Il
cosiddetto anno zero solo apparentemente non esiste.
La cosa si spiega semplicemente perchè,
quello che io chiamo, contatore del tempo, è stato fatto
ripartire dal 1 d.C., ovvero dalla ora n.1, del giorno n.1,
del mese n.1, dell'anno n.1. E cioè con notazione sintetica:
ore 01,01 del 1/1/1.
Chiariamo subito
che questo non comporta buchi nel
calcolo del tempo, ne tantomeno
buchi nel tempo, di 1 anno.
Seguendo il filo del
ragionamento si scoprirà
che effettivamente l'anno zero non esiste, ma solo
simbolicamente e nell'ambito della convenzione B.
Per farlo apparire
basta chiedersi: ma indipendentemente
dalla convenzione adottata, qual'è il tempo effettivamente
trascorso dalla nascita di Gesù ?
E allora si scopre
che la data, nella convenzione B (poi diventata A/B),
nasconde l'età di Gesù, ovvero il tempo terrestre,
che, come l'età delle persone, contiene l'anno 0.
Basta togliere 1 giorno, 1 mese ed 1 anno, dalla
data segnata sul calendario.
Il
conteggio del tempo con la
convenzione B, ci costringe fra l'altro, ad effettuare
dei conti, per calcolare il tempo terrestre.
Attenzione quindi,
a non confondere: conteggiare
con calcolare.
Il vantaggio
della convenzione A, viceversa, è che non ci costringe
ad effettuare dei calcoli, per valutare il tempo trascorso.
In teoria
gli antenati potevano anche convenire di ripartire,
col conteggio degli anni, dalle
ore 02,02 del 2/2/2. Chiamiamo
questa convenzione, convenzione C.
Una convenzione
non è più legittima di un'altra, ma è solo una questione
di comodità.
Quello che infatti le
rende diverse
è solo la sequenza di
conteggio.
Con riferimento
ai mesi e alla convenzione A, con inizio
della sequenza di conteggio dall'istante: ore 00,00 del 0/0/0,
la sequenza è:
0,1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11, e poi di nuovo 0,1,2,3,.... .
La convenzione A,
è quella che a noi ci è più familiare,
al punto che la utilizziamo per conteggiare l'età delle
persone e, quel che più conta, non ci costringe
a fare dei conti per calcolarne l'età.
Di un bimbo
che sia nato alle ore 00,00 del
primo istante di quest'anno, diremo, in corrispondenza
dell'ultimo istante di quest'anno, che avrà: 24 ore,
30 giorni e 11 mesi, ovvero 1 anno.
Il suo
"Contatore-EtàBimbo-DataBimbo" scatterà,
con l'avvicinarsi al raggiungimento di un anno, in questo modo:
30/11/0
0/0/1.
Con riferimento invece ai mesi
e alla convenzione B, con inizio
della sequenza di conteggio dall'istante: ore 01,01 del 1/1/1,
la sequenza è:
1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12 e poi di nuovo 1,2,3,4,... .
Tale convenzione B,
è quella che i nostri antenati
hanno deciso di utilizzare per conteggiare l'Età di Gesù,
e quindi il tempo terrestre.
Il suo
"Contatore-DataTempoTerrestre" scattò in
questo modo, con il sopraggiungere dell'ultimo istante
del primo anno:
31/12/1
1/1/2.
Il perchè non
si sia adottato la convenzione A, non
è oggetto di indagine della matematica, ma della
storia.
Dal punto
di vista matematico infatti la cosa non ha
alcun rilievo.
L'anno
che infatti trascorre con la convenzione A,
ha la stessa durata dell'anno che trascorre con la
convenzione B.
Con riferimento
ai mesi e alla convenzione C, con inizio
della sequenza di conteggio dall'istante: ore 02,02 del 2/2/2,
la sequenza è:
2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12,13 e poi di nuovo 2,3,4,5,... .
Come può notarsi,
nell'ambito della convenzione C,
non solo sembrano non esistere:
il giorno zero, il mese zero e l'anno zero,
ma sembrano non esistere neanche:
il giorno uno, il mese uno e l'anno uno.
Se immaginiamo tale
convenzione C, adottata
per conteggiare il tempo sul Pianeta X (PX), sempre con riferimento
all'istante della nascita di Gesù,
e dove il ritmo di riempimento dei sacchi del tempo,
è identico a quello terrestre, ebbene: il "Contatore-DataPX"
scattò in
questo modo, con il sopraggiungere dell'ultimo istante
del primo anno:
32/13/2
2/2/3.
L'anno
che dunque scorre con la convenzione A,
ha la stessa durata dell'anno che scorre con la
convenzione B, ed entrambi hanno la stessa durata
dell'anno che scorre con la convenzione C.
Quello che rende
diverse le tre convenzioni è
l'aspetto della data, pur essendo identico l'istante
del tempo.
Il primo
istante dell'inizio del secondo anno è lo stesso,
eppure le 3 date sono rispettivamente:
0/0/1
1/1/2
2/2/3.
Se
volessimo passare dalle date di una certa convenzione
ad un'altra, quali sono le formule che ci consentono
di farlo ?
Sicuramente esiste una tipologia
di conversioni semplici di date, per le quali vanno bene
le seguenti relazioni:
A/A/A + 1/1/1 = B/B/B
B/B/B - 1/1/1 = A/A/A
A/A/A + 2/2/2 = C/C/C
C/C/C - 2/2/2 = A/A/A
B/B/B + 1/1/1 = C/C/C
C/C/C - 1/1/1 = B/B/B
dove:
A/A/A è la data con la convenzione A,
B/B/B è la data con la convenzione B,
C/C/C è la data con la convenzione C.
Per la tipologia di
conversioni complesse di date, le relazioni
avranno un aspetto diverso, ma saranno concettualmente
analoghe a quelle sopra riportate.
La ricerca di queste ultime,
non rientra negli obiettivi
che mi ero prefisso di raggiungere scrivendo questo articolo.
Vediamo
quattro esempi di conversioni semplici di date.
Domanda n.1:
quando saranno trascorsi
2000 anni e 10 giorni dalla nascita di Gesù
(tempo terrestre), la data secondo la
convenzione B quale sarà ?
Risposta n.1:
siccome 2000 anni e 10 giorni, messi in forma
di data, seconda la convenzione A, diventano
10/0/2000. Evidentemente
la data secondo la convezione
B, quella che attualmente adottiamo, sarà:
(10/0/2000 + 1/1/1) = 11/1/2001
ovvero l'11 gennaio 2001.
Domanda n.2:
quanto tempo sarà trascorso dalla nascita
di Gesù, il 12/2/2056 ?
Risposta n.2:
ricaviamo prima la data secondo la convenzione A
facendo:
(12/2/2056 - 1/1/1) = (11/1/2055)
e quindi risponderemo:
11 giorni, 1 mese e 2055 anni.
Domanda n.3:
dalla nascita di Gesù, quanto tempo sarà trascorso sul Pianeta X,
se su quest'ultimo la data corrente
è 12/2/2056 ?
Risposta n.3:
ricaviamo prima la data secondo la convenzione A
facendo:
(12/2/2056 - 2/2/2) = (10/0/2054)
e quindi risponderemo:
10 giorni e 2054 anni.
Domanda n.4:
se la data corrente sul Pianeta X,
è 12/2/2056, quale sarà la corrispondente
data sulla Terra ?
Risposta n.4:
ricaviamo la data secondo la convenzione B
facendo:
(12/2/2056 - 1/1/1) = (11/1/2055)
e quindi risponderemo: 11 gennaio del 2055.
Con delle
formule di conversione, dunque, tutte le convenzioni diventano
legittime. La scelta è solo una questione di comodità.
Fra tutte
la più comoda è senz'altro
la convenzione A, al punto che la
utilizziamo per conteggiare l'età delle
persone, dato che non ci costringe
a fare dei conti per calcolare l'età.
Comodità
che probabilmente,
io penso, è all'origine dell'abbandono
della convenzione B,
per le ore, i minuti, i secondi, ecc., in
favore della convenzione A.
Relativamente
alle ore e ai minuti, questo
abbandono fu volontario,
o semplicemente col tempo ci si dimenticò
del significato da dare agli scatti del
contatore del tempo ?
Qualcosa
di simile potrebbe avvenire in futuro
per i giorni ed i mesi ?
Non
lo dimentichiamo
per gli anni, ma non sono poche le
persone che, anche quando dicono
giustamente che il terzo millennio è iniziato
da pochi giorni, poi sbagliano nel dire
il numero giusto dei giorni e dei mesi,
dimenticando
che bisogna togliere
1 giorno ed 1 mese, dalla data del calendario.
In conclusione,
mi pare si possa dire di aver dato ampia prova
che l'anno zero esiste. Il problema è che
rimane celato, ma solo
simbolicamente, dal fatto di adottare una convenzione
che non è la A. Tutte le convenzioni sono dunque legittime, ma qualunque
essa sia, l'anno zero esiste sempre.
Niente numeri ordinali, poi,
per contare gli anni. Per come li scriviamo,
gli anni si ordinano da soli.
Gli anni perciò
si contano come le caramelle.
Se l'origine è in 0 allora
il conteggio è:
1,2,3,4,5,..... (convenzione A caramelle)
0,1,2,3,4,..... (convenzione A anni).
Se invece l'origine è in 1 allora
il conteggio è:
2,3,4,5,6,..... (convenzione B caramelle)
1,2,3,4,5,..... (convenzione B anni).
Se poi l'origine è in 2 allora
il conteggio è:
3,4,5,6,7,..... (convenzione C caramelle)
2,3,4,5,6,..... (convenzione C anni).
L'anno zero dunque esiste,
quello che non esiste
è il numero 0, nell'ambito della convenzione per gli anni, di fissare
l'origine in 1.
Diversamente, dire che l'anno zero non esiste,
è come dire l'assurdità che la prima caramella non esiste.
Se infatti una convenzione vale un altra,
muoviamoci nell'ambito della convenzione A,
per la quale sussiste la comodità che il conteggio coincide
con il calcolo.
Nell'ambito della convenzione A,
la prima caramella è la numero 1,
mentre il primo anno è appunto l'anno zero, ovvero quello
che comincia alle ore 00,00 del 0/0/0 e finisce
l'ultimo istante del 30/11/0.
Dire perciò che l'anno zero non esiste,
equivale a dire che la prima caramella non esiste.
L'anno zero dunque esiste,
quello che non esiste
è solo e soltanto il numero 0, nell'ambito della convenzione di fissare
l'origine in 1 (convenzione B).
La fatale coincidenza poi,
della mancanza del numero 0, sia nell'ambito della
convenzione B, che nella classe dei numeri ordinali, ha tratto in
inganno i teorici della
necessità del ricorso ai numeri ordinali,
per spiegare quando ha avuto inizio il
terzo millennio. Per farlo, in realtà,
sono sufficienti i normali numeri cardinali.