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La
Ferrovia Cuneo - Ventimiglia - Nizza
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La
linea Cuneo – Ventimiglia - Nizza è una meraviglia
dell’ingegneria ed è considerata infatti uno dei tratti più arditi
d’Europa. Completata nel 1928 venne danneggiata e in parta distrutta
durante la seconda guerra mondiale e rimase interrotta per molti anni.
Solo nel 1979 fu terminata la ricostruzione e la linea venne riattivata.
Lungo un percorso di 96 km si aprono ben 81 gallerie e vi sono
opere d’arte di notevole importanza. Il percorso segue pendenze che
raggiungono il 26 ‰ per arrivare ad un’altezza di 1040 metri s.l.m.
presso la galleria del Colle di Tenda. La Cuneo – Ventimiglia – Nizza
è per vocazione una linea turistica, collegando la pianura Cuneese con le
Alpi Marittime, le spiagge Liguri e la costa
Francese.
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Tuttavia
le caratteristiche fisico – tecniche del tracciato sono tali da renderla
competitiva anche per quanto concerne il traffico merci, soprattutto se
confrontata con le altre linee alpine, in particolare quella del Frejus
(via Modane) e quella del Lötschberg (via Domodossola). La sezione
Imperiese di ITALIA NOSTRA ha analizzato, con l'aiuto di un simulatore di
esercizio ferroviario, la potenzialità della linea elettrificata. Il
passaggio, nel tratto Limone - Ventimiglia dalla trazione diesel a quella
elettrica consentirebbe infatti il transito dei convogli merci, altrimenti
impensabile per ragioni tecniche ma anche economiche. Si verrebbe così a
creare una nuova direttrice Spagna -
Francia – Italia, alternativa e di sussidio alle attuali (Frejus,
Ventimiglia ecc.), soluzione che appare fattibile analizzando le
caratteristiche del tracciato (pendenze raggi di curvatura, carico assiale
limite ecc.) e paragonandole a quelle di altre linee alpine di valico come
il Frejus e il Lötschberg. E’ ragionevole ipotizzare la circolazione di
circa 20 treni al giorno tra le 6 e le 21, aumentabili se la linea venisse
abilitata anche di notte, mentre i problemi dovuti alla differente
alimentazione tra SNCF e F.S. , potrebbero essere risolti con il cambio di
motrice a Breil o nel Parco Roya di Ventimiglia, costruendo un raccordo
tra suddetto scalo e le linea per Cuneo
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Analizzando
poi il traffico viaggiatori, si è voluto porre l’accento sul fatto che
il servizio offerto attualmente alla clientela è pressoché identico o
addirittura peggiore di quello del 1983 (!). Oltre ai tempi di percorrenza
medi che risentono, ovviamente, delle caratteristiche della linea
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e non
possono essere ridotti più di tanto, si avverte l’assenza di
collegamenti comunque di
qualità tra Torino e Ventimiglia, tali da incentivare l’utilizzo del
treno a discapito dell’autovettura. Le simulazioni realizzate in questo
studio, basate su parametri reali, dimostrano com’è possibile coprire
la distanza tra Torino e Ventimiglia in 2 ore e 20 minuti inclusi i tempi
di recupero obbligatorio, con sosta nelle località di Fossano, Cuneo e
Limone. La messa in esercizio di 2 coppie di tali treni (una al mattino e
una nel pomeriggio) composti da vetture “Gran comfort” climatizzate,
non solo è possibile , ma anche auspicabile
per invogliare l’utente che sitroverebbe di
fronte alla scelta tra un collegamento ferroviario altamente competitivo e
confortevole e un viaggio in macchina con tutte le incognite ad esso
connesse (traffico, incidenti ecc.). Inoltre, l’utilizzo di materiale di
qualità (vedi T.A.F.) e dalle prestazioni elevate sarebbe auspicabile
anche per il servizio regionale.
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Infine
si è voluta analizzare, sempre con l’ausilio del simulatore di
esercizio ferroviario, la capacità della linea per verificare qual è il
numero massimo di treni che vi possono circolare in condizioni limite di
esercizio e valutare dunque qual è il margine per l’incremento del
numero di convogli, siano essi viaggiatori che merci. Sono stati presi in
considerazione 2 possibili scenari, ovvero la linea allo stato attuale
senza modifiche strutturali diverse dall’elettrificazione e la linea nel
caso di raddoppio del tratto Vievola – Limone. La seconda ipotesi
consentirebbe un numero minore di incroci in stazione, il che significa
maggiore fluidità e regolarità nella circolazione, essendo minore
l’eventualità di creare un processo di ritardi a catena causato appunto
dal ritardo di un treno incrociante che può influire sulla marcia degli
altri convogli. A livello di potenzialità, inoltre, la linea nella
seconda ipotesi presenta una capacità maggiore.
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