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NAZCA
Le immagini più spettacolari furono ottenute in seguito da Adriano e Damiano Zecca, che oltre a i disegni più conosciuti come il colibrì (humming bird), la balena, il condor, il cane, la scimmia, la spirale e le mani (fino al 1980 ne furono contati ben 788), ne identificarono anche molti altri, fra cui figurano uccelli, lama, sauri, pesci e serpenti a più teste, ma anche animali sconosciuti e oggetti sconosciuti dalle strane forme. Una figura molto interessante è quella del cosiddetto 'Gigante Cileno', una strana figura che con una mano indica il perù e con l'altra regge uno strano strumento a cui è appeso un essere munito di coda. Altro didegno degno di nota è quello denominato 'dell'Astronauta', che non ha nessuna analogia con le figure circostanti. Una ricercatrice dell'Alder Planetarium di Chicago, Phyllis Pitluga, scoprì in seguito che il Ragno gigante, una delle figure più grandi, rappresentava la costellazione di Orione e le tre linee rette circostanti rappresentavano le tre stelle della cintura di Orione; inoltre, si è constatato che tutti i disegni partono dalla linea del Solstizio. Lo zoologo Tony Morrison studiò le linee insieme all' archeologo americano Gerald Hawkins; nel suo libro del 1978, Pathways to the Gods, riporta una citazione del magistrato spagnolo Luis de Monzon risalente al 1586 nella quale si parlava delle pietre e delle antiche strade vicino a Nazca.
Le pietre che ricoprono la piana di Nazca sono ricche di ossido di ferro (in maniera simile al suolo di Marte), il che gli attribuisce una colorazione rossastra. I solchi sono stati creati rimuovendo queste pietre e di conseguenza lasciando scoperto il pietrisco sottostante che appare molto più chiaro. Nonostante la piana di Nazca sia molto ventosa, le pietre rosso scuro assorbono molto calore dal sole, riscaldando così l'aria circostante che, espandendosi per effetto del calore, perde di densità e sale, proteggendo così il suolo dal vento e dall'erosione che ne consegue. Questo fenomeno spiega come abbiano fatto le piste di Nazca a giungere fino a noi praticamente intatte. Per quanto riguarda poi la loro realizzazione, ci sono molte teorie a riguardo: l'ingegner August Steimann ritiene che questi popoli conoscessero già il segreto del volo e disponessero di piccoli alianti; altri studiosi pensano invece a dei palloni aerostatici.
I primi a fare questa ipotesi furono Jim Wodman e Julian Knott, che fecero anche un esperimento per provare la loro teoria sorvolando con un pallone aerostatico il disegno noto come "Condor 1" nel 1975. Naturalmente c'è anche chi pensa che questi disegni siano la testimonianza di un'antica amicizia del popolo dei Nazca con una civiltà aliena e che i disegni siano una sorta di messaggi per gli extraterrestri. I più realisti pensano invece che queste chilometriche linee avessero semplicemente uno scopo cerimoniale e che gli antichi peruviani avessero realizzato i disegni prima in scala ridotta e poi li avessero riprodotti sul terreno grazie all'ausilio di un reticolato di corde. Ci sono anche studiosi che ritengono i solchi dei percorsi cerimoniali che ospitavano colossali processioni in occasione di eventi funesti, quali pestilenze o carestie.