Legge n. 42 – Colpite il pastore e le pecore scapperanno.

Sentenza:

I guai sono spesso opera di un singolo individuo con una forte personalità: il provocatore, arrogante e subalterno, colui che avvelena i rapporti. Se si concede spazio a tale individuo, altri soccomberanno sotto la sua nefasta influenza. Non permettete che il danno che sa provocare si moltiplichi; non tentate di appianare la situazione; è irrecuperabile. Un simile soggetto deve essere neutralizzato e messo al bando. Fermate il male alla radice - il pastore - e le pecore scapperanno.
 
 
 
 

All'interno di ogni gruppo i problemi provengono spesso dallo stesso tipo di soggetto: l'infelice, insoddisfatto cronico, colui che crea dissenso e contagia il gruppo con il suo malessere interiore; prima ancora di sapere cosa vi sta colpendo, l'insoddisfazione si diffonde.

Agite prima che sia impossibile distinguere la causa o vedere le radici dei problemi, prima di tutto imparate a riconoscere i fomentatori per la loro presenza incombente o per la loro natura lamentosa.

Una volta individuati non tentate di redimerli o placarli perché la situazione peggiorerà. Non attaccate direttamente o indirettamente perché la loro natura maligna li indurrà ad annientarvi, fate come gli ateniesi, liberatevene finché siete in tempo. Separateli dal gruppo prima che diventino pericolosi, non date loro il tempo di creare ansia o scontento, non date loro spazio di manovra. È meglio che una persona soffra e le altre siano lasciate in pace.

Una delle regole principali del gioco del potere è che una persona risoluta, uno spirito ribelle può tramutare un gregge di pecore in un branco di leoni, ma private del pastore che le aizza e le tiene unite, le pecore ritornano tali e si disperdono.

Non si deve perdere tempo a rincorrere un nemico dalle molte teste, trovate l'individuo pensante, quello che domina con la sua volontà, che ha personalità o, cosa ancor più importante, ha carisma.

Qualunque sia il costo, convincetelo ad andarsene perché non appena si sarà allontanato il suo potere svanirà.

Il suo isolamento potrà essere una limitazione della libertà personale consistente nell'esilio, politico - perdita della sua base di potere - o psicologico: isolamento dal gruppo per mezzo delle calunnie e delle insinuazioni.

Il cancro inizia ad attaccare una singola cellula, asportatelo in tempo prima che si diffonda irrimediabilmente.
 
 

Le chiavi del potere

In passato una nazione era governata da un re e un gruppo di ministri, solo una ristretta élite aveva la possibilità di entrare in contatto con loro. Col passar del tempo il potere è divenuto sempre più allargato e alla portata di un gruppo più ampio di persone, questo ha creato l'errata convinzione che il potere non sia concentrato nelle mani di un gruppo ristretto, ma che sia invece alla portata di più persone, effettivamente il potere è cambiato dal punto di vista della sua accessibilità, della sua diffusione, mantenendo però intatta la sua essenza.

In ogni gruppo il potere è concentrato nelle mani di uno o due persone perché la natura umana non cambierà mai: la gente tende a stringersi attorno a una singola e forte personalità, come i pianeti orbitano intorno al sole.

Illudersi che l'accentramento del potere sia superato farà commettere molti errori, consumare tempo ed energia e mancare il bersaglio. La gente che conta non manca mai l'obiettivo. Esternamente può stare al gioco lasciando credere che il potere sia diviso fra molti, dentro di se punta inevitabilmente gli occhi su chi ha in mano le carte vincenti.

Quando sorgono i problemi cerca di individuare le cause nascoste, il singolo personaggio di forte personalità che ha agitato le acque e il cui allontanamento non può far altro che farle ritornare calme.

Quando siete in grado di allontanare l'agitatore, indicarlo agli altri vi sarà di grande utilità, è importante comprendere chi è che controlla la dinamica di gruppo.

I provocatori prosperano nascondendosi nel gruppo, modificando le loro azioni in base alle reazioni degli altri. Rendete le loro imprese visibili e perderanno il loro potere destabilizzante.

Un elemento chiave nei giochi di strategia è isolare il nemico, è meglio tenere il nemico lontano piuttosto che distruggerlo, è meno brutale , ma il risultato è il medesimo, perché nel gioco del potere l'isolamento equivale alla morte.

La forma più efficace è quella di separare la vittima dalla propria base di potere.

Presenza e apparenza sono importanti nel gioco del potere.

Per sedurre, in particolare nella fase iniziale, è necessario essere costantemente presenti o si deve dar la parvenza di esserlo, se ci si rende poco visibili diminuisce il fascino personale.

La vostra assenza comporta un pericolo per voi e non bisogna abbandonare la scena nei momenti di maggio turbolenza perché ciò può simbolizzare, sia indurre una perdita di potenza.

Invece allontanare i nemici nei momenti critici è un ottimo stratagemma.

L'isolamento ha anche altri scopi strategici, quando si ha come obiettivo il sedurre gli interlocutori, è a volte più saggio allontanarli dal loro contesto sociale abituale, una volta isolati essi sono infatti vulnerabili e la vostra apparizione godrà dell'enfasi che merita, l'isolamento è un potente mezzo di sottomissione.

Il discorso può applicarsi anche a chi si è volutamente allontanato dal gruppo, il potere ha dato loro alla testa tanto da farli sentire superiori o forse hanno perduto la capacità di comunicare con la gente comune, ma questo atteggiamento rende vulnerabili: per quanto potenti essi verranno usati.

Colpire il pastore è legato a ciò che ne consegue: scoraggiare la pecora.

Quando un leader cade svanisce anche il suo centro di gravità: tutto ciò che accade rimane fuori dal suo polo di attrazione.

Puntate verso i leader, rendeteli inoffensivi e traete vantaggio dalle opportunità che emergono dalla confusione che nascerà.
 
 

Immagine: un gregge di pingui pecore

Non perdete tempo prezioso cercando di rubarne una o due, non rischiate la vita tentando di affrontare i cani da guardia del gregge. Puntate sul pastore.

Allontanatelo e i cani lo seguiranno. Colpitelo e le pecore si disperderanno.

Potrete catturarle una per una.
 
 

L'opposto

Il danno arrecato a un uomo sia fatto in modo tale da non dover temer la sua vendetta. N. Machiavelli

Se agite per isolare il nemico fate che manchi a lui la possibilità di rendervi il favore, se applicate questa legge fatelo da una posizione di superiorità, in modo tale da non dover temere il suo risentimento.

Alcuni molto determinati se si accorgono di essere allontanati possono dall'esterno costituire un contropotere e poi arrivare a combatterci ed anche sconfiggerci.

Può essere più saggio tenere accanto a sé i dissidenti piuttosto che ritrovarsi un avversario aggressivo.

Tenendoli all'interno della propria sfera d'azione sarà più facile spazzare via la loro base di sostegno, così che quando verrà il momento di eliminarli, cadranno ignorando cosa li ha colpiti.