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Nonostante
non sia più così diffuso come un tempo e le nuove normative sulla
patente nautica ne abbiano inesorabilmente decretato il declino, il 521 OMC rimane
un'ottima scelta per chi alla ricerca dell'ultimo cavallo e alla meccanica hi-tech
anteponga l'economia di esercizio e l'affidabilità. |
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La sua disponibilità
sul mercato dell'usato è inoltre abbondante e le
quotazioni di conseguenza piuttosto basse. Ecco così
spiegato il ripetersi sui Forum di richieste di informazioni
su questo motore e, ovviamente, sul come "ripotenziarlo".
Già,
perchè, nonostante il 30 Hp non sia più "oltre" la soglia
fatidica, l'utente italiano continua ad acquistare il 25 per poi ripotenziarlo...
che volete, siamo fatti così, anche se a conti fatti non conviene. |
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Ho quindi deciso di buttar giù
questa paginetta, una sorta di "how-to" il cui
scopo principale non è di guidare l'utente passo
passo nel taroccamento (per questo c'è la
seconda parte), bensì di fornire una serie di
informazioni di base che permettano di intervenire "cum
grano salis" e di prevedere il risultato che si potrà
ottenere, senza alimentare false speranze stile "basta
cambiare un getto da 1000 lire (pardon, 50 centesimi di
Euro) per ottenere 50 cavalli di razza e forse qualcosa
di più...".
Ovviamente chi mastica un pò
di meccanica potrà trarne elementi utili applicabili
anche ad altre unità.
Fornire un rigido percorso d'intervento
guidato, d'altra parte, avrebbe poco senso, dato che stiamo
parlando di un motore commercializzato in innumerevoli versioni
e proveniente da tre linee produttive differenti ... ovvio
che si finirebbe per perdersi in infiniti "Se invece...".
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Iniziamo col chiarire
cosa si intende per Depotenziato:
Depotenziato
è un motore su cui la Casa è intervenuta,
esclusivamente per questioni di marketing, al fine
di ottenere una erogazione di potenza INFERIORE rispetto
alla stessa unità disponibile su altri mercati
o in altre versioni, per cui il ripristino
della potenza max, se fatto utilizzando le parti originali,
non incide minimamente sull'affidabilità e
durata.
DIFFIDATE DI CHI SOSTIENE
DI AVER OTTENUTO POTENZE SUPERIORI A QUELLE DEL MODELLO
PIU' POTENTE EFFETTIVAMENTE MESSO IN VENDITA. Se
un motore non è MAI stato venduto in versioni
con più di 30 hp, chi dice di averlo "riportato"
a 40 è un bugiardo oppure ha pasticciato modificando
pezzi, per cui potrebbe aver compromesso l'affidabilità
e, soprattutto, reso impossibile una eventuale futura
riparazione con parti originali.
Il depotenziamento si
ottiene limitando l'afflusso d'aria ai cilindri, ovvero
introducendo una consistente perdita di carico nel
condotto di aspirazione.
Il metodo più semplice
è prevedere a valle del carburatore una flangia
di sezione ridotta. L'effetto che si ottiene, in questo
caso, è analogo a quello che si avrebbe impedendo
la completa apertura della valvola a farfalla nel
motore "standard".
Una soluzione più
sofisticata si ha invece riducendo la sezione di gola
nel carburatore ed la portata del getto di max: in
questo modo si ottiene comunque l'effetto "strozzatura",
ma ne risultano al contempo migliorate le prestazioni
ai bassi e medi regimi del "depotenziato",
rispetto al motore originale. Ovviamente la riduzione
del Venturi del carburatore risulta più difficilmente
(o meno economicamente) reversibile di una brutale
flangiatura.
Le Case adottano quindi
la prima via per i depotenziamenti "di comodo",
destinati ad essere eliminati subito dopo la vendita
(o addirittura prima della consegna al Cliente...),
e la seconda quando vogliono invece realmente ottenere
dallo stesso gruppo termico due motori distinti, ciascuno
con la propria "personalità".
Sul 521 la OMC ha adottato
in tempi diversi sia l'una che l'altra soluzione,
e, per un certo periodo, anche entrambe contemporaneamente.
Inoltre a metà anni '80 è stato modificato
anche il blocco motore, creando una versione con travasi
modificati usata inizialmente solo sul "30"
e sul "35" hp. Senza questo blocco motore,
il taroccamento si ferma comunque a 30 hp scarsi.
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Il 521 nel mondo è
stato commercializzato nell'arco di trent'anni (dal
1976 al 2006). Nel complesso sono stati usati, combinati
in vari modi
- - quattro diverse
sezioni di Venturi che chiameremo A, B, C,D (*)
- - due diversi diametri
del condotto carburatore (*)
- - tre diversi collettori
lamelle (*)
- - quattro misure di
"main jet" (*)
- - due diversi monoblocchi,
- - una flangia di riduzione,
per ottenere versioni
da 20, 25, 28, 30 e 35 hp effettivi all'elica. (più
una versione "saildrive" da 15 hp, che cito
solo per curiosità)
Si tenga inoltre presente
che nei primi anni '80 sono stati immessi sul mercato
italiano anche numerosi esemplari non originariamente
destinati a noi, facilmente riconoscibili per l'assenza
della presa di corrente AC, e che possono differire
in altri particolari...
(*) Pur possedendo
tutti i dati relativi a tutte le combinazioni, non
li indicherò in chiaro, essendomi stancato
di vedere i contenuti di questa pagina copiati su
vari forum senza mai citare la fonte ... chi vuole
li viene a leggere su OLDRIBS)
Possiamo comunque chiarire
alcuni aspetti in funzione del periodo di produzione:
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Modelli "20"
e "25" fino al 1983
Fino a
metà anni '80 erano disponibili solo il monoblocco
standard e i carburatori con condotto di diametro
minore, quindi la potenza massima ottenibile con il
ripotenziamento è quella del "35"
nominale che arrivava a circa 29 hp all'elica.
Per la
versione a "piede piccolo" venduta sino
al 1985, il limite si riduce ulteriormente a 28 hp
per via dello scarico leggermente strozzato.
Importante è osservare
che sia
i 20 che i 25 nominali venduti in Italia fino al 1987,
"di serie" erogavano entrambi all'elica
20 hp, per rientrare nel limite di legge.
Pur erogando la medesima
potenza, però, "20" e "25"
utilizzavano carburatori differenti, essendo basati
rispettivamente sulle versioni vendute in Svizzera
del 20 hp (Venturi di sezione minima "A")
e del 25 HP (Venturi intermedio "B"). Quest'ultimo
veniva poi ulteriormente strozzato a 20 hp con una
flangia posteriore "togli e getta".
Vien da se quindi che,
checchè se ne dica, sui "25" nominali
di quel periodo la pura e semplice asportazione della
suddetta flangia permette di "recuperare"
5 Hp.... ma nulla più.
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Chiaro, sin qua? Spero
di si, perchè adesso viene il bello.
Oltre che per la sezione
del Venturi, i carburatori OMC usati sul 521 si distinguono
anche per il tipo di starter adottato. Fino al 1983
su tutti i 521 lo starter è del tipo a farfalla,
dopo tale anno diventa a "cicchetto", ovvero
con pompetta "push button" e getto ausiliario
nel collettore...
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La cosa interessante è
però questa:
Mentre nei carburatori
"post 1983" i tre corpi con differente sezione
del Venturi sono ottenuti da tre distinte fusioni,
in buona parte dei modelli precedenti con lo starter
a farfalla, la fusione
in metallo è la stessa, dimensionata sulla
max sezione "C".
Le riduzioni del Venturi
alle misure "A" e "B" (e i conseguenti
depotenziamenti) sono ottenute con ulteriori inserti
biconici in plastica bianca o nera montati sulla sezione
di gola (indicati dalle frecce) e mantenuti in posizione
dal tubo del diffusore che funge da "spina"...
Quindi i fortunati possessori
di queste versioni del "25" possono trasformare
il proprio carburatore originale in quello del "35"
semplicemente asportando l'inserto indicato dalla
freccia e sostituendo il getto di max siglato "49D"
con il "59D" previsto per il "35"
di calandra...
NOTA:
All'epoca alcuni "preparatori" usavano riforare
il getto originale con una punta da trapano. Io viceversa,
visto il costo risibile, ne consiglio la sostituzione,
a garanzia di risultati più affidabili e contro
possibili problemi di dosatura.
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Il giochino non fu ripetuto
con i successivi carburatori con starter " a
cicchetto", per cui il trucco, sui modelli più
recenti, non funziona più e, a meno di cambiare
l'intero carburatore, ci si deve tenere il Venturi
che si ha.
Una direttiva del Ministero
più severa impose inoltre di rendere "fisse"
le varie flange di strozzatura in plastica, che vennero
quindi sostituite da collettori di aspirazione di
differente diametro, come di seguito mostrato.
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Tutto quanto sopra vale
solo per i 521 prodotti fino a metà anni '80.
A partire da quegli anni,
OMC iniziò a declassare i suoi modelli facendo
coincidere la potenza di calandra con quella all'elica,
anzichècon quella BIA all'albero motore. Il
"35" divenne così "30",
e subì contemporaneamente altre modifiche,
tra cui una nuova serie di carburi.
Venne successivamente
inoltre introdotto anche un nuovo diverso monoblocco
con luci maggiorate, non adottato subito dal 25.
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Dall'ottobre 1987 in poi,
in seguito all'elevazione a 25 hp/elica della soglia
per i "sottopatente", tutti i "25"
sono effettivamente tali all'elica (Venturi intermedio
"B"+ condotto "1").
Anche i "20"
furono modificati e resi perfettamente uguali ai nuovi
"25", tranne che per la strozzatura nel
collettore, per cui fu adottato un diametro ridotto
(sez. "a").
NESSUNO DEI DUE USA IL
BLOCCO MOTORE a luci maggiorate. Il massimo taroccamento
conseguibile quindi, anche cambiando carburatore,
arriva ancora a 29 hp come nei primi 521.
Solo la serie XP che,
nello stesso anno, OMC
ha introdotto nel nostro Paese, è munita all'origine
del monoblocco del "30", ed è opportunamente
"calmata" a 25 solo con la consueta flangia
posteriore.
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Riassumendo:
- per i "20"
di calandra prodotti fino al 1987 (20 hp elica) l'unica
possibilità di ripotenziamento è la
sostituzione del carburatore che in origine ha Venturi
di sezione "A", arrivando ad un massimo
di 29 hp.
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- Per i "25"
di calandra prodotti fino al 1987 ed i "20"
prodotti successivamente (20 hp elica) è possibile
un primo livello di ripotenziamento a 25 hp effettivi
rimuovendo la flangia posteriore sul collettore; Si
può arrivare a 29 hp ampliando il Venturi del
carburatore e sostituendo il getto.
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- Per i "25"
di calandra prodotti tra il 1987 e il 1990 (25 hp
elica) l'unica possibilità di ripotenziamento
è a 29 hp con la sostituzione del carburatore.
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- per i 25 serie "XP"
( 25 hp elica) è possibile il ripotenziamento
immediato a 30 Hp con la semplice rimozione della
flangia.
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- per i "25"
di calandra prodotti dopo
il 1990 (25 hp elica), che già hanno il nuovo
monoblocco XP, si devono cambiare il carburo e il
diametro collettore.
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Per favore
controllate su questa tabella la situazione del vostro
motore e verificate, guardando dal davanti del carburatore,
se la flangia c'è ed evitate di mandare la
fatidica e- mail : "Come devo fare con un xx
hp del 19xx? Ha la flangia?" ...
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Ulteriore
possibilità: Il giochino dei carburatori con
Venturi di diversa sezione è stato ripetuto da OMC
per i "737"-"40"-"50" e i
"922"-"60"-"70" tricilindrici.
Tutti questi carburatori sono
meccanicamente compatibili tra loro, a meno dei leveraggi
ausiliari e del valore dei getti fissi, per cui, in mancanza
di un carburatore per "30", è sempre possibile
adattarne uno usato del "50" o "70",
riciclando alberini e snodi di comando del proprio, se necessario,
ed acquistando come ricambio originale il solo getto ...
Ovvio che si tratta di un'operazione più delicata
e non alla portata di tutti ...
Passiamo ora ad alcuni dettagli
operativi.
Rimozione
della flangia posteriore: la prima cosa da fare è
togliere il carburatore dal monoblocco, svitando i due dadi
di fissaggio. La chiave è da 1/2", ma con un
pò di attenzione è possibile utilizzare con
successo una "13". Per i modelli elettrici, per
avere accesso ai dadi, sarà necessario rimuovere
anche la staffa sx che supporta il motorino di avviamento
e, ovviamente, l'eventuale airbox di aspirazione frontale.
Fatto questo, in funzione
dell'anno di costruzione ci si può trovare
davanti a tre possibilità (ebbene sì....):
- una banale flangia
di strozzatura con la stessa sagoma esterna della
guarnizione ( si toglie)
- una sorta di "tappo"
cilindrico in plastica nera fissato a pressione
sul retro del carburatore (si fa saltare)
- Un foro di diametro
ridotto sul collettore di aspirazione in alluminio.
Quest'ultima è
la situazione più sfigata in quanto è
necessario lavorare di lima o di fresa per ripristinare
il corretto diametro (pari a quello del foro sulla
guarnizione), ed è opportuno farlo solo dopo
aver rimosso anche il collettore dal monoblocco,
onde evitare di seminare polverino d'alluminio su
lamelle e cuscinetti ...
Nelle foto a destra
è ben visibile la differenza...
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Sostituzione
del getto di max: Operazione necessaria, ripeto,
solo se si modifica la sezione del Venturi o si utilizza
un corpo carburatore previsto per il "50"
o il "70".
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| Basta
rimuovere il dado frontale (n°20) sulla vaschetta del carburatore (18) e,
inserendo nel foro un cacciavite a lama di dimensioni opportune, rimuovere il
getto filettato in ottone (19). La sigla
del getto (diametro del foro calibrato in millesimi di pollice) è punzonata
sul contorno dello stesso. |
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Camillo
last
revised: 07/05/2012
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