Istituto Tecnico Commerciale "G. Calò" 
 Francavilla Fontana (Br)

RISCHIO


Il mondo finanziario è denominato dall'incertezza; il rischio è una misura utile per quantificare il grado di incertezza che il mercato esprime sulla realizzazione dei rendimenti attesi.
Il metodo più diffuso che misura la volatilità di un'operazione o di un portafoglio è la volatilità media.
La volatilità è la rapidità con cui i prezzi di  un titolo variano nel tempo e matematicamente essa rappresenta lo scarto quadratico medio del prezzo rispetto alla media mobile dello stesso prezzo, ed è espresso in punti percentuali / anno.
Più un titolo o un mercato ha una volatilità elevata, più oscilla e più le oscillazioni sono negative.

La volatilità dei mercati finanziari  attuali ha contribuito ad incrementare l'interesse verso la gestione del rischio, risk manegement: i rischi sono impliciti in ogni forma di investimento.
Nelle applicazioni finanziarie si cerca di dare una valutazione oggettiva del rischio tramite l'utilizzo di complessi modelli quantitativi, nel progetto, invece, si farà riferimento solo agli indicatori fondamentali.
La rischiosità di una attività finanziaria non è l'attitudine a perdere valore ma a subire oscillazioni di valori.
Esistono diverse tipologie di rischio finanziario:

  • rischio politico, legato a eventi che sconvolgono il mercato;

  • rischio di mercato;

  • rischio specifico di affidabilità che si applica ad un singolo Paese, settore produttivo, titolo;

  • rischio di cambio: un investimento effettuato in dollari vedrà ridotti i guadagni nel caso di deprezzamento della valuta americana.

Il rischio finanziario di un investimento in titoli è legato all'andamento dei tassi, ossia in un rischio-tasso: all'aumentare dei tassi di mercato i prezzi dei titoli si riducono, al diminuire dei tassi i prezzi aumentano. L'effetto delle variazioni di tassi sul prezzo del titolo è legato alla scadenza e alla cedola facciale: sono più sensibili i titoli a lunga scadenza, e, a parità di scadenza, quelli con la cedola più bassa.
Molti sono gli strumenti di misura del rischio sul tasso di interesse tra cui, per obbligazioni a tasso fisso, la durata finanziaria detta duration di Macaulay che fornisce una misura della velocità di restituzione del capitale, ossia il periodo necessario per recuperare il capitale, e rappresenta la sensibilità del prezzo di un titolo a reddito fisso rispetto alle variazioni in attese del tasso d'interesse di mercato.
Matematicamente la duration è la media aritmetica ponderata della durata di un titolo: i pesi sono determinati dai valori attuali dei flussi finanziari corrispondenti ai periodi di tempo mancanti al realizzarsi del flusso.

              

dove n sono i periodi, C il valore della scelta, P il prezzo del titolo.
Dividere per il valore attuale di mercato serve a standardizzare l'indicatore, ossia ad ottenere la stessa misura del rischio per investimentI di importo diverso ma intrinsecamente identici.
La duration è un indice di dimensione temporale e non monetario è riportato sui giornali finanziari ed è espresso come numero decimale. Più la duration è alta, più l'attività finanziaria ha rischio di tasso di interesse. E' un indicatore sintetico di situazione complessa ed ha validità se le variazioni di tassi non sono elevate o se calcolato su un intero portafoglio.

Esempio di calcolo della duration con il foglio elettronico Excel
Esiste un altro indice proporzionale alla durata del titolo: la volatilità, o duration modificata, ossia il rapporto tra la duration (1+tres), che rappresenta la misura della variazione di prezzo di un determinato strumento finanziario in un determinato periodo di tempo.
Un titolo molto volatile è esposto a forti fluttuazioni di valore a fronte di variazioni anche limitate dei tassi di mercato.
I mercati fortemente volatili offrono profitti potenzialmente maggiori con rischi maggiori. I trader che operano nel breve periodo sfruttano tale caratteristica per effettuare operazioni speculative di successo. Gli investitori di lungo periodo preferiscono mercati meno volatili..
Il rischio di un titolo azionario è la variabilità del suo rendimento atteso attorno al suo valor medio. La variabilità del rendimento di un titolo si può idealmente scomporre in due componenti: una prima componente, legata alle condizioni specifiche dell' emittente del titolo, può essere eliminata diversificando il proprio portafoglio; una seconda componente riguarda le condizioni generali del mercato in cui il titolo è negoziato.
Molteplici sono le metodologie e i software per una gestione professionale dei più elevati livelli di rischio azionario, ma l' approccio per la sua stima sarà limitato agli indicatori principali: la volatilità,il downside risk, il massimo drawdown e il beta.  
La volatilità rappresenta la variabilità complessiva nel rendimento di un titolo attorno al suo valor medio e può essere stimata mediante:

  • il campo di variazione, ossia il campo medio di oscillazione in un certo periodo, ma tale metodo non tiene conto del gap, mentre i mercati più volatili sono caratterizzati da aperture in gap cioè da aperture superiori al  prezzo massimo e inferiori al prezzo minimo della seduta precedente;

  • la deviazione standard, ossia il valore dello scostamento dei rendimenti attorno al proprio benchmark, calcolato sulla base dei rendimenti mensili degli ultimi tre anni,  ed è un numero puro. Un titolo con deviazione standard elevata è considerato rischioso.

  • la varianza, definita come somma dei quadrati degli scarti dalla media pesata, ognuno, per la loro probabilità di realizzazione. 

Il downside risk è il rischio nelle sue manifestazioni negative; il rischio si manifesta quando, una volta fissato un livello obiettivo di rendimento, non si raggiunge tale obiettivo.

Il massimo drawdown è la massima perdita che subirebbe un investitore se acquistasse un titolo nel momento peggiore, ossia prima di un crollo di borsa.

Il beta rappresenta la misura della sensibilità del singolo titolo alle variazioni di mercato nel quale è quotato. Esso è il valore dello scostamento dei rendimenti attesi rispetto al benchmark di riferimento .

Il beta è definito anche come il rapporto tra il grado di variabilità del rendimento di una azione rispetto alle variazioni del mercato azionario nel suo complesso.

  (1)

dove si è indicato con Cov(Rm,Rj) la covarianza esistente tra il rendimento espresso dal portafoglio di mercato(Rm) e quello del titolo j-esimo (Rj), con Var(Rm) la varianza espressa dai rendimenti del portafoglio di mercato.
Dalla (1) si deduce facilmente che al portafoglio di mercato compete un beta uguale a 1,. che le azioni con beta>1 sono classificate aggressive, e che i titoli con beta<1 sono titoli difensivi.
Dal punto di vista operativo la selezione dei titoli in funzione della caratteristica espressa dal parametro beta viene effettuata in base ad una previsione sulla futura tendenza del mercato: se si prevede un rialzo si provvederà a selezionare titoli con beta maggiore di 1, nel caso di flessione, titoli con beta minori di 1.

Il coefficiente beta misura, inoltre, quanto i rendimenti di un titolo siano influenzati dai movimenti di un intero mercato, pertanto esso coincide con il coefficiente angolare della retta di regressione esistente tra i rendimenti del titolo e quelli espressi dal portafoglio di mercato.

 

Osservazioni:

  1. un titolo con elevati valori del coefficiente beta fa registrare elevati valori della deviazione standard, ma potrebbe verificarsi che a bassi valori di beta corrispondono elevati valori della deviazione standard;

  2. un titolo con elevati valori della deviazione standard non fa registrare necessariamente elevati valori della durata media finanziaria, perché la variabilità potrebbe provenire da altri fattori, come il rischio valutario, più che il rischio di tasso di interesse .

Per finalità operative è utile anche per l'investitore conoscere alcuni indicatori sintetici della rischiosità di uno strumento finanziario:

  • il rischio assoluto, espresso da un numero come:
    il var (value at risk) che indica la massima perdita percentuale del portafoglio in un determinato intervallo di tempo;

    Lo Shortfall ossia il rendimento di un portafoglio.

  • il rischio relativo,  ossia il titolo deve essere confrontato con il parametro di riferimento come:
    lo Sharpe ratio che misura il premio per unità di rischio assunta dal portafoglio.

Valide strategie di copertura del rischio sono gli strumenti derivati il cui valore è collegato al prezzo di uno strumento sottostante

GRADO DI RISCHIO / RENDIMENTO

PRODOTTO

Molto basso

BOT
CCT
Certificati di Deposito a breve e indicizzati
Fondi di liquidità

Basso

BTP
Eurobbligazioni
Fondi obbligazionari area euro breve termine
Certificati di deposito a medio termine a tasso fisso

Moderato

Fondi obbligazionari specializzati area dollaro
Fondi obbligazionari area euro medio - lungo termine
Fondi obbligazionari misti
Fondi azionari italiani
Fondi azionari internazionali
Fondi azionari specializzati Europa
Fondi azionari specializzati America
Fondi bilanciati
Obbligazioni societarie
Azioni

Elevato

Fondi obbligazionari specializzati Paesi Emergenti
Fondi obbligazionari specializzati area yen
Fondi azionari specializzati Pacifico
Fondi azionari specializzati Paesi Emergenti
Futures
Options
Warrants

 


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