Robert Greene
"Machiavelli tiene un corso avanzato."
(R. Harris)
Sentirsi impotenti significa essere infelici, tuttavia mostrarsi assetati di potere è pericoloso e disdicevole, ma anche essere troppo corretti è pericoloso perché rischiamo di essere sopraffatti dagli altri, la regola migliore è quella di sempre: pugno di ferro in guanto di velluto.
Il mondo è purtroppo paragonabile
ad una gigantesca corte attraversata da trame e maneggi, e chiamarsi fuori
dal gioco non fa che accrescere la nostra impotenza e la nostra infelicità.
Se al gioco del potere non è
possibile sottrarsi, è meglio esserne un artefice che rifiutare
di cimentarsi o adottare un approccio dilettantesco.
Ma cimentarsi con successo nel gioco
del potere richiede anni di pratica e saper governare le proprie emozioni,
che ottenebrano la ragione e impediscono di vedere la situazione con chiarezza.
Bisogna saper guardare al passato
e al futuro.
Al passato non per rievocare le
offese subite o per nutrire rancori, cosa che non farebbe che limitare
il vostro potere, ma per educare se stessi dalle esperienze nostre e di
chi ci ha preceduto.
Al futuro perché più
lontano riuscirete a spingere lo sguardo e meglio riuscirete a calcolare
imprevisti e insidie sul vostro cammino e sulle vostre azioni, stando sempre
vigili.
Il potere esige di saper giocare con le apparenze, con la metis, arma suprema del potere, ma anche con la pazienza, un'abilità innaturale che deve essere coltivata, e, infatti, il potere è quanto di più vicino al divino ci sia nelle attività umane.
Il potere è essenzialmente
amorale, invece di leggere ogni situazione in termini di bene e male, bisogna
considerarlo un gioco e leggerne gli effetti.
Imparerete ad apprezzare le buone
maniere più che le intenzioni, addestrate i vostri occhi a seguire
i risultati delle mosse e le circostanze esterne, non facendovi distrarre
da nient'altro.
Metà della vostra maestria
deriva da ciò che non fate, da quello in cui non vi lasciate trascinare,
dunque si deve imparare a valutare ogni cosa in base a quanto vi costa.
La vita è breve, le opportunità
sono poche e avete a disposizione un quantitativo definito di energia cui
attingere, non sprecate tempo prezioso o la pace dell'anima per problemi
altrui.
Il gioco del potere è un
gioco di società, dovete imparare a studiare e capire gli altri,
soprattutto le loro motivazioni, senza distinguere tra amici e nemici,
cercando sempre la via meno diretta, come una palla da biliardo che carambola
più volte prima di colpire l'obiettivo.
Alcune azioni accrescono il potere, altre lo riducono, si tratta di perseguire le prime ed evitare le seconde.
Infine il potere seduce e inganna,
ma non tollera di non essere preso sul serio: gli dei del potere guardano
con disapprovazione chi è frivolo, riservano le soddisfazioni più
grandi solo a coloro che studiano e riflettono, mentre puniscono coloro
che rimangono in superficie cercando unicamente di divertirsi.