4.Conclusioni.
Gli
architetti di cui ho parlato, pur lavorando tutti negli Stati Uniti,
provengono da diverse parti del mondo: dall’Europa, dall’Asia, dagli
Stati Uniti. Nonostante le diverse origini, la cultura globale della
società dell’informazione fa sì che il luogo di provenienza non
abbia più alcuna importanza, poiché in essa sono inglobate una
molteplicità di situazioni culturali diverse.
L’architettura
ha raddoppiato il suo territorio d’azione, poiché a quello fisico se
ne è aggiunto uno virtuale. In questo territorio potenzialmente
illimitato, che ha caratteristiche al territorio fisico, il materiale
costruttivo dell’architettura è l’informazione. Internet è il cantiere
di chi costruisce nel territorio delle informazioni. Molti luoghi fisici
saranno progressivamente sostituiti dai corrispondenti luoghi virtuali,
raggiungibili stando nelle proprie case e di gestione meno costosa. Le
banche, le vetrine espositive, i luoghi dell’istruzione potranno
diventare dei siti tridimensionali in Internet.
Ma
la progettazione di questi luoghi virtuali non è affatto più semplice,
pur senza il confronto con la realtà fisica. “In entrambi i casi la
costruzione dev’essere preparata con cura. Un sito internet dalla
grafica scadente danneggia il proprietario del sito tanto quanto un
edificio mal progettato va a demerito del proprietario del negozio
annesso all’edificio” (Schmitt 1998).
L’architettura
fisica, in questo mare di cambiamenti, rimarrebbe l’unica costante di
riferimento ed acquisterebbe un nuovo ruolo di conservazione della
memoria collettiva. |
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