Allora possiamo ritornare all’Eden che necessariamente era veramente un luogo speciale in quanto governato da leggi soprannaturali e quindi diverse da quelle naturali che governano l’intera creazione. Queste infatti prevedono che ogni essere vivente nasca da semi o da genitori preesistenti e che per vivere si alimenti attraverso le radici (vegetali) o cibandosi di vegetali o di animali inferiori nella scala alimentare. Per vivere, quindi, le creature si nutrono di altre creature che evidentemente muoiono per consentire la continuazione della vita. Questo è innegabile ed avviene dall’inizio della creazione. D’altra parte è confermato dalla stessa Genesi ove si dice che Dio diede il potere all’uomo di soggiogare tutte le creature e di cibarsi di tutti i vegetali che allo stesso modo erano il cibo per gli animali. Siamo al sesto giorno della creazione. Appare chiaro che la morte è presente nella creazione già prima del peccato originale e quindi è solo l’uomo a godere del privilegio di non essere soggetto alla morte finché sarà nell’Eden in perfetta armonia con Dio creatore.

Ma come si è già accennato, il racconto riprende con i dettagli della creazione dell’uomo che viene formato utilizzando materiale già esistente: la polvere della terra. Egli prende vita dal soffio del Creatore. Il fatto che l’uomo sia fatto con materia preesistente ci può riportare alla possibilità che sia originato da creature precedenti nella scala evolutiva. Ciò potrebbe significare che Dio non interrompe il ciclo evolutivo delle creature, ma conferisce ad una (o due) di esse con l’immissione dello Spirito, il privilegio di diventare uomo (e donna) conferendole uno stato di grazia che gli altri esseri non hanno avuto (era l’ultimo Neanderthalensis prima dell’estinzione? O l’ultima coppia?). In questo caso però oltre all’anima avrebbe dovuto conferire loro la “scienza e conoscenza” necessarie per potersi rapportare al Creatore. Solo dopo la creazione dell’uomo, il Signore pianta un giardino chiamato Eden e vi colloca la sua creatura prediletta. Questo giardino, prima non c’era e quindi si tratta di un luogo diverso da qualsiasi altro. E Dio consente all’uomo di coltivarlo e di custodirlo e lo invita a cibarsi di ogni albero del giardino tranne quello della conoscenza del bene e del male perché, come sappiamo, questo avrebbe portato come conseguenza la morte. L’uomo esprime un diverso desiderio, quello di avere vicino qualcuno che gli sia simile. E Dio, crea dall’uomo (?) la donna.

Per vivere lo stato di grazia, la coppia doveva necessariamente essere consapevole del rapporto tra la creatura ed il creatore, doveva essere in grado di relazionarsi con Lui e quindi non si poteva trattare di esseri, seppur simili a noi, ma ancora senz’anima.

Alla morte di Abele ucciso dal fratello Caino, questi viene cacciato e Dio pone su di lui un segno perché non venga colpito da chiunque lo incontrerà. Allora significa che vi sono già altri uomini? Sembrerebbe evidente che ciò sia vero in quanto poi Caino si sposa ed avrà dei figli. Potrebbe allora evidenziarsi un’altra ipotesi: i primi uomini sono più di una coppia e cioè un’intera specie di primati che vengono elevati al rango di uomini con il conferimento dell’anima. Ma il peccato originale è un peccato personale che verrà poi trasmesso per discendenza per cui viene esclusa la possibilità di più coppie iniziali.

Illuminati dalla fede in Cristo Redentore, ci siamo messi alla ricerca di una possibile interpretazione razionale per quanto concerne la creazione del primo uomo e della prima donna. Da quanto esposto, che sembra essere ragionevolmente accettabile, senza intaccare l’insegnamento delle Scritture e della Chiesa, siamo giunti alla conclusione che l’esistenza dei primi uomini può essere stata originata dalla normale e programmata evoluzione biologica come per le altre creature, ma che ha richiesto un particolare intervento divino. Adamo ed Eva dovevano essere già adulti perché, come detto, un bambino avrebbe dovuto avere le cure di qualcun altro. Inoltre abbiamo visto che il Paradiso terrestre doveva essere un luogo privilegiato in quanto soggetto a leggi soprannaturali per quanto riguarda i privilegi che Dio aveva concesso all’uomo che viveva in armonia con la creazione e non era soggetto alla fatica, alla sofferenza  ed alla morte. Il peccato originale provoca la perdita di tutti i privilegi e l’uomo, scacciato dall’Eden entra a far parte della creazione soggetta alla caducità naturale che le è propria.

1 Lo scopo della creazione

2 Dalla scimmia all'uomo?

3 La creazione dell'uomo

5 Il peccato originale

 6 Comincia la storia dell'umanità

7 Riassumendo

4 Il paradiso terrestre 8 Conclusione