A mio modesto parere, l’ipotesi più accettabile deve tener conto delle seguenti evidenze scientifiche e/o di fede:

1)       La vita sulla terra è apparsa in forme primordiali molto semplici (batteri e alghe) che stando agli evoluzionisti avrebbero dato origine sia al regno vegetale che a quello animale. Si tratta di teorie che non possono ancora essere provate. Resta difficile pensare che dai vegetali si possa essere passati agli animali; non credo che vi siano segni di qualche vegetale che si sia evoluto o si stia evolvendo verso forme di vita animale e, d’altra parte, non mi sembra che vi siano nemmeno prove che qualche animale si stia tuttora evolvendo verso forme superiori. Se le teorie evoluzioniste sono vere, l’uomo non deriva tanto dalla scimmia quanto piuttosto, fin dall’origine, dai batteri o dai primissimi organismi molto semplici. Tale ipotesi può essere presa in considerazione solo se si pensa ad un “progetto superiore” cioè un progetto ben preciso di perfezionamento indirizzato alla creatura finale che è l’uomo (e già questo confermerebbe l’esistenza di Dio).

2)       La morte è preesistente all’uomo e quindi al peccato originale in quanto qualsiasi creatura per svilupparsi e per procreare deve necessariamente alimentarsi a scapito di altre creature (vegetali o animali) che per questo vengono “sacrificate”. Ma al n° 400 il Catechismo della Chiesa Cattolica dice: A causa dell'uomo, la creazione è "sottomessa alla caducità" ( Rm 8,20 ). Sembrerebbe significare che prima del peccato, la natura non prevedeva la morte. Ciò appare in netto contrasto con la ragione, ma (Rm 8,20) non è citato per intero, infatti dice: “essa (la creazione) infatti è stata sottomessa alla caducità - non per suo volere, ma per volere di colui (Dio) che l'ha sottomessa”. Quindi la causa non è l’uomo ma Dio, anche se pare ipotizzabile che la caducità della natura potesse essere in qualche modo correlata col futuro peccato dell’uomo: (Genesi 3:17) All'uomo disse: «Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita.

3)       gli antropologi  chiamano “homo” quello definito come habilis e che risalirebbe a circa 2,5 milioni di anni fa. Era veramente un uomo? La definizione di uomo non può prescindere, dal punto di vista della fede, dalla  presenza dell’anima che non essendo materiale è di origine soprannaturale e quindi è dono del Creatore.

4)       Non è possibile stabilire in quale momento dell’evoluzione Dio abbia conferito l’anima all’uomo. Resta quindi da vedere se possa essere considerato “uomo vero” l’habilis o l’erectus che sapevano realizzare armi rudimentali utilizzando dei ciottoli, o se possa essere considerato “uomo vero” il sapiens che era capace di realizzare le prime opere artistiche disegnando sulle pareti delle grotte.

5)       La Chiesa ci insegna che la prima coppia era capace di relazionarsi con il Creatore; per essere consapevole della Sua esistenza doveva trattarsi di una coppia adulta e dotata di capacità intellettive ben superiori a quelle della semplice utilizzazione di pietre o del fuoco o di semplici disegni. Potrebbe quindi trattarsi solo dell’homo sapiens sapiens che compare misteriosamente circa 20/40.000 anni fa.

6)       Quando compare l’homo sapiens sapiens, gli altri “homo” o ominidi sono completamente estinti per cui, pur essendo simili, i sapiens sapiens non possono derivare da chi li ha preceduti. Non si sono ancora trovate relazioni dirette (vedi: anelli mancanti) tra noi ed i cosiddetti antenati. Non può essere esclusa perciò la diretta creazione di una prima coppia già adulta. Come non può essere esclusa l’ipotesi da me formulata del conferimento dell’anima all’ultima coppia di “neanderthalensis” che diventano i primi “sapiens sapiens”. D’altra parte, le scritture e la Chiesa ci insegnano che il peccato originale è un peccato personale commesso dalla prima coppia e quindi non potevano esserci altri uomini. Il peccato originale è trasmesso per propagazione, ma non può essere considerato un peccato realmente commesso da ognuno di noi.

7)       È difficile però immaginare che questa prima coppia avesse già delle grandi facoltà intellettuali in quanto anche oggi vivono piccole comunità di “primitivi” che hanno ancora caratteristiche fisiche e culturali molto primitive, tali da sembrare incompatibili con quelle necessarie per un diretto rapporto col Creatore. Sembrerebbe quindi che oltre all’anima avessero avuto da Dio anche altri attributi di intelligenza che vennero smarriti sempre in conseguenza del peccato.

8)       Rimane quindi il grande problema dello stato di grazia iniziale: la prima coppia non è soggetta alla morte finché non interviene il peccato. È quindi necessario un intervento diretto di Dio che stravolge le leggi della natura di cui Egli stesso è autore (ma sappiamo che lo stesso Gesù ha compiuto miracoli tali da superare le leggi della natura. Ogni miracolo è un fatto che non può essere spiegato scientificamente e che quindi è imputabile solo alla divinità che interviene continuamente a correggere l’andamento della storia. D’altra parte non dovremmo meravigliarci degli interventi soprannaturali in quanto, fin dal primo momento, la creazione è oggetto della continua attenzione del Creatore che la accompagna verso un costante perfezionamento contrastato dall’azione dell’uomo corrotto dal peccato.

9)       L’Eden quindi non è tanto un luogo fisico, quanto piuttosto uno “stato di grazia” in cui viene posta la prima coppia. Tale stato viene sospeso al momento del peccato e verrà restaurato solo alla fine dei tempi come spiega ancora (Rm 8,20-21).

10)       Un altro evidente problema è la discendenza di tutti noi dalla coppia iniziale. Se deriviamo da un’unica coppia siamo evidentemente tutti figli di rapporti iniziali incestuosi. Ciò però non va considerato peccato in quanto non poteva essere diversamente. Caino, dopo l’uccisione di Abele, viene scacciato dall’Eden (che anche qui sembrerebbe un luogo fisico particolare) e trova la moglie in un luogo diverso. Sembrerebbe quindi che esistessero altre persone in altri luoghi, ma se così fosse, verrebbe messo in crisi il fatto che deriviamo da un’unica coppia e cadrebbero tutti i ragionamenti fin qui fatti. Genesi ci dice che Adamo ebbe altri figli e figlie e quindi pare logico pensare che sia Caino che Set si siano poi uniti con delle sorelle (nei tempi antichi non era infrequente che si unissero tra loro coppie di fratelli).

11)       Lo stesso problema sembra presentarsi anche prima del diluvio universale quando viene fatta una distinzione tra “i figli di Dio” e le figlie degli uomini e la loro unione provoca una reazione negativa di Dio che riduce gradatamente il periodo di vita dei successivi Patriarchi. Si accenna pure alla presenza dei “giganti”. Anche qui l’interpretazione diventa difficile. La corruzione imperversa sull’umanità e provoca l’ira di Dio che manda il diluvio universale.

12)       Il diluvio provoca la distruzione di tutti i malvagi, ma anche l’eliminazione di tutti gli animali che non possono essere salvati nell’arca di Noè. Evidentemente però questo diluvio non può essere inteso come una completa catastrofe che coinvolge tutto il mondo altrimenti si ritornerebbe all’inizio della storia dell’umanità. Se consideriamo però l’attuale popolazione mondiale e i dati conosciuti relativi agli indici di natalità e quelli ipotetici, ma sufficientemente realistici, appare molto probabile che il diluvio sia realmente avvenuto, anche se non ne conosciamo esattamente il periodo.

 Ecco un calcolo ipotetico circa lo sviluppo della popolazione umana mondiale in base a ricostruzioni che prima del 1500 risultano essere sempre più di fantasia:

periodo

persone

nota

ipotesi mia

nel 2006 eravamo

6.700.000.000

dato reale

 

nel 1955 eravamo

2.757.399.000

dato reale

 

nel 1900 eravamo

1.522.000.000

dato reale

 

nel 1850 eravamo

1.222.000.000

dato reale

 

nel 1750 eravamo

770.000.000

dato realistico

 

nel 1500 eravamo

459.000.000

dato realistico

 

nel 1000 eravamo

300.000.000

dato ipotetico

200.000.000

nel   500 eravamo

180.000.000

dato ipotetico

100.000.000

nel       1 d.C. eravamo

100.000.000

dato ipotetico

50.000.000

nel 1500 a.C. eravamo

60.000.000

dato ipotetico

24.000.000

nel 3000 a.C. eravamo

35.000.000

dato ipotetico

12.000.000

nel 5000 a.C. eravamo

20.000.000

dato ipotetico

6.000.000

10.000 anni fa eravamo

8.000.000

fantasia

2.000.000

dopo il diluvio (?)

 

 

500.000

20.000 anni fa eravamo

3.000.000

fantasia

300.000

30.000 anni fa eravamo

1.400.000

fantasia

20

40.000 anni fa eravamo

800.000

fantasia

2

100.000 anni fa eravamo

50.000

fantasia

ominidi

Possiamo tentare questo ragionamento: negli ultimi 50 anni la popolazione si è più che raddoppiata nonostante che negli ultimi anni si sia ridotto l’incremento demografico; per verificare il raddoppio della popolazione nel periodo precedente dobbiamo confrontare date distanti 100 anni (1950-1850 e 1850-1750) ed a ritroso periodi distanti 500 anni (1500-1000, 1000-500 e 500-1). Ancora più a ritroso sembra che il periodo per il raddoppio della popolazione sia addirittura di 1.500 anni (1500-3000 a.C. e 3000-5000 a.C.).

Perché si dovrebbe passare poi ad un raddoppio ogni 10.000 anni o più?

Pur tenendo conto dell’ipotetica fragilità di quelle popolazioni, delle frequenti guerre, delle difficili condizioni di vita, dell’elevato tasso di mortalità alla nascita e dell’ipotetica vita media molto bassa, mi chiedo se sia giusto pensare che ad esempio per una tribù di 100 persone per raddoppiare dovessero passare 10.000 anni (quali cause potrebbero aver impedito così drasticamente la procreazione?). Sembrerebbe accettabile anche l’ipotesi di una catastrofe globale come quella del  diluvio ed anche possibili altri disastri naturali di grandi proporzioni. Per questo mi permetterei di proporre dei dati che a mio parere sembrerebbero più ragionevoli e cioè un periodo di raddoppio intorno a 2.500 anni per cui si avrebbero i dati della colonna di destra nella tabella. Da questa mia ipotesi che non mi pare troppo azzardata, sembrerebbe che al massimo la prima coppia di uomini debba risalire a circa 40.000 anni fa, ma probabilmente anche meno. Ciò concorderebbe anche con le attuali conoscenze circa il ritrovamento di fossili di Homo sapiens sapiens.

1 Lo scopo della creazione

2 Dalla scimmia all'uomo?

3 La creazione dell'uomo

5 Il peccato originale

 6 Comincia la storia dell'umanità

7 Riassumendo

4 Il paradiso terrestre 8 Conclusione