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Domanda n.1: Giovanni, visto che l'anno zero esiste, perchè non rimediare retrodatando gli avvenimenti ?
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Pertanto, secondo me, non ci sono convenzioni A e B , ma, il problema, è solo una questione di interpretazione.
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Domanda n.20: Giovanni,
non ci capisco più niente. Non c'è un sistema per mettere
ordine in questa babele di convenzioni ? E poi scommetto
che se ti chiedo qual'è il 3°anno d.C., per ognuna delle
convenzioni, tu stesso sei in difficoltà.
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Domanda n.21: Giovanni,
permettimi, però, di farti notare che,
dimostrare l'esistenza dell' "anno zero",
nella cronologia cristiana, equivale a
dimostrare che Napoleone non fu sconfitto
a Waterloo; un evento storico è un fatto,
non è un'opinione, non può, quindi, essere soggetto,
a teorizzazioni.
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Domanda n.22: Giovanni,
ma se, per assurdo, si decidesse di numerare con lo 0
il primo anno d.C., bisognerebbe attribuire, per coerenza, lo stesso
valore anche all'ultimo anno a.C. .
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Domanda n.23: Giovanni,
la tua risposta alla domanda n.22 non mi convince.
L'analogia che infatti proponi fra gradi centigradi e
anni, secondo me, non ha senso.
Vorrei, infatti, farti notare che, se è vero che
tra due diversi gradi termometrici, ci sono sempre
infiniti altri gradi termometrici,
così come fra due qualsiasi numeri reali, ci sono sempre
infiniti altri numeri reali, nel caso degli anni,
il concetto di quantità minima indivisibile non sussiste.
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Domanda n.24: Giovanni,
ma dato che, come tutti convengono (te incluso),
con l'inizio del 2001, il nuovo
secolo ed il nuovo millennio sono certamente iniziati,
non pensi che il problema dell'anno0, ripresentandosi
fra 100 anni, sia superfluo ?
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Domanda n.25: Giovanni,
volendo replicare a chi contesta l'esistenza
dell'anno0, con una risposta semplice e sintetica,
cosa bisogna dire ?
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Domanda n.26: Giovanni,
c'è una soluzione semplice al dilemma sulla cronologia ?
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Domanda n.27: Giovanni,
a me pare che in relazione all'analogia che fai,
fra tempo e temperatura, tu confonda gli istanti di tempo,
con gli intervalli di tempo, e piu' in generale i numeri reali con
i numeri naturali, i primi espressione del continuo, i secondi del
discreto.
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Domanda n.28: Giovanni,
sono ormai anch'io convinto
che l'anno zero esiste ed è esistito,
ma perchè c'è tanta resistenza ad accettare
questa cosa, che ormai mi appare ovvia ?
Potresti anche spiegare meglio cos'è
l'eternal bug ?
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Domanda n.29: Giovanni,
sul tuo sito hai scritto:
"Questo comporta un eterno errato scorrimento in avanti, dei nomi assegnati agli anni, e l'impossibilità di porvi rimedio, se non facendo danni maggiori, dato che ciò significherebbe retrodatare gli avvenimenti di duemila anni di storia e le vicende personali di ognuno di noi. L'eternal bug è dunque questo eterno errato scorrimento e questa impossibilità di porvi rimedio."
In realtà io credo che, un sistema semplice ed efficace, per risolvere l'Eternal Bug, sia quello di datare in avanti, di un anno, gli avvenimenti del "periodo avanti Cristo", chiamando l'anno1a.C, anno0, l'anno2a.C., anno1a.C., e così via.
Lasciando viceversa tutto come è ora, per quanto riguarda gli avvenimenti, storici e personali, del "periodo dopo Cristo".
Se si tiene anche conto del fatto che le date, degli avvenimenti antichi, le conosciamo, spesso, solo in modo approssimativo, fare quanto ti ho detto, a me pare semplice, efficace e che non comporti grandi problemi.
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Domanda n.30: Giovanni,
l'analogia che fai
fra anni e gradicentigradi,
non mi convince.
Guarda che
il gradocentigrado0, è un punto,
una posizione, e rappresenta la
temperatura precisa in cui l'acqua
diventa ghiaccio, non è dunque
un intervallo, e quindi nell'ambito
dell'analogia, un anno, e nella
fattispecie, l'anno0.
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Domanda n.31: Giovanni,
tu dici che
gli anni non sono numeri, ma sono
entità tangibili che non si possono
far sparire, e allora dimmi:
quale colore ha, quanto è
largo, lungo e alto,
e quanto pesa un anno ?
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Domanda n.32: Giovanni,
secondo gli stessi storici,
la cronologia cristiana sembra
che abbia dei "buchi", e che Gesù stesso
non sia nato il 25 dicembre del 1a.C.,
per cui quello che hai scritto sul
tuo sito, andrebbe corretto,
per tener conto anche di queste cose.
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Domanda n.33: Giovanni,
l'analogia che fai
con i piani, non mi convince.
I piani sono discreti il tempo no.
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Domanda n.34: Giovanni,
io penso che i Cristiani chiamino
anno1 quello che tu chiameresti anno0, e che
non si può dire se hanno ragione loro o se
hai ragione tu: entrambi i punti di vista
sono ugualmente validi, ma siccome i Cristiani
sono piu' di te, ecco che democraticamente
hanno ragione loro.
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Domanda n.35: Giovanni,
ma sei sicuro abbia senso dire che:
l'anno0, anche se è chiamato
anno1, essendo però in realtà l'anno0,
andrebbe chiamato anno0.
In fondo se qualcuno chiama un anno,
anno1, vuol dire che per lui è
l'anno1, e non l'anno0.
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Domanda n.36: Giovanni,
tu dici che
i gradi (i gradicentigradi)
si mettono insieme per misurare
la temperatura, come gli anni si mettono
insieme per misurare il tempo.
Io penso invece che le due grandezze, il tempo e la temperatura, sono "disomogenee", nel senso che l'analogia che proponi non è valida.
Se dico che ho abitato per 3 anni in una certa città, e che poi vi ho abitato per altri 5 anni, posso dire di avervi abitato per otto anni.
Se rilevo una temperatura "non definitiva" di 3 gradi, e in relazione al medesimo oggetto, rilevo una temperatura "definitiva" di 8 gradi, se fosse realistica la tua analogia, si è portati a concludere di aver misurato una temperatura di 11 gradi.
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Domanda n.37: Giovanni,
sul tuo sito hai scritto
che contare è espressione del discreto,
ed avviene con i numeri naturali, mentre
conteggiare è espressione del continuo,
ed avviene con i numeri reali. Potresti,
in merito, aggiungere dell'altro.
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Domanda n.1: Giovanni, visto che l'anno zero esiste, perchè non rimediare retrodatando gli avvenimenti ?
Risposta del 15/1/2001: non è opportuno un cambiamento, dato che il rimedio sarebbe peggiore del male. Ma questo non deve significare che bisogna rinunciare a capire cosa sia successo. domande: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37a.C. < > d.C. -2 -1 0 +1 +2 +3 istanti Capodanni | 2a.C. | 1a.C. | anno0 | 1d.C. | 2d.C. | annidomande: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37
1/0 (ossia 1 caramella e 0 confezioni) 2/0 ... 9/0 10/0 (qui è chiusa la prima confezione) 1/1 2/1 ... 10/1 (qui è chiusa la seconda confezione) 1/2 2/2 ... 10/2 (qui è chiuso il cartone).E allora: la prima caramella è la caramella uno, mentre la prima confezione (che si compone di quid elementari) è la confezione zero. Il contatore non potrà, infatti, conteggiare come composta la prima confezione (segnando 1 e non 0), dato che la sua composizione è in corso. Passiamo adesso dalle caramelle al tempo. Il quid elementare del sistema di conteggio del tempo al momento non si conosce, e forse non esiste. Di sicuro però: secondi, minuti, ore, giorni, mesi, anni, secoli e millenni, sono le nostre confezioni di caramelle. I secondi infatti compongono le ore, le ore i giorni, e così via. Per cui, come esiste la confezione zero di caramelle, così esiste: il secondo zero, il minuto zero, l'ora zero, il giorno zero, il mese zero, l'anno zero, e così via. Saltare dall'1a.C. all'1d.C., significa che il contatore del tempo, segnando appunto 1 (1d.C.) e non 0, ha conteggiato come concluso il primo anno (l'anno zero), quando in realtà, la sua composizione era in corso. domande: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37
anno del dragone anno della pulce anno dell'orso .................Una sequenza di conteggio non numerica che si ordina da sola, potrebbe ad esempio essere:
do re mi fa sol .....La sequenza di conteggio che si è adottata per il nostro calendario, è una sequenza di conteggio numerica, mancante del numero 0, che si ordina da sola. Si poteva anche convenire di adottare la più bizzarra (ma comunque legittima) delle sequenze di conteggio numeriche. Ad esempio, non partendo da 1 e inserendo altri buchi. Però, qualunque sia la convenzione, se si decide di conteggiare gli anni con una sequenza di conteggio, pur bizzarra, che impiega nomi del tipo:
do mi fa sol ............
a.C. < > d.C. -2 -1 0 +1 +2 +3 istanti Capodanni | 2a.C. | 1a.C. | anno0 | 1d.C. | 2d.C. | annie che tu hai utilizzato nella risposta alla domanda n.4, per far vedere dove si colloca l'anno zero ? Risposta del 13/2/2001: si è detto, che la convenzione degli anni-note, impiega la sottoriportata sequenza di conteggio non numerica che si ordina da sola:
do re mi fa sol .....Lo schemino cercato è dunque:
a.C. < > d.C. -MI -RE DO +RE +MI +FA istanti Capodanni | MIa.C.| REa.C.| annoDO | REd.C.| MId.C.| annidomande: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37
Pertanto, secondo me, non ci sono convenzioni A e B , ma, il problema, è solo una questione di interpretazione.
Risposta del 13/2/2001: ribadito che, i nostri antenati, quando scrivono 2d.C. intendono l'anno 2, e non il 2°(secondo) anno, si può aggiungere che anche quella riportata nella domanda è una convenzione.
Nello specifico una convezione con sequenza di
conteggio non numerica (non hanno
infatti senso le normali operazioni aritmetiche) che si
ordina da sola:
1° 2° 3° 4° 5° .....
a.C. < > d.C. 2°a 1°a 1°d 2°d 3°d 4°d istanti Capodanni | 2°a.C.| 1°a.C.| 1°d.C. | 2°d.C.| 3°d.C.| annidomande: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37
Risposta del 13/2/2001:
la convenzione, e relativo schemino, con i numeri ordinali
a.C. < > d.C.
2°a 1°a 1°d 2°d 3°d 4°d istanti Capodanni
| 2°a.C.| 1°a.C.| 1°d.C. | 2°d.C.| 3°d.C.| anni
può anche fungere da convenzione, appunto, ordinatrice, e
aiutarci nel rispondere alla seconda domanda posta.
Nell'ambito della convenzione B, per la quale lo schemino è:
a.C. < > d.C.
-2 -1 0 +1 +2 +3 istanti Capodanni
| 2a.C. | 1a.C. | 1d.C. | 2d.C. | 3d.C. | anni
dopo la semplice sovrapposizione col primo schemino ordinatore,
la risposta cercata è:
nell'ambito della convenzione B, il 3°anno d.C. è l'anno
3d.C., essendo il 1°anno d.C. l'anno 1d.C. .
Nell'ambito della convenzione C, per la quale lo schemino è:
a.C. < > d.C.
-2 -1 0 +1 +2 +3 istanti Capodanni
| 2a.C. | 1a.C. | 2d.C. | 3d.C. | 4d.C. | anni
dopo la semplice sovrapposizione col primo schemino ordinatore,
la risposta cercata è:
nell'ambito della convenzione C, il 3°anno d.C. è l'anno
4d.C., essendo il 1°anno d.C. l'anno 2d.C. .
Nell'ambito della convenzione anni-note, per la quale lo schemino è:
a.C. < > d.C.
-MI -RE DO +RE +MI +FA istanti Capodanni
| MIa.C.| REa.C.| annoDO | REd.C.| MId.C.| anni
dopo la semplice sovrapposizione col primo schemino ordinatore,
la risposta cercata è:
nell'ambito della convenzione anni-note, il 3°anno d.C. è l'anno
MId.C., essendo il 1°anno d.C. l'annoDO .
Nell'ambito della convenzione A, per la quale lo schemino è:
a.C. < > d.C.
-2 -1 0 +1 +2 +3 istanti Capodanni
| 2a.C. | 1a.C. | anno0 | 1d.C. | 2d.C. | anni
dopo la semplice sovrapposizione col primo schemino ordinatore,
la risposta cercata è:
nell'ambito della convenzione A, il 3°anno d.C. è l'anno
2d.C., essendo il 1°anno d.C. l'anno0 .
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Domanda n.21: Giovanni,
permettimi, però, di farti notare che,
dimostrare l'esistenza dell' "anno zero",
nella cronologia cristiana, equivale a
dimostrare che Napoleone non fu sconfitto
a Waterloo; un evento storico è un fatto,
non è un'opinione, non può, quindi, essere soggetto,
a teorizzazioni.
Risposta del 27/4/2001: per dimostrare che è il "numero zero" (e non l' "anno zero") che manca nella sequenza (convenzionalmente da noi adottata) di conteggio numerica degli anni (che si ordina da sola), ho utilizzato argomenti della scienza logico-matematica, ovvero quella che utilizzano (come me del resto) i sostenitori del fatto che il terzo millennio è cominciato quest'anno.
Perchè mai la scienza logico-matematica dovrebbe andar bene solo nel secondo caso ?
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Domanda n.22: Giovanni,
ma se, per assurdo, si decidesse di numerare con lo 0
il primo anno d.C., bisognerebbe attribuire, per coerenza, lo stesso
valore anche all'ultimo anno a.C. .
Risposta del 27/4/2001: sulla scala termometrica c'è un solo zero e non due zeri.
Per gli anni, in termini di schemino, è:
a.C. < > d.C.
-2 -1 0 +1 +2 +3 istanti Capodanni
| 2a.C. | 1a.C. | anno0 | 1d.C. | 2d.C. | anni
Dal che si evince che ogni anno, ad esempio l'annoX, è racchiuso tra il primo istante dell'annoX, ovvero l'istante +X, ed il primo istante dell'anno successivo, ovvero l'istante +(X+1).
Per la scala termometrica le cose funzionano
nello stesso modo, ovvero in termini di
schemino:
(gradi -) < > (gradi +)
-2 -1 0 +1 +2 +3 primi quid grado
| grado-2 | grado-1 | grado0 | grado1 | grado2 | gradi
con considerazioni analoghe.
Ogni grado cioè, ad esempio il gradoX, è racchiuso tra il primo quid del gradoX, ovvero il quid +X, ed il primo quid del grado successivo, ovvero il quid +(X+1).
Se esistessero due anni zero lo schemino
diverebbe:
a.C. < > d.C.
-1 0 0 +1 +2 +3 istanti Capodanni
| 1a.C. | anno0 | anno0 | 1d.C. | 2d.C. | anni
con un anno0 che, a dispetto di tutti gli
altri anni, e di qualsiasi logica, sarebbe
racchiuso fra due istanti 0.
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Domanda n.23: Giovanni,
la tua risposta alla domanda n.22 non mi convince.
L'analogia che infatti proponi fra gradi centigradi e
anni, secondo me, non ha senso.
Vorrei, infatti, farti notare che, se è vero che
tra due diversi gradi termometrici, ci sono sempre
infiniti altri gradi termometrici,
così come fra due qualsiasi numeri reali, ci sono sempre
infiniti altri numeri reali, nel caso degli anni,
il concetto di quantità minima indivisibile non sussiste.
Risposta del 28/4/2001: gli anni, i gradi centigradi e le caramelle, sono una cosa, i numeri reali, cardinali e ordinali, un'altra.
Gli anni si chiamano ad esempio: anno0, anno41, anno2001.
I gradi centigradi si chiamano ad esempio: grado0, grado24, grado100.
Il comodissimo modo in cui chiamiamo gli anni ed i gradi centigradi, ci facilita i calcoli.
Quando infatti dobbiamo fare dei conti (anni trascorsi da una certa data, escursione termica fra 2 temperature, ecc.), li mettiamo in corrispondenza biunivoca con i numeri, ed in modo talmente naturale ed immediato, che li confondiamo con i numeri (quando diciamo, ad esempio, che l'anno0 non esiste e/o non è esistito).
La scelta dei nomi dati agli anni, poi, è talmente indovinata, che, nel caso li si voglia contare, e se si fosse scelta la convenzione A, non c'è neppure bisogno di far ricorso a questa corrispondenza biunivoca.
Le caramelle invece si chiamano ad esempio: Perugina, Rossana, Nestlè.
Anche ora, per contarle, utilizzo i numeri, ma non per questo le caramelle sono numeri.
Il conteggio avviene con un contatore.
Il contatore delle caramelle, conteggia le caramelle, e siccome le caramelle sono quantità minime indivisibili, il conteggio comincia da 1.
Il contatore della temperatura, conteggia la temperatura, e siccome la temperatura non ha una quantità minima indivisibile, il conteggio comincia da 0: grado0, decimogrado0, centesimogrado0, ...... .
Il contatore del tempo (calendario), conteggia il tempo (e non gli anni), e siccome il tempo non ha una quantità minima indivisibile, il conteggio comincia da 0: anno0, mese0, giorno0, ora0,....... .
Gli anni, dunque, somigliano molto più alle caramelle che ai numeri.
Dire che l'anno0 non esiste, e/o non è esistito, è come confondere le caramelle con i numeri.
Quello che in realtà manca, è solo e semplicemente il numero 0, nella sequenza di conteggio del contatore degli anni.
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Domanda n.24: Giovanni,
ma dato che, come tutti convengono (te incluso),
con l'inizio del 2001, il nuovo
secolo ed il nuovo millennio sono certamente iniziati,
non pensi che il problema dell'anno0, ripresentandosi
fra 100 anni, sia superfluo ?
Risposta del 1/5/2001: no, dopo la pubblicazione sul Web di questo articolo, che penso dimostri l'esistenza dell'anno0, il "dilemma sulla cronologia" si presenterà, non più ogni millennio e/o ogni secolo, ma ogni anno.
E così, ad esempio, il dilemma del
prossimo inizio d'anno sarà:
ma dal 1 gennaio 2002, l'anno, è
giusto chiamarlo 2002, o è più corretto
chiamarlo 2001 ?
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Domanda n.25: Giovanni,
volendo replicare a chi contesta l'esistenza
dell'anno0, con una risposta semplice e sintetica,
cosa bisogna dire ?
Risposta del 5/5/2001: replicare con le seguenti osservazioni, incontestabilmente e banalmente ovvie.
Il tempo sta agli anni, come la temperatura sta ai gradi centigradi.
Dire che l'anno zero non esiste (e/o non è esistito), è come dire che il grado centigrado zero non esiste.
Il tempo sta agli anni, come la tastiera di un PC sta ai suoi tasti.
La differenza è che la tastiera ha una quantità minima indivisibile, il tasto, il tempo no.
Per cui il conteggio dei tasti della tastiera comincia da 1, mentre il conteggio del tempo comincia da zero.
Dire che l'anno zero non esiste (e/o non è esistito), è come dire che il tasto di un PC, il primo, non esiste.
Ma poi li conto i tasti di questo strano PC, e scopro che ci sono tutti, e che il loro numero è identico a quello di tutti gli altri PC.
Il problema è solo che qualcuno si è divertito a sistemarci sopra le etichette sbagliate.
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Domanda n.26: Giovanni,
c'è una soluzione semplice al dilemma sulla cronologia ?
Risposta del 6/5/2001: la A (quella cioè di conteggiare gli anni da zero) è la migliore delle convenzioni, dato che:
- non si cade nell'errore di dire che l'anno zero non può esistere e/o non è esistito
- tutti gli anni hanno un nome, un istante di inizio ed un istante di fine
- è possibile conoscere il tempo trascorso senza fare calcoli, ma semplicemente guardando il contatore del tempo (calendario A)
- è possibile spiegare matematicamente perchè ad esempio
il decennale di un episodio, avvenuto nel corso del
2a.C., cade nel 8d.C., facendo una semplice sottrazione:
(10 + ( -2) ) = ( 10 - 2 ) = 8
- finalmente mette d'accordo storici e matematici
- c'è forse il riscontro storico: il numero zero nella sequenza di conteggio della convenzione B (quella della cronologia cristiana e che conteggia gli anni da 1) non c'è, perchè all'epoca non si conosceva il numero 0
- è possibile spiegare semplicemente perchè il terzo millennio è iniziato all'inizio di quest'anno.
Ciò nonostante, la convenzione A, non la si può più adottare, per il fatto che la B, rispetto a tutte le altre convenzioni adottate nelle scienze, ha una sua peculiarità, "è maligna".
La B dobbiamo pertanto tenercela e basta.
I tentativi infatti di trovare una soluzione al dilemma sulla cronologia sono tutti destinati a fallire: per quanto ci si sforzi di trovare una soluzione che contempli la "doverosa" collocazione dell'anno0, il rimedio sarebbe comunque peggiore del male.
Il tutto si riduce quindi alla semplice ammissione: che non è vero che l'anno0 non può esistere, ma che esiste ed è esistito, solo che sopra è stato applicata un'etichetta non consona, ovvero l'etichetta anno1.
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Domanda n.27: Giovanni,
a me pare che in relazione all'analogia che fai,
fra tempo e temperatura, tu confonda gli istanti di tempo,
con gli intervalli di tempo, e piu' in generale i numeri reali con
i numeri naturali, i primi espressione del continuo, i secondi del
discreto.
Risposta del 6/5/2001: quello che facciamo quando misuriamo la temperatura, è praticamente uguale a quello che facciamo quando misuriamo il tempo.
Cambia solo il numero dei sacchi piccoli da infilare nei sacchi grandi.
Nel caso della temperatura: 10 piccoli in 1 grande.
Nel caso del tempo: ....., 60 sacchi-secondo in un sacco-minuto, ....., 24 sacchi-ore in un sacco-giorno, .....,12 sacchi-mese in un sacco-anno, ....., 10 sacchi-secolo in un sacco-millennio,..... .
Il ritmo di riempimento di questi sacchi del tempo, viene scandito da un contatore del tempo (il calendario), che, "espressione del continuo", conteggia il tempo.
Se il calendario della convenzione A segna: millennio0, secolo0, anno2, mese6, giorno.., ora.., minuto.., ....., il tempo misurato è lungo un numero reale (espresso in anni) pari a 2,5.... .
Man mano che questi sacchi del tempo vengono chiusi, sopra va applicata un'etichetta.
Sul primo: millennio, secolo, anno, mese, ora,...., l'etichetta che va applicata è l'etichetta 0.
Cosi come l'etichetta che applichiamo sui primi sacchetti della temperatura è: grado0, decimogrado0, centesimogrado0,..... .
Contare è "espressione del discreto", ed avviene con i numeri naturali.
E allora quando conto i sacchi-anno, che si chiamano: anno0, anno1,......, quando sarò arrivato a 10, sul sacco-anno corrispondente, è scritto anno9.
Il problema della convenzione B è, che quando sarò arrivato a 10, sul sacco-anno corrispondente è scritto anno10.
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Domanda n.28: Giovanni,
sono ormai anch'io convinto
che l'anno zero esiste ed è esistito,
ma perchè c'è tanta resistenza ad accettare
questa cosa, che ormai mi appare ovvia ?
Potresti anche spiegare meglio cos'è
l'eternal bug ?
Risposta del 9/5/2001: anch'io ho potuto verificare di persona che c'è una sorta di resistenza mentale ad accettare l'esistenza dell'anno0.
Questa resistenza è probabilmente anche all'origine del fatto, che il piano a livello della strada, dei nostri edifici, viene chiamato piano terra, e non piano0.
La cosa è, come tutti sanno, senza conseguenze.
Ben diversa sarebbe stata la situazione, se si fosse deciso di assegnare al piano0, il nome di piano1.
Quest'ultima cosa, è esattamente quello che è avvenuto con la cronologia cristiana degli anni, con inizio del conteggio da 1 (convenzione B).
Gli anni: anno0, anno1, anno2,....., hanno cioè, ognuno, il nome dell'anno che viene subito dopo.
Quello che invece pensano gli storici, e non solo, è che l'anno0 non può esistere e/o non è esistito.
E' evidentemente una sciocchezza.
Se infatti ciò fosse vero, e se la stessa cosa si fosse fatta con i piani di un edificio, ciò equivarebbe a far sparire il piano terra, ovvero il piano0.
Quello che in realtà mancherebbe non è il piano terra, ma solo il numero zero.
I piani di un edificio e gli anni, non si possono far sparire, perchè nè i piani, nè gli anni, sono numeri.
L'eternal bug si sarebbe potuto evitare, se solo si fosse deciso di fare, come si è fatto con i piani degli edifici.
Dando cioè un
nome qualsiasi al primo anno, se
proprio era di turbamento la parola
anno0, chiamandolo ad esempio:
annodipartenza
annopippo
ecc.
Fra i tanti nomi che si sarebbero potuti scegliere, si è scelto l'unico che si sarebbe dovuto evitare assolutamente, ovvero il nome dell'anno successivo all'anno0, e cioè il nome anno1.
Questo comporta un eterno errato scorrimento in avanti, dei nomi assegnati agli anni, e l'impossibilità di porvi rimedio, se non facendo danni maggiori, dato che ciò significherebbe retrodatare gli avvenimenti di duemila anni di storia e le vicende personali di ognuno di noi.
L'eternal bug è dunque questo eterno errato scorrimento e questa impossibilità di porvi rimedio.
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Domanda n.29: Giovanni,
sul tuo sito hai scritto:
"Questo comporta un eterno errato scorrimento in avanti, dei nomi assegnati agli anni, e l'impossibilità di porvi rimedio, se non facendo danni maggiori, dato che ciò significherebbe retrodatare gli avvenimenti di duemila anni di storia e le vicende personali di ognuno di noi. L'eternal bug è dunque questo eterno errato scorrimento e questa impossibilità di porvi rimedio."
In realtà io credo che, un sistema semplice ed efficace, per risolvere l'Eternal Bug, sia quello di datare in avanti, di un anno, gli avvenimenti del "periodo avanti Cristo", chiamando l'anno1a.C, anno0, l'anno2a.C., anno1a.C., e così via.
Lasciando viceversa tutto come è ora, per quanto riguarda gli avvenimenti, storici e personali, del "periodo dopo Cristo".
Se si tiene anche conto del fatto che le date, degli avvenimenti antichi, le conosciamo, spesso, solo in modo approssimativo, fare quanto ti ho detto, a me pare semplice, efficace e che non comporti grandi problemi.
Risposta del 10/5/2001: quello che proponi va innanzitutto corretto, ma anche corretta, la tua proposta, è fattibile ?
Ma andiamo con ordine.
Bisogna innanzitutto correggere la tua proposta, per evitare di ricadere nello stesso errore della convenzione B.
Con la convenzione B, gli anni del "periodo dopo Cristo", si chiamano con il nome dell'anno successivo. E non ci siamo.
Con la tua proposta ricadi però, sostanzialmente, nello stesso errore.
Vuoi infatti chiamare gli anni del "periodo avanti Cristo", con il nome dell'anno successivo. E ancora una volta, non ci siamo.
La correzione, però, alla tua proposta c'è.
Per evitare che il tuo cambiamento sia fittizio, dato che, così come è, non intacca la natura degli anni, bisogna modificare quello che Dionigi stabilì.
L'attuale sistema di datazione, (si veda la risposta alla domanda n.13), fu ideato da Dionigi, che collocò la nascita di Gesù, il 25 dicembre del 1a.C., ma solo dal successivo 1 gennaio, datò l'1d.C..
L'Eternal Bug, si sarebbe evitato, se, viceversa, Dionigi avesse collocato la nascita di Gesù, il 25 dicembre del 1a.C., e datato anno0, dal successivo 1 gennaio.
Agli anni, abbiamo detto che, i nomi non si possono cambiare.
Quello che però possiamo fare, è correggere quello che Dionigi propose a suo tempo, e convenire di collocare la nascita di Gesù, il 25 dicembre dell'anno0, e di far iniziare l'Era Cristiana, ovvero il "periodo dopo Cristo", dal primo istante dell'anno0 stesso.
In tal modo, il nuovo nome che assumeranno gli anni: ..., 3a.C., 2a.C., 1a.C., che chiameremo rispettivamente: ..., 2a.C., 1a.C., anno0, saranno anni effettivamente trascorsi, con il nome adeguato a questa, che potremmo chiamare, "convenzione corretta di Dionigi", e procedere, tranquillamente, a datare in avanti gli avvenimenti del vecchio "periodo avanti Cristo".
Sono stati risolti tutti i problemi ?
Vediamo.
Innanzitutto bisogna procedere, come si è detto, a ricollocare gli avvenimenti del vecchio "periodo avanti Cristo".
Ma bisogna anche ricollocare gli avvenimenti di fine secolo e di fine millennio, del vecchio "periodo dopo Cristo", nel secolo e nel millennio successivo.
Così, ad esempio, tutti gli avvenimenti dell'anno2000, rimangono si nell'anno2000, ma vanno ricollocati nel ventunesimo secolo e nel terzo millennio.
Con la "convenzione corretta di Dionigi", infatti, il ventunesimo secolo, ed il terzo millennio, hanno inizio il primo istante dell'anno 2000, e non del 2001.
E' tutto a posto ora ?
Purtroppo non ancora.
Come abbiamo trovato la doverosa sistemazione all'anno0, bisogna, per coerenza, trovare una doverosa sistemazione, anche al mese0 e al giorno0.
E allora avremo bisogno di calendari, il cui primo mese è il mese0, e il cui primo giorno è il giorno0.
Non solo. Bisogna ricollocare anche tutti gli avvenimenti del "periodo dopo Cristo", che per quanto riguarda l'anno, è si quello giusto, ma non per quanto riguarda il mese ed il giorno (che bisogna retrodatare).
Rispetto alla retrodatazione degli avvenimenti degli ultimi 2000 anni, la "convenzione corretta di Dionigi", effettivamente provoca meno sconquassi.
Ma siamo disposti ad accettare tutti i cambiamenti che essa prevede ?
Se si, allora l'Eternal Bug sarà stato neutralizzato, diversamente dovremo tenercelo.
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Domanda n.30: Giovanni,
l'analogia che fai
fra anni e gradicentigradi,
non mi convince.
Guarda che
il gradocentigrado0, è un punto,
una posizione, e rappresenta la
temperatura precisa in corrispondenza
della quale l'acqua
diventa ghiaccio, non è dunque
un intervallo, e quindi nell'ambito
dell'analogia, un anno, e nella
fattispecie, l'anno0.
Risposta del 13/5/2001: sei nell'ascensore a piano terra (piano0), parti, ma dopo mezzo metro si blocca l'ascensore.
Chiami col cellulare l'amministratore, e lui volendoti aiutare, se ti chiede a che piano sei, tu cosa gli rispondi ?
La temperatura in corrispondenza
della quale l'acqua diventa ghiaccio
è :
0,0000000..000000000.
Il gradocentigrado0 va da
0,0000000..000000000
a
0,9999999..999999999 .
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Domanda n.31: Giovanni,
tu dici che
gli anni non sono numeri, ma sono
entità tangibili che non si possono
far sparire, e allora dimmi:
quale colore ha, quanto è
largo, lungo e alto,
e quanto pesa un anno ?
Risposta del 13/5/2001: quale colore ha, quanto è largo, lungo e alto, e quanto pesa un gradocentigrado ?
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Domanda n.32: Giovanni,
secondo gli stessi storici,
la cronologia cristiana sembra
che abbia dei "buchi", e che Gesù stesso
non sia nato il 25 dicembre del 1a.C.,
per cui quello che hai scritto sul
tuo sito, andrebbe corretto,
per tener conto anche di queste cose.
Risposta del 13/5/2001: ma questo è un altro discorso: è storia e non matematica.
Il mio ragionamento ricalca quello che fanno gli storici stessi, quando dicono che pochi mesi fa, è iniziato il terzo millennio.
Ma mentre loro aggiungono e scrivono
nei libri di storia:
"perchè non può esistere un anno0"
io dico:
perchè manca il numero0 nella
sequenza di conteggio degli anni,
ma l'anno0 esiste, solo che è stato
chiamato con il nome dell'anno successivo,
provocando l'eternal bug.
Non voler accettare questa cosa, è frutto di una resistenza mentale, che non riesco a spiegarmi.
E allora vorrei questa volta farla
io una domanda:
qual'è l'origine di questa resistenza,
e perchè da turbamento il fatto che
un anno, dei giorni o dei mesi, siano
e si chiamino zero ?
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Domanda n.33: Giovanni,
l'analogia che fai
con i piani, non mi convince.
I piani sono discreti il tempo no.
Risposta del 13/5/2001: i piani di un edificio stanno agli anni, come lo spazio sta al tempo.
Come i piani sono il frutto del conteggio dello spazio, così gli anni sono il frutto del conteggio del tempo.
Se, come credo, spazio e tempo non hanno una quantità minima indivisibile, il conteggio, anche al livello più infimo possibile, non potrà mai iniziare da 1.
Per cui conteggiarli (spazio e tempo), è in sostanza metterli in corrispondenza biunivoca con i numeri reali, espressione del continuo.
Se, ma non credo, spazio e tempo hanno una quantità minima indivisibile, allora ci sarà un livello di conteggio infimo di partenza, che inizia da 1.
Per cui conteggiarli (spazio e tempo), è in sostanza metterli in corrispondenza biunivoca con i numeri naturali.
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Domanda n.34: Giovanni,
io penso che i Cristiani chiamino
anno1 quello che tu chiameresti anno0, e che
non si può dire se hanno ragione loro o se
hai ragione tu: entrambi i punti di vista
sono ugualmente validi, ma siccome i Cristiani
sono piu' di te, ecco che democraticamente
hanno ragione loro.
Risposta del 13/5/2001: noi siamo quello che siamo, e le cose sono quello che conveniamo che siano.
Il problema è che Dionigi ha stabilito la natura degli anni, nel momento in cui ha collocato la nascita di Gesù, il 25 dicembre del 1a.C. (e questa è la convenzione), ma poi ha stravolto l'essenza degli anni stessi, quando dal successivo 1 gennaio, datò l'1d.C., e non anno0, provocando l'eternal bug.
Il primo anno è e si chiama anno0.
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Domanda n.35: Giovanni,
ma sei sicuro abbia senso dire che:
l'anno0, anche se è chiamato
anno1, essendo però in realtà l'anno0,
andrebbe chiamato anno0.
In fondo se qualcuno chiama un anno,
anno1, vuol dire che per lui è
l'anno1, e non l'anno0.
Risposta del 13/5/2001: adesso ti dimostro che è la tua domanda che non ha senso.
Se si fosse deciso di chiamare il piano0
dei nostri edifici, non piano terra, ma piano1,
(che è poi quello che è successo con gli
anni), avrebbe senso l'osservazione:
ma sei sicuro abbia senso dire che:
il piano0, anche se è chiamato
piano1, essendo però in realtà il piano0,
andrebbe chiamato piano0 ?
La non esistenza dell'anno0 è una causa persa, ed è proprio il caso di dirlo, in partenza.
Sono i sostenitori della non
esistenza dell'anno0, altrettanto
capaci di dimostrare, e
facilmente, l'insensatezza
della seguente osservazione
duale (in realtà sensata)
e che io propongo loro:
siete sicuri abbia senso dire che
l'anno1, essendo chiamato anno1,
anche se in realtà è l'anno0,
è giusto che si chiami anno1 ?
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Domanda n.36: Giovanni,
tu dici che
i gradi (i gradicentigradi)
si mettono insieme per misurare
la temperatura, come gli anni si mettono
insieme per misurare il tempo.
Io penso invece che le due grandezze, il tempo e la temperatura, sono "disomogenee", nel senso che l'analogia che proponi non è valida.
Se dico che ho abitato per 3 anni in una certa città, e che poi vi ho abitato per altri 5 anni, posso dire di avervi abitato per 8 anni.
Se rilevo una temperatura "non definitiva" di 3 gradi, e in relazione al medesimo oggetto, rilevo una temperatura "definitiva" di 8 gradi, se fosse realistica la tua analogia, si è portati a concludere di aver misurato una temperatura di 11 gradi.
Risposta del 16/5/2001:
chiamiamo "sintesi X" la tua frase relativa al tempo,
ovvero la frase:
se dico che ho abitato per 3 anni in una certa città,
e che poi vi ho abitato per altri 5 anni,
posso dire di avervi abitato per 8 anni.
La "sintesi X", scritta con altre e più parole, diventa quello di seguito riportato. Chiamiamolo "sviluppo X".
In quella città vi abito dall'istante0. Da quell'istante ho fatto partire il contatore del tempo, ovvero il calendario con la convenzione A (con inizio del conteggio da 0 e non da 1). .
L'ho guardato una prima volta, e siccome
il calendario segnava anno3, ho capito
che erano stati conteggiati gli anni:
anno0, anno1 ed anno2.
Successivamente l'ho guardato una seconda volta,
e siccome il calendario segnava anno8, ho capito
che erano stati conteggiati anche gli anni:
anno3, anno4, anno5, anno6 ed anno7.
A questo punto, ho contato (partendo da 1) gli anni
(anno0, anno1,......, anno7), ed
ho capito di avervi abitato per 8 anni.
E d'altronde il mio calendario con la convenzione A
segnava 8.
.
E qui finisce lo "sviluppo X".
Ora io dico che il tempo sta agli anni, come la temperatura sta ai gradi.
E quindi: il "calendario della convenzione A", sta agli anni, come un "termometro a contatore", sta ai gradi.
Scambiamo allora, nello "sviluppo X",
le parole
"calendario con la convenzione A",
con le parole
"termometro a contatore",
e la parola
"anno",
con la parola
"grado".
Otterremo così lo "sviluppo Y" di seguito riportato.
Di quell'oggetto ho misurato la temperatura grazie ad un termometro a contatore.
L'ho guardato una prima volta, e siccome
il termometro a contatore segnava grado3, ho capito
che erano stati conteggiati i gradi:
grado0, grado1 e grado2.
Successivamente l'ho guardato una seconda volta,
e siccome il termometro a contatore segnava grado8,
ho capito che erano stati conteggiati anche i gradi:
grado3, grado4, grado5, grado6 e grado7.
A questo punto, ho contato (partendo da 1) i gradi
(grado0, grado1,......, grado7), ed
ho capito che la temperatura ha raggiunto gli 8 gradi.
E d'altronde il mio termometro a contatore segnava 8.
E qui finisce lo "sviluppo Y".
Ora lo "sviluppo Y", in forma sintetica, diventa la "sintesi Y" di seguito riportata.
Se rilevo una temperatura "non definitiva" di 3 gradi, e in relazione al medesimo oggetto, rilevo una temperatura "definitiva" di 8 gradi, posso concludere di avere misurato una temperatura di 8 gradi.
Sintesi che è perfettamente analoga alla "sintesi X",
ovvero alla frase:
se dico che ho abitato per 3 anni in una certa città,
e che poi vi ho abitato per altri 5 anni,
posso dire di avervi abitato per 8 anni.
Conclusione: l'analogia fra tempo e temperatura, ovvero fra anni e gradicentigradi è senz'altro corretta, e, dunque, fra tempo e temperatura, non c'è nessuna "disomogeneità".
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Domanda n.37: Giovanni,
sul tuo sito hai scritto
che contare è espressione del discreto,
ed avviene con i numeri naturali, mentre
conteggiare è espressione del continuo,
ed avviene con i numeri reali. Potresti,
in merito, aggiungere dell'altro.
Risposta del 18/5/2001: ad una persona vengono indicate due stanze, e gli viene detto di contare ed etichettare numericamente, i mattoni presenti in ognuna di esse.
Lo avvertono però che nella stanza A, i mattoni da etichettare e contare, sono un pò strani, dato che, ognuno di essi, è a sua volta l'insieme di mattoni più piccoli.
Il nostro omino decide di cominciare dalla stanza B.
Apre allora la porta, e vede 3 grossi mattoni.
Si avvicina, e dopo essersi accertato che, nessuno dei 3, è a sua volta l'insieme di altri, scrive su un foglio che la stanza B contiene solo 3 grossi mattoni, e sistema, su ognuno dei 3, rispettivamente i numeri 1, 2 e 3.
Il nostro omino pensa di aver già ultimato metà del compito che gli è stato assegnato, e senza indugi va nella stanza A.
Entrando si vede addirittura un unico grosso mattone.
" Qui le cose sono ancora più semplici e rapide ", pensa il nostro omino, " debbo solo applicare l'etichetta1 su quell'unico grosso mattone, ed andare via ".
Poi si ricorda dell'avvertimento ricevuto prima di cominciare.
Si avvicina dunque al grosso mattone, e verifica che, effettivamente, quello che in realtà da lontano sembrava un unico blocco, in realtà è un grosso castello di 10 piccoli mattoni.
Smonta il grosso castello nei suoi 10 componenti e, naturalmente, quello che appariva come un grosso mattone, in realtà non esiste più.
" E adesso che faccio ? ", pensa l'omino, " Dove sistemo quest'etichetta1 ? Dato che il grosso mattone non c'è più ".
Dopo un pò pensa: " Quello che ho fra le mani, sono questi 10 piccoli mattoni ".
" Ci sono e li vedo, dunque posso contarli e sistemarci sopra le etichette da 1 a 10 ".
" Al grosso mattone iniziale, che non esiste più, e che dunque non posso contare, riservo invece, appoggiandola a terra, l'etichetta0 ".
" E utilizzo quest'ultima come base di ricostruzione del grosso mattone iniziale, che ultimato sarà il mattone che è e si chiama grossomattone0 ".
Quando però, prende fra le mani, uno dei 10 piccoli mattoni, per applicarci sopra l'etichetta1, si accorge che in realtà si tratta di un piccolo castello di 10 minuscoli mattoni.
Smonta il piccolo castello nei suoi 10 componenti e, naturalmente, quello che appariva come un piccolo mattone, in realtà non esiste più.
" E adesso che faccio ? ", pensa l'omino, " Dove sistemo quest'etichetta1 ? Dato che il piccolo mattone non c'è più ".
Dopo un pò pensa: " Quello che ho fra le mani, sono questi 10 minuscoli mattoni ".
" Ci sono e li vedo, dunque posso contarli e sistemarci sopra le etichette da 1 a 10 ".
" Al piccolo mattone iniziale, che non esiste più, e che dunque non posso contare, riservo invece, appoggiandola a terra, l'etichetta0 ".
" E utilizzo quest'ultima come base di ricostruzione del piccolo mattone iniziale, che ultimato sarà il mattone che è e si chiama piccolomattone0 ".
Quando però, prende fra le mani, uno dei 10 minuscoli mattoni, per applicarci sopra l'etichetta1, si accorge che in realtà si tratta di un minuscolo castello di 10 microscopici mattoni.
Smonta il minuscolo castello nei suoi 10 componenti e, naturalmente, quello che appariva come un minuscolo mattone, in realtà non esiste più.
" E adesso che faccio ? ", pensa l'omino, " Dove sistemo quest'etichetta1 ? Dato che il minuscolo mattone non c'è più ".
E, da qui in poi, procede in modo analogo a quanto descritto in precedenza, ancora per parecchio.
A un certo punto si stanca e pensa:
" Mi hanno chiesto di contare i mattoni, anche in questa stanza A, ma io non lo sto facendo ".
" In realtà sto solo mettendo da parte l'etichetta0 per il grossomattone0, per il piccolomattone0, per il ........ ".
" Probabilmente, questa storia andrà avanti all'infinito ".
" Cosa posso fare per assolvere il mio compito ".
" Non riesco a contare, posso però tentare di conteggiare ".
" Vediamo ".
" Il grosso mattone iniziale, si compone di 10 piccoli mattoni ".
" Ogni volta che dunque aggiungo all'etichetta0, che funge da base per la ricostruzione del grossomattone0, uno dei 10 piccoli mattoni, l'apporto, al suo aspetto definitivo, è pari ad 1/10, ovvero 0,1 ".
" Il conteggio inizia dunque da 0,1 e procede, con passo 0,1, fino ad arrivare ad 1, ovvero il grossomattone0 nel suo aspetto completo ".
" In realtà, ognuno dei 10 piccoli mattoni, si compone, a sua volta, di 10 minuscoli mattoni ".
" Il conteggio inizia dunque da 0,01 e procede, con passo 0,01, fino ad arrivare ad 1, ovvero il grossomattone0 nel suo aspetto completo ".
" In realtà, i 10 minuscoli mattoni, si compongono, a loro volta, di 10 microscopici mattoni, e questi ultimi, a loro volta, di mattoni ancora più piccoli e così via ".
" Se voglio tener conto di questo fatto, il conteggio ha inizio sempre un pò più vicino a 0 ".
" Si passa infatti a 0,001, poi a 0,0001 e cosi via, con il passo di conteggio che è rispetivamente: 0,001, 0,0001 e così via ".
" Se questa storia va avanti all'infinito, il conteggio avrà inizio in 0, e non esisterà più alcun passo di conteggio ".
" Quello che dunque avrò conteggiato, è una grandezza continua, in corrispondenza biunivoca con tutti i numeri reali compresi fra 0 ed 1, con 0 incluso ed 1 escluso ".
" Il conteggio dunque di una grandezza fisica continua (tempo, temperatura, spazio, ...... ) è, in realtà, una sua misura. Misura che si ottiene contanto: grossimattoni, piccolimattoni, minuscolimattoni, e cosi via, a partire dal grossomattone0, piccolomattone0, minuscolomattome0, e così via ".
" Se ad esempio il frutto del conteggio di una grandezza fisica continua è: grossomattone0, grossomattone1, piccolomattone0, piccolomattone1, piccolomattone2, minuscolomattone0 minuscolomattone1, minuscolomattone2, e basta, il numero reale, misura di una siffatta grandezza, è: 2,33. Se, invece, a seguire, vengono mattoni via via più piccoli, il numero reale, misura di una siffatta grandezza, è: 2,33.... ".
Le conclusioni che si possono trarre da questo ragionamento, in relazione alle grandezze fisiche continue, sono dunque:
- in quanto continue, non si possono contare, ma solo conteggiare
- il frutto del loro conteggio sono: grossimattoni, piccolimattoni, minuscolimattoni e così via
- tali mattoni, a differenza della grandezza che conteggiano, si possono contare
- li si conta ovviamente a partire da 1, e sono mattoni che includono il grossomattone0, il piccolomattone0, il minuscolomattone0, e così via
- tali mattoni forniscono, messi opportunamente insieme, una misura della grandezza conteggiata, ma non sono la grandezza conteggiata, che infatti non si può contare
- tale misura è espressa, in generale, da un numero reale, dato che, fra una misura ed un'altra, ci sono infinite altre misure
- il frutto del conteggio della temperatura, sono mattoni che vanno di dieci in dieci, proprio come nell'esempio, e sono e si chiamano ad esempio: grado0, grado21, decimogrado9, centesimogrado0, e così via
- il frutto del conteggio del tempo, sono mattoni che non vanno di dieci in dieci, ma questo ha ben poca importanza, e sono e si chiamano ad esempio: secolo0, secolo3, anno0, anno2000, mese0, mese11, giorno0, ora0, minuto0, secondo4, e così via
- il frutto del conteggio dello spazio, sono mattoni che vanno di dieci in dieci, proprio come nell'esempio, e sono e si chiamano ad esempio: chilometro0, chilometro21, metro9, centimetro0, e così via.
Un discorso a parte va fatto nel caso in cui lo spazio, sia quello percorso da un ascensore.
In tal caso siamo di fronte ad un "conteggio interrotto", dato che, si ammette si che il grosso mattone iniziale, si compone di 10 piccoli mattoni, ma poi volutamente si ignora che questi ultimi si compongono di 10 minuscoli mattoni, che a loro volta si compongono di mattoni ancora più piccoli e così via.
Qui, il frutto del conteggio sono solo i piani di un edificio (piano terra, piano1, e così via), che da soli, evidentemente, non forniscono una misura dello spazio percorso dall'ascensore.
Essendo comunque tutti, il frutto di un conteggio sostanzialmente identico, possiamo senz'altro dire che gradi, anni, chilometri e piani sono fatti della stessa pasta e si rapportano, rispettivamente, con la temperatura, il tempo, e lo spazio, in modo sostanziamente analogo.
Come pertanto esiste il grado0, il chilometro0, e il piano0 (piano terra), così esiste l'anno0.
Da ultimo vorrei far notare che il conteggio, si riduce semplicemente a contare, quando il nostro omino sarà riuscito a trovare dei mattoni senza sottomattoni.
Se il nostro omino verificherà, per esempio, che il grosso mattone è fatto di 10 piccoli mattoni, e questi sono, ognuno, a loro volta, fatti di 10 minuscoli mattoni e basta, allora, finalmente, potrà contarli.
Saranno naturalmente 100, e su ognuno applicherà le etichette che vanno da 1 a 100.
Mentre, dunque, nel discreto, il primo mattone è il mattone1, nel continuo il primo mattone è il mattone0.
Far sparire il mattone0 del continuo, e quindi l'anno0, equivale dunque a far sparire il mattone1 del discreto.
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