Shakti Dance - ErbaMoly

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Shakti Dance

Shakti Dance "La danza della vita"


Che cos’è la Shakti Dance?

La Shakti dance è una disciplina introdotta e sviluppata da Sara Avtar Oliver, rientra nell’ambito degli insegnamenti del Kundalini Yoga come insegnato da Yogi Bhajian. Obiettivo della Shakti dance ridurre le tensioni e lo stress rilassando i blocchi fisici, mentali e  nel contempo stimolare l’energia vitale profonda (Prana).
La Shakti dance utilizza le tecniche di kundalini yoga, asana, il respiro, coordinazione ritmica, concentrazione mentale, mantra, diversi stili di danza, in un fusione armonica tra loro al fine di equilibrare il flusso energetico e  aprire i canali (nadi/meridiani) di scorrimento delle sottili correnti vitali.
Shakti è un parola sanscrita che significa "energia" intesa come il potenziale che diventa manifesto, la capacità di agire  quindi di compiere qualsiasi azione.  La Shakti è la Grande dea, la Dea Madre, la vibrazione primigenia di tutta la vita, è quindi la centrale energetica: la forza dei nostri muscoli, il fuoco della digestione, il movimento dei pensieri, il battito del cuore, il respiro della vita.
Può essere associata alla Kundalini (Kundal=spirale), quale forma di Shakti, raffigurata come un serpente arrotolato (per tre volte e mezzo come una spirale algoritmica) che risiede alla base della colonna vertebrale, è la scintilla, il  seme che  da vita alla nostra consapevolezza come essere senzienti. Con l’attivazione della Kundalini/Shakti, attraverso la consapevolezza del corpo, l’ allineamento della mente  il supporto del respiro la spirale di energia sale, consentendo di riequilibrare i flussi pranici e rilasciando così i vecchi schemi energetici per attingere  al nostro vero potenziale.
La Shakti si manifesta attraverso il Corpo. E’ il potere, la forza vitale  che anima e guida il corpo fisico, risvegliandone tutte  le sue possibilità espressive determinando un flusso di movimento che strettamente connesso alle caratteristiche più profonde del sé. Il movimento danzato diventa l’espressione autentica delle più profonde emozioni.
La danza diventa una forma di yoga quale mezzo per allineare la nostra vibrazione individuale con quella universale. La Danza come sequenza di movimenti coordinata e combinata con il respiro influenza la consapevolezza mentale e la concentrazione. Quando le sequenze dei  movimenti sono ripetute (processo noto come Japa) , come nel mantra e nel suono cantato, insieme al respiro e alla consapevolezza allora si attiva il processo dello yoga, e la Danza lascia il passo ad uno stato meditativo (Dhyana) e agli stati di trance che possono condurre alla Samadhi.
Con la Shakti dance, attraverso il movimento del corpo (stretching, movimento aerobico, la danza libera e coordinata), la meditazione, il respiro,  si lavora contro gli stati di stress psicofisico, abbattendo il cortisolo (causa principale dello stress) è quindi un valido aiuto per il rafforzamento del sistema immunitario.

La Shakti Dance e le sue fasi
Il sistema della Shakti dance si sviluppa attraverso alcune fasi che costituiscono la struttura di una "classe di Shakti":

1.Sintonizzazione:
coincide con la fase di avvio della classe con un mantra di apertura i cui suoni (ong namo) allineano la mente  insieme con un Mudra (movimento con delle mani e delle braccia che esprime il significato del mantra) obiettivo preparare la mente  a creare la connessione necessaria per acquisire l’insegnamento;

2.Stretching (allungamenti)
Consiste nella fase di riscaldamento che prevede esercizi  a terra  ritmici e meditativi coordinati con il respiro con l’obiettivo di aumentare la flessibilità, centrare la mente, aprire i canali energetici, allentare blocchi e tensioni;

3.Standing (esercizi in piedi)
Esercizi energetici, aerobici, con sequenze in piedi, che aprono i Chakra (luoghi di connessione dell’energia) con un movimento ritmico sempre coordinato con il respiro. Obiettivo  aumentare il flusso del Prana ;

4.Danza libera
Dopo l’apertura dei canali energetici, con il movimento libero si è pronti a  seguire il flusso naturale e spontaneo della Shakti, lasciando all’impulso creativo  libertà di esprimersi e di sperimentare movimenti esplorando spazi interni ed esterni;

5.Rilassamento
Alcuni minuti di rilassamento riportano il corpo, la mente e lo spirito allo stato di calma propedeutico alla fase meditativa

6.Coreografia mantrica /comunicazione celestiale
Questa fase può consistere in una coreografia costruita su musica mantrica e danzata con ripetizione di forme geometriche, stimolando così la mente meditativa e riallineando l’energia individuale e di gruppo. A volte invece della coreografia si propone una comunicazione celestiale che consiste in una sequenza di mudra e movimenti  che creano forme geometriche nello spazio. Questi spesso esprimono il significato del mantra  e mettono in connessione  e aiutano a connettere il se individuale con il se universale.

7.Meditazione e chiusura
Si ritorna in questa fase alla quiete interiore recitando un mantra che chiude lo spazio precedentemente aperto con un scudo aurico di protezione.


Il Sistema dei  tre Corpi  nella  Shakti dance
Nella della Shakti dance, come anche nel Kundalini Yoga, pur se in un unico continuum, distinguiamo tra Corpo fisico, Corpo energetico e Corpo mentale. L’obiettivo della  pratica consiste nello stimolare e  nel bilanciare tutti e tre i livelli lavorando sul corpo fisico come veicolo per aprire e pulire la sottile rete di canali (Nadi) di scorrimento delle correnti energetiche (Prana) e dei loro punti di connessione (Chakra). Il corpo energetico, la cui radiosità è fotografabile (Kirlian), è parte del corpo fisico. A sua volta la mente è influenzata dalla qualità e dall’intensità della vibrazione del corpo pranico, le onde della mente (Vritti) e i pensieri sono influenzati dalle frequenze, quest’ultime  possono essere regolate dal respiro attraverso determinate tecniche (Pranayama), quindi la condizione mentale   è determinata anche dalla forma fisica e dall’espressione del corpo.
L’intera massa fisica del corpo umano è anche una "condensazione" delle correnti praniche la cui tendenza è fluire seguendo ondulazioni, curve, spirali. Diventare coscienti delle tendenze naturali del corpo significa compiere rotazioni, torsioni e spirali dinamiche che aiutano a risvegliare la consapevolezza del corpo, rilasciando tensioni muscolari, aumentando la sensibilità.
Il movimento della Shakti attiva questa dinamica a spirale quale naturale movimento del corpo, trovando l’equilibrio tra le varie forze interne, come la gravità, la sospensione, la forza di rimbalzo, la contrazione muscolare, l’estensione, forze governate dai cinque elementi o cinque principali frequenze che regolano la vita:

Stabilità/supporto à elemento TERRA
Flessibilità/Elasticità àelemento ACQUA
Forza à elemento FUOCO
Sospensione àelemento ARIA
Estensione àelemento ETERE


Jagieet Kaur





La cosmologia yogica e la filosofia Samkhya

Le tradizioni filosofiche e la cosmologia (studio delle origini dell’universo) cui facciamo riferimento nel Kundalini Yoga e nella Shakti dance (Samkya/Patanjali) pongono al centro della nascita dell’Universo un "Punto" da cui tutto ha avuto origine, un essenza assoluta "l’essenza dell’universo" chiamata BRAHMAN, letteralmente immenso (oceano dell’essere che contiene in se tutte le cose). Brahman si manifesta con una vibrazione primordiale (Big bang) che dà vita all’Universo. Si parla quindi del "giorno di Brahma" come un ciclo di ESPANSIONE e CONTRAZIONE dell’Universo. L’espansione dell’universo manifesto è "l’alba"; dopo aver raggiunto lo Zenit dell’evoluzione fisica, si ritorna gradualmente al nulla con il "tramonto".
Quando Brahma è nella quiete del nulla del non manifesto si parla della "notte di Brahma".Con la vibrazione primordiale entriamo nel "manifesto" con la polarità di Shiva e Shakti, maschile e femminile (Yang e Yin) che con le oscillazioni, i vortici, le spirali creano la separazione dell’io/non io (illusione di Maya). La separazione, l’allontanamento dal punto centrale che è la Sorgente, attraverso onde concentriche  che si allontanano dal centro (spirale) per andare verso il mondo fisico, attraverso il processo di condensazione.  
L’espansione iniziale crea il primo elemento (Tattva) Spazio/etere che contiene tutto il resto e possiede tutte le potenzialità; con la vibrazione primordiale inizia  il movimento nello spazio e la prima differenziazione che si sostanzia con un stato gassoso e  diventa l’elemento successivo l’Aria; il frenetico movimento gassoso produce il terzo Tattva il calore del Fuoco. Con il graduale allontanarsi delle particelle dalla Sorgente si verifica una graduale perdita di calore e un raffreddamento delle particelle gassose e si condensano nell’Acqua. Un ulteriore allontanamento con perdita dell’energia  ed un ulteriore raffreddamento dello stato liquido conduce al quinto elemento la Terra.
Questo passaggio dal non manifesto al manifesto, dal non essere all’essere,  che attraverso le combinazione dei movimenti (gunas) conduce alla creazione degli elementi  rappresenta l’ "evoluzione della materia"  può essere associata all’evoluzione darwiniana , il passaggio dal regno minerale, attraverso quello vegetale  (anfibi, rettili uccelli) al mondo animale. L’evoluzione della materia coincide con l’allontanamento dalla Sorgente e  un "involuzione dello Spirito" (entropia)…. Yogi Bhajan parla degli uomini come "Esseri spirituali che stanno facendo una esperienza materiale sulla terra…"
Quando Brahman ha raggiunto la massima espressione nell’Universo fisico  la direzione si inverte  e questo viene  riassorbito in un punto  che costituisce la notte di Brahma  ed è il ritorno alla sorgente  cioè l’evoluzione dello Spirito.
Questi aspetti sono arricchiti con le due entità/principi che producono l’espansione e la contrazione, vale a dire Purusha e Prakriti  assimilabili anche se non coincidenti completamente a Shiva e Shakti.
Secondo i testi Veda Purusha e Praktiri non sono una dualità, ma aspetti della stessa  essenza, la prima pura consapevolezza, l’altra principio della materia primordiale sostanza elementale non diversificata di mente e materia (Aforismi Patanjali ). Patanjali ne parla invece come entità separate (come Shiva e Shakti), che non possono esistere separatamente ma la Shakti attiva tutto il potenziale della consapevolezza pura di Shiva. E’ Il principio femminile che attiva quello maschile, Shakti è l’energia che rende possibile l’esistenza stessa della qualità di Shiva.
L’evoluzione della materia agisce attraverso la qualità dei i tre Guna :
1.Equilibrio o sospensione (Sattva); 2.Attività o movimento (Raias); 3.Letargia o rallentamento/ inerzia (Tamas). All’atto della creazione queste tre qualità erano latenti e inattive, ed erano in perfetto equilibrio, con la vibrazione primordiale (spanda); i tre guna si combinano e interagiscono tra loro per creare cicli di onde. Le loro combinazioni creano il movimento.


Il corpo fisico è il mezzo di trasposto dell’onda. Nella Shakti il corpo fisico insieme al respiro e al suono viene usato per stimolare il corpo energetico e la frequenza pranica può essere modificata dal focus mentale.
I Guna si mescolano l’uno con l’altro creando un onda, a seconda di quale Guna prevale, l’onda sarà diversa nel suo aspetto e nel livello di energia. Quando prevale Rajas l’enfasi sarà sull’ampiezza dell’onda, quindi un alto livello di energia e attività, quando si lavora sulla frequenza dell’onda (quanto si ripete nel tempo) la vibrazione diventa Sattvica, se diminuisco la frequenza la qualità della vibrazione diventa Tamasica.
La mente può avvicinarci o allontanarci dalla nostra origine. Può portare verso il mondo fisico (Maya Shakti) quindi verso il mondo superficiale e mondano, come può condurre verso quello spirituale, alla Sorgente. Attraverso la danza si può osservare il funzionamento della mente. Può essere ostacolo e può essere di aiuto. Le forme dell’ espressione del corpo fisico riflettono le tendenze mentali, gli schemi di pensiero. Una maggiore libertà della mente si riflette sulla libertà di movimento. Il gioco della mente aiuta a sviluppare un focus che dirige verso la meditazione in movimento. Quando la mente è diretta verso l’interno con consapevolezza, allora diventa canale per il flusso dell’energia vitale.
Le Onde-pensiero sono proiezioni delle forze dei Guna:

"Si dice che un uomo ha trasceso i Guna, quando non detesta la luce del Sattwa o l’attività di Raias e neppure l’illusione del Tamas, e non si dispiace quando cessano di prevalere. Sta come colui che si siede sereno e indisturbato dai Guna. E’ sostenuto dalla calma interiore e considera gioia e dolore come la stessa cosa" (Aforismi  di Patanjali).


Annalisa Jagjeet Kaur 336.781574 alisaquaglia@gmail.com


 ORARIO:
giovedi
ore 18.30-19.45
(prima lezione gratuita)



 
 
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