Ci troviamo però di fronte a diverse domande che ci inducono a pensare che probabilmente non tutto è andato in questo modo. Infatti, i credenti cristiani, contrariamente a tutti gli altri credenti di fede diversa ed a maggior ragione, contrariamente agli agnostici ed agli atei, conoscono esattamente qual è il progetto di Dio Padre creatore (progetto rivelatoci dalle sacre scritture e dal magistero della Chiesa). La creazione, è già stato detto, è in vista di Cristo che si è fatto uomo per redimerci dal peccato originale e da ogni altro peccato, affinché l’uomo, creato ad immagine e somiglianza di Dio possa riunirsi a Lui per l’eternità recuperando quello stato di grazia iniziale che aveva al momento della sua creazione, prima della “caduta”, per condividere nell’unità trinitaria la gloria stessa di Dio.

Ci si potrebbe chiedere se potesse esistere un progetto alternativo, ma questo riguarda altre fedi, altre religioni. Sta di fatto che nessuna religione rivelata oltre quella cristiana ha come suo fondatore un Uomo che è allo stesso tempo Dio. Se questo è vero, com’è vero, la religione cristiana (o meglio cattolica) è l’unica vera strada che conduce alla Verità circa la creazione e l’uomo. Se l'uomo non esistesse, l'universo perderebbe di senso perché non vi sarebbe alcun altro essere capace di pensarlo. Perciò l'uomo è l'essere che da senso all'universo. Nel creare l'uomo, Dio lo ha posto alla sommità della creazione, tant'è che Egli stesso si è voluto fare Uomo.

A questo punto sorgono quelle domande a cui intendo cercare di dare una qualche possibile risposta che non sia però negazione della ragione.

Com’è stato detto, la Bibbia ci racconta della creazione in termini che non devono intendersi come una narrazione scientifica; il libro della Genesi parla di sei giorni necessari per la realizzazione del creato e di un settimo giorno che il Signore santifica e riserva a se stesso. L’uomo è l’ultima delle creature in ordine di tempo e questo ci consente di pensare che anche le ipotesi evoluzionistiche sono rispettate in quanto l’essere umano sarebbe l’ultimo risultato dell’evoluzione delle specie “homo” che sarebbero evolute da specie animali di rango inferiore (Scimmie? Meglio dire un ramo particolare di Primati che ha dato luogo agli Australopiteci). La scienza non può dimostrare la veridicità di una teoria come quella evoluzionista in quanto tratta di fatti non riproducibili e per cui non dimostrabili. La teoria evoluzionista, in particolare per quanto riguarda l’uomo, non presenta elementi di continuità tali da essere assunti come prove della sua incontestabile validità. Infatti, come spiega un grande scienziato come il prof. Antonino Zichichi, la famiglia ominoidea inizia con la scimmia primitiva Dryopithecus: circa venti milioni di anni fa. E si sdoppia in un ramo (Pongidoe), che porta agli scimpanzé, ai gorilla, agli orangutanghi. E nell'altro ramo (Hominidae), che dovrebbe portare a noi, attraverso la sequenza Homo Habilis (età della pietra), Homo Erectus (età del fuoco), Homo Sapiens Neanderthalensis, fino all'Homo Sapiens Sapiens, che porta a noi. Questa catena ha però tanti anelli mancanti e ha bisogno di ricorrere a uno sviluppo “miracoloso“ del cervello, iniziato circa due milioni di anni fa senza un corrispondente sviluppo culturale

Arrivati all'Homo Sapiens Neanderthalensis (centomila anni fa circa) con un cervello di volume superiore al nostro, la Teoria dell'Evoluzíone Biologica della specie umana ci dice che, quarantamila anni fa circa, l'Homo Sapiens Neanderthalensis si estingue in modo inspiegabile. E compare infine, in modo altrettanto inspiegabile, ventimila anni fa circa, l'Homo Sapiens Sapiens, cioè noi.

Le tappe evolutive del genere umano

Australopiteco

4,5-1,6 mil. anni

Ominide - Africa orientale e australe (400/500 cc.) Bipedismo imperfetto, ambiente arboreo

 

Homo habilis

 

2,5-2 mil. anni

 

Uomo (?) - Africa (700/800 cc.) Ciottoli una/due facce, organizzazione territoriale

 

Homo erectus

 

1,6-0,1 mil. anni

 

Uomo (?) - Africa ed Eurasia (800/1.100 cc.) Industria ciottolo avanzata, organizzazione sociale, domesticazione del fuoco (rituali funerari?)

 

Homo sapiens

 

200.000-40.000 a.

 

Uomo (?) - Africa ed Eurasia (1.200/1.500 cc.) Industrie su pietra e osso, arte, riti funerari

 

Homo sapiens sapiens

 

In Palestina da 90.000 a. Altrove da 35.000 a.

 

Uomo moderno - Africa, Eurasia, America ed Australia (1.700/1.450 cc.) Industrie su pietra e osso, arte, riti funerari

A questo punto viene da chiedersi: le creature che ci hanno preceduto nella scala evolutiva, pur presentando caratteristiche umanoidi e pur avendo sviluppato capacità manuali primordiali, sono da ritenersi già degli uomini? Certa scienza dice di si, ma non può dimostrarlo. Chiediamoci quale sia la caratteristica che possa inconfutabilmente dimostrare che una creatura si possa considerare un uomo! La dimensione del cervello? La capacità di costruire attrezzi più o meno elaborati? La predisposizione alla vita di gruppo? La capacità di elaborare un linguaggio simbolico?

Tutto ciò non è sufficiente. Credo che l’uomo possa dirsi tale solo quando prende coscienza di essere una creatura e quindi di relazionarsi col Creatore, quando gli viene straordinariamente conferita l’anima. Quindi, stando sempre alla teoria evoluzionista, credo che si possa dire che l’uomo compare sulla terra solo circa 20/40 mila anni fa (Homo Sapiens Sapiens). I tempi biblici non sono molto diversi.

1 Lo scopo della creazione

2 Dalla scimmia all'uomo?

3 La creazione dell'uomo

5 Il peccato originale

 6 Comincia la storia dell'umanità

7 Riassumendo

4 Il paradiso terrestre 8 Conclusione