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l'insistente richiesta, diamo qualche ragguaglio in più su come "liberare"
un 521 strozzato. Dopo
aver spiegato quali sono le possibili tecniche di depotenziamento adottate dalla
OMC su questo glorioso modello, passiamo ora alla rimozione... Ribadisco
per l'ennesima volta che, essendo rimasto il 521 in produzione per trent'anni,
ed essendo pure stato più più volte modificato, non è detto
che la versione che avete voi sia perfettamente uguale al nostro "campione". Pertanto
prendete quel che scrivo di seguito "cum grano salis" e cercate di adattarlo
alle vostre necessità. Quello ritratto, per pura indicazione, è
un modello 1978-79.
Per prima cosa, se il vostro 521 ha
l'airbox silenziatore, bisogna toglierlo Munitevi
di un cacciavite a lama e di una chiava da 3/8" e rimuovete le viti cerchiate
in arancione nellla figura accanto. Alcune
versioni hanno un airbox leggermente diverso, che comprende anche il supporto
del tirante aria. | |
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Se così è, prima di poterlo
rimuovere dovete togliere anche la vite che trattiene il leveraggio dello starter,
cerchiata in arancione nella foto accanto, facendo attenzione a non perdere la
rondella calibrata che ne regola il gioco. |
Ora finalmente possiamo buttare l'occhio
dentro al venturi e vedere di che misura è. In
questo caso, abbiamo a che fare con un carburatore " composito", ovvero
nel quale al normale venturi ricavato nella fusione di alluminio, è stato
aggiunto un ulteriore restringimento in materiale plastico, indicato dalla freccia.
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Continuiamo quindi con le nostre operazioni
di smontaggio, liberando il leveraggio acceleratore e quello dello starter, cerchiati
nella figura accanto, e togliendo i due dadi da 1/2" che fissano il carburatore
al monoblocco. |
Ecco il carburatore
staccato. Per rimuoverlo del tutto, dobbiamo
ancora sfilare verso l'esterno il tirante aria in plastica, che fa da "spina"
tra il supporto e la bacinella, ed il tubo di mandata della benzina |
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Per quanto attiene al tubo benzina,
potrebbe rivelarsi assai più agevole staccarlo dal lato della pompa, e
toglierlo assieme al carburatore. |
I
carburatori più recenti non hanno il comando aria a farfalla, bensì
a "cicchetto". In questo caso,
prima di staccarlo dal motore, bisogna scollegare il tubicino di alimentazione
della pompetta, la cui presa si trova esattamente sul dado che copre il getto
di max, cerchiato in figura. |
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Ecco, ora abbiamo finalmente il nostro
carburatore libero da ogni impiccio. |
In
questa foto si vede molto meglio l'anellino di plastica che dovremo levar via. | |
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Dietro al carburatore in questo caso
non c'è nulla. A volte , incastrato
a pressione nel foro, nello spazio tra la flangia e la farfalla, si trova un altro
anello di restrizione della sezione. Se
c'è, togliete anche quello. |
L'ultimo controllo,
va fatto sulla flangiatura del monoblocco. In
questo caso come si vede il foro di aspirazione ha lo stesso diametro del condotto
sul carburatore. | |
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A volte, invece, per esempio nei motori
nati come 20 hp, il foro è molto più piccolo, e funge da secondo
livello di depotenziamento, come si vede molto bene nella foto a sinistra. In
tal caso, l'unica cosa da fare è togliere tutto il collettore e limare
o alesare il foro sino a riportarlo alle dimensioni di quello della figura sopra.
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Ecco il carburatore
"liberato" dall'anellino supplementare suil venturi Si
noti, trattandosi di un carburatore relativamente recente, l'assenza della farfalla
dello starter e l'ago di regolazione del minimo ridotto ai minimi termini | |
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Ovviamente, se si modifica il diametro
del venturi, è necessario pure sostituire anche il diametro del getto di
massima, sostituendolo con quello del "35" del medesimo anno. Nel
nostro caso il getto siglato "49 D" andrà sostituito con il "59D". Il
getto si trova in fondo al condotto coperto dal dado sul frontale della vaschetta. Questa
è la parte più delicata di tutta l'operazione, in quanto per rimuovere
il getto è necessairio un cacciavite a lame dell'esatta misura. Un
cacciavite troppo grande non passerà per il foro, uno troppo piccolo o
troppo sottile non farà la giusta presa sull'intaglio del fragilissino
getto in ottone, e si rischierà di "spanarlo" senza più
riuscire a toglierlo. |
Bene,
a questo punto la modifica può dirsi conclusa... ci rimane solo da rimontare
tutto come si deve.. By Camillo Si
ringrazia Claude Guerra
per aver gentilmente messo a disposizione le foto.
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Update 06.04.07 |