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I
Graffiti della
Valle
delle Meraviglie
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Mentre
in Liguria si diffondeva la metallurgia del rame e del bronzo,
all'estremità occidentale della regione, in alcune valli interne delle
Alpi Marittime ora in territorio francese, un vero e proprio santuario
veniva consacrato a cielo aperto: il monte Bego nella Valle delle
Meraviglie. Decine di migliaia di incisioni sui massi levigati dai
ghiacciai segnano i percorsi di transumanza verso i pascoli di alta quota,
ricchi di acque e di foraggio. Popoli di pastori e agricoltori hanno
raffigurato gli oggetti della loro vita quotidiana e i simboli dei loro
riti e della loro mitologia: armi, buoi, aratri, scene di caccia, scene di
preghiera. Ma il Monte Bego è anche la montagna di Clarence Bicknell, lo
studioso naturalista inglese che per primo all'inizio del secolo ha
tentato una classificazione e uno studio dei graffiti e di Carlo Conti che
dal 1927 al 1942 ha dedicato buona parte della sua vita a proseguire
questa impresa.
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Tavola
1
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Pugnale,
cacciatore e animale
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Il
Monte Bego e la Valcamonica costituiscono le due maggiori aree alpine di
arte rupestre e in quanto a qualità e quantità di segni incisi non
trovano paragoni in altre valle alpine. In Valcamonica si stima siano
state incise circa 200-300.000 figure. Al Bego sono state rilevate e
contate circa 35.000 figure.
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Pugnale,
testa di bue e rete
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Aratro
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Per
spiegare una tale concentrazione si è spesso ipotizzata la presenza di due
santuari all'aria aperta, se non di vere e proprie montagne sacre. Benché
non si possano mettere in secondo piano le motivazioni religiose, non si può
dimenticare che le rocce, arenarie in Val Camonica e arenarie (peliti) al
Bego, si sfogliano con difficoltà, non sono troppo dure, e sono
perfettamente levigate dai ghiacciai, mostrando grandi superfici simili a
lavagne naturali, pronte a ricevere i segni lasciati dalle culture alpine.
Bisogna
pertanto trovare proprio nel supporto roccioso la spiegazione fondamentale di
una così grande concentrazione di incisioni martellinate. |
Testa
di bue, campo e aratro
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Tavola
4
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Seppur
la Valle delle Meraviglie vada dal lago delle Mesches fino alla bassa di
Valmasca, la parte più bella e magica è quella che si presenta al
visitatore solo oltrepassato il lago lungo superiore. In alcune giornate,
specialmente al mattino, sembra avere un qualcosa di profondo e di diverso
dalle altri vallate.
Le
incisioni sono conosciute da sempre dagli abitanti del fondovalle e
proprio per questo hanno chiamato la zona Valle delle Meraviglie. La zona
incisa si estende principalmente lungo la Valle delle Meraviglie e lungo
la vicina valle di Fontanalba. L'area delle incisioni gravita all'interno
del Parco Nazionale del Mercantour. |
Teste
di animali
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Esempi
di aratri
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Le
incisioni si diffondono oltre i 2000 m di quota, fino a 2500-2600 metri.
Pertanto le rocce sono coperte di neve da Ottobre-Novembre fino a Giugno.
Una volta libere dalla neve mostrano però i loro magnifici colori: dal
rosso al verde al violetto. |
Tavola
2
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Teste
di animali
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