palmer avevano subito intuito le potenzialità del "moog", e così produssero dischi straordinari come: Pictures at an Exibhition, Tarkus, Trilogy, Brain Salad Surgery, i più famosi e venduti.
Ma un altro gruppo famoso, a quei tempi, raccolse il successo del "moog"; i Pink Floyd [Atom Heart Mother/The Dark Side of the Moon/Pink Floyd at Pompei/Wish You Where Here/The Wall/The Division Bell] gli inventori del rock psichedelico ed elettronico, la musica possente e spaziale, effetti speciali, amplificazioni dalla straordinaria potenza, atmosfere metafisiche dalla bellezza immane, questa la loro musica che ancora oggi, chi come me ha vissuto quegli anni musicali eccezionali, non potrà mai dimenticare.

Vale la pena anche,ricordare il gruppo straordinario degli Yes [Close to the Edge/Yessong] e i britannici Jethro Tull [Tick As a Brick/Aqualung/War Child].

E in Italia?Cosa succede in quegli anni sulla scena musicale italiana? Come risponde il nostro Paese allo strapotere anglo-americano del rock?
Negli anni sessanta si chiamavano Quelli, e avevano suonato come turnisti nella sale di registrazione per artisti come Lucio Battisti, Mina, Fabrizio De André, Equipe 84. Negli anni Settanta, invece, decidono di prendere la propria strada e così, grazie all'utilizzo di nuove tecnologie elettroniche come il moog e il mellotron, ecco affacciarsi sulla scena musicale italiana la favolosa Premiata Forneria Marconi. Sono loro: Franz Di Cioccio (batteria e percussioni), Franco Mussida (chitarra), Flavio Premioli (tastiere), Mauro Pagani (chitarra,violino), Patrick Djivas (basso) proveniente da un altro gruppo storico, gli Area.
E' un successo dopo l'altro, la PFM spopola. Le loro tournée sono seguite da migliaia e migliaia di fans, compreso il sottoscritto. Tra i loro successi ricordiamo: Impressioni di Settembre, Dolcissima Maria, Celebration (E' Festa), Il Banchetto (da cui prenderò più tardi lo spunto per il nome della mia band) e gli LP' Made in USA (straordinario) e Chocolate King e, nondimeno, il pezzo forte "Storia di un amico". La PFM la ricordiamo con grande ammirazione per essere stata l'unica band italiana che negli anni Settanta ha esportato negli Usa e in Giappone il sound del rock italiano, classicheggiante ma nello stesso tempo arricchito da effetti elettronici e arrangiamenti straordinari.
Tra i concerti che in quegli anni ho avuto modo di seguire presso il grande Teatro Petruzzelli di Bari, oltre a quello favoloso della PFM e del gruppo-spalla Il Rovescio della Medaglia, ricordo con tanta nostalgia un altro grande concerto che seguii con passione. Sto parlando del concerto del Banco del Mutuo Soccorso dei fratelli Nocenzi.
Gli ultimi concerti che seguii a quell'epoca, sempre qui a Bari, furono quelli degli Area (gruppo di jazz-rock straordinario, così come la voce del suo cantante Demetrio Stratos, poi scomparso) e il Perigeo (band preparatissima che eseguiva musica free-jazz). Di questi ultimi ricordo un loro bellissimo album intitolato "Genealogia".

Bene, dopo questa rispolverata tra i gruppi che hanno fatto la storia del grande rock negli anni Settanta, credo di essermi abbondantemente rattristito, nel senso di essermi calato in un profondo stato di malinconia. Bé, chi come me ha vissuto in quel periodo e ha avuto modo di ascoltare quella musica o, addirittura, di aver preso parte come spettattore ai grandi concerti del tempo, non può non avere malinconia di quegli anni.

Specialmente se, come me, è stato anche un musicista, sia pure autodidatta. La musica è una gran bella cosa e ti provoca emozioni indescrivibili. Quando poi la suoni, bé allora è proprio il massimo. Le emozioni che si provano nello stare sul palco tra tanti strumenti, tastiere, chitarre, percussioni, piatti, amplificatori, microfoni, mixer e lo stare dinanzi a centinaia di ragazzi che sono lì per ascoltare la tua musica, è qualcosa di straordinario. Poter parlare alla gente con la musica, trasmettere loro le emozioni che provi, le sensazioni, il tuo stato d'animo, la tua rabbia...è qualcosa di semplicemente stupendo. Come si suol dire è adrenalina allo stato puro.
Ma di questo, parleremo nella page dedicata alla mia grande band "Il Banchetto di Mister Ohm". Alla prossima!

 

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