ASSUNZIONI FIAT

































Rassegna Online - Fiat di Cassino: la nuova metrica di lavoro
Un piccolo mondo si muove e si agita a ogni cambio di turno davanti allo stabilimento della Fiat di Cassino.
Soprattutto da quando è subentrata la sgradita novità del Tmc-2 (vedi articolo in fondo alla pagina), il nuovo metodo di lavoro e rilevazione dei tempi, elaborato dalla Fiat e accettato, dopo una lunga trattativa, da Fim, Uilm e Fismic il 15 marzo scorso (vedi Rassegna, n.
"Più che una fabbrica, un laboratorio di idee", recita lo slogan pubblicitario Fiat.
Oltretutto, a differenza del Tmc-1, il nuovo metodo non è neanche riconosciuto a livello internazionale: in Europa lo ha adottato solo la Fiat, con l’obiettivo dichiarato di accentuare il più possibile i tempi di lavorazione, per ammortizzare quanto prima i costi della nuova produzione".
Lo farà a fine mese, quando, secondo i piani della Fiat, finirà la fase sperimentale e tutto dovrà andare a regime.
Senza dimenticare che già un 20 per cento di lavoratori è affetto da forme d’invalidità e considerato a ridotte capacità lavorative dall’azienda: molti di questi sono già stati scaricati e trasferiti in reparti e lavorazioni di recente terziarizzati dalla Fiat".

Rassegna Online - Melfi / La Fiat e l'indotto
Il secondo rapporto su “Fiat e indotto auto nel Mezzogiorno” realizzato dalla Cgil e dalla Fiom di Basilicata, contiene i risultati dell’indagine di campo condotta sull’indotto dell’auto in tre regioni del Mezzogiorno che ospitano stabilimenti del Gruppo Fiat: Sata in Basilicata; Alfa, Fiat-Gm Powertrain Fma e Irisbus-Iveco in Campania; Fiat-Gm Powertrain in Molise (lo studio, così come il precedente, è stato pubblicato nella sua interezza da Meta edizioni ).
La ricerca aveva l’obiettivo di analizzare le principali caratteristiche degli stabilimenti Fiat e di descrivere l’indotto industriale di riferimento.
Per la rilevazione riguardante la Basilicata si è trattato dell’aggiornamento, a un anno di distanza, dei dati pubblicati nel primo rapporto, incentrato esclusivamente sull’indotto di primo livello della Fiat Sata di Melfi e sulla subfornitura regionale.
I dati che di seguito saranno illustrati fanno esclusivo riferimento all’indotto di primo livello dello stabilimento Fiat di Melfi..
Rispetto allo studio dello scorso anno, questo secondo rapporto si colloca in una situazione ancora fortemente mutevole a seguito del piano di ristrutturazione presentato dalla Fiat nell’ottobre del 2002 e a quello più recente del giugno 2003.

Pomigliano, assunzioni alla Fiat: Saranno stabilizzati 500 precari
Fiat Auto di Pomigliano d'Arco sarà lo stabilimento con la forza lavoro più giovane del gruppo torinese: è quanto i sindacati, insieme all'azienda, hanno concordato ieri nel corso dell'incontro svoltosi all'Unione industriali di Napoli, a Palazzo Partanna.
Sono previste cinquecento assunzioni di lavoratori interinali, il cui contratto sarà trasformato a tempo indeterminato entro l’aprile del prossimo anno.
L’intesa per le nuove assunzioni alla Fiat Auto di Pomigliano sarà siglata il prossimo giovedì 22 dicembre, sempre nella sede di Palazzo Partanna..
Quanto è stato concordato ieri all’Unione industriali, a differenza dei problemi esistenti nel resto del gruppo (negli impianti di Torino si temono licenziamenti collettivi), fa di Pomigliano uno stabilimento in controtendenza con la galassia Fiat.
“Apprezzo lo sforzo di rendere strutturali gli organici della Fiat di Pomigliano con l’assunzione di oltre 500 lavoratori interinali e le scadenze di verifica dell’andamento produttivo dello stabilimento — commenta il segretario generale della Fim Cisl di Napoli Giuseppe Terracciano -, specialmente considerando il quadro difficile in cui versa il mondo Fiat sul piano nazionale e anche alla luce delle dichiarazioni del governo sugli aspetti della mobilità”.

Linea verde a Pomigliano d’Arco: stabilizzati cinquecento giovani
Va in porto l’accordo tra sindacati e Fiat Auto, ratificato ieri presso la sede dell’Unione degli industriali di Napoli, per la conferma di cinquecento lavoratori a tempo indeterminato da parte dell’azienda nello stabilimento di Pomigliano d’Arco.
Non solo, sono previsti infatti, a partire da aprile altre duecentocinquanta assunzioni con contratti a termine, della durata di quattro mesi..
Linea verde allo stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco, che diventando uno dei più giovani d’Italia del Gruppo Fiat Auto.
I cinquecento lavoratori in questione erano entrati l’estate scorsa in Fiat con contratti a termine.
Le novità a Pomigliano non terminano qui, perché sono previste altre 250 assunzioni a tempo determinato, sempre da aprile.
Alla Fiat le nuove assunzioni costeranno 725 mila euro circa al mese.

Accordo alla Fiat di Pomigliano: un’altra truffa per i lavoratori
Accordo alla Fiat di Pomigliano: un’altra truffa per i lavoratori! .
Lo scorso 24 aprile nella sede dell’unione industriali di Napoli i sindacati confederali e i rappresentanti della Fiat di Pomigliano hanno sottoscritto un accordo sulla rimodulazione dei contratti di lavoro.
Appare chiaro, a questo punto, che la rimodulazione della tempistica sarà a vantaggio dei padroni e non dei lavoratori, e che le esigenze di vita di un lavoratore dovranno essere legate a doppio filo con quelle della Fiat.
Il decreto legge dell’8 aprile non è una casualità, ma servirà alle grandi aziende ed in primis alla Fiat per poter creare un clima in fabbrica repressivo e l’eliminazione dei diritti sindacali e di ogni tutela sul lavoro.
La Fiat di Pomigliano ha saputo sfruttare a pieno l’aiuto datogli dal governo e l’ipocrisia dei vertici sindacali (soprattutto della Cgil) che si sono seduti al tavolo delle trattative a firmare un accordo capestro.
La strada che sta percorrendo la Fiat appare chiara, ovvero chiudere intere unità produttive (vedi l’Alfa di Arese) per poi pretendere che gli altri settori sopperiscano con un lavoro raddoppiato e con diritti sindacali dimezzati.

FalceMartello - Integrativo Fiat: lo scontro è solo rinviato
Integrativo Fiat: lo scontro è solo rinviato .
È stato firmato a fine giugno l’ipotesi d’accordo tra sindacati e Fiat sul contratto integrativo per il biennio 2006-2008.
Integrativo Fiat: lo scontro è solo rinviato Il fatto che alla Fiat sia stato firmato il contratto integrativo rappresenta una novità importante.
L’amministratore delegato ha sfruttato l’occasione per comunicare i futuri progetti del vertice Fiat: conferma degli obbiettivi di vendita della Grande Punto per il 2006, un nuovo modello da realizzare dopo il 2008 a Mirafiori, che tornerà a essere il cuore italiano della produzione Fiat, due possibili nuovi motori tra la fine del 2007 e l’inizio del 2008, e raddoppio dei volumi di vendita di Lancia e Alfa Romeo entro il 2010.
Impegni che si inseriscono nella scia di quello che è l’andamento del mercato in questo momento e che vedono il gruppo Fiat tornare sopra il 30% delle vendite nel mercato italiano e del 7, 8%, (il 55% in più dello stesso mese di giugno del 2005) sul mercato europeo.
Sembra passato un secolo da quando la Fiat minacciava il ridimensionamento se non addirittura la chiusura di importanti stabilimenti, sono invece passati meno di tre anni.

RassegnaSindacale
Fiat di Melfi - Polemica tra Fiom e azienda .
Nessun confronto è stato ancora avviato a Melfi tra direzione Fiat e sindacati sul ricorso al lavoro interinale, per 50 unità, annunciato nei giorni scorsi dalla proprietà, ma contestato dalla Fiom territoriale.
Le nuove assunzioni non riguarderanno solo la Fiat Sata del Potentino (oltre 6 mila dipendenti in organico, più altri 2.400 nell’indotto), ma anche Mirafiori, a Torino, dove saranno assorbite altre 200 unità.
In tutto 350 nuovi ingressi, secondo un pacchetto di assunzioni predisposto per avviare la produzione del nuovo modello della Punto.
L’azienda, sostiene il sindacato, non ha ancora raggiunto l’obiettivo precedentemente individuato di 7 mila assunzioni a tempo indeterminato.
L’ingresso di 50 unità provvisorie, che secondo i piani Fiat non resterebbero in fabbrica per più di otto mesi, per i meccanici Cgil rappresenta pertanto una "forzatura", la quale non farebbe altro che ritardare ancora la trasformazione degli attuali contratti di formazione lavoro in assunzioni definitive..
La polemica attuale non è che lo strascico di un’altra, anche più accesa, apertasi sull’uso "improprio" dei contratti di formazione lavoro da parte della Fiat, ma anche delle aziende dell’indotto, che spesso, secondo il sindacato, utilizzano il "pretesto" del mancato raggiungimento dell’obiettivo formativo per non trasformare i contratti a termine in definitivi (vedi Rassegna, n.11 del ’99).

Mirafiori, la Fiat torna ad assumere - La Stampa Web
TORINO LA SVOLTA: I CONTRATTI SONO STATI DISCUSSI NELL’AMBITO DELLA TRATTATIVA SUI SABATI LAVORATIVI Mirafiori, la Fiat torna ad assumere Dopo quasi dieci anni i cancelli della fabbrica si aprono ai giovani 22/9/2006 di Marina Cassi .
La Fiat Auto ha convocato le Rsu per riaffrontare lo spinoso nodo dei sabati lavorativi sulla linea di Musa, Idea, Multipla e vecchia Punto, che ormai da fine giugno mantiene lo stabilimento in uno stato di perenne agitazione.
Contro lo straordinario, infatti, la Fiom ha proclamato scioperi ogni sabato e l’intero sindacato metalmeccanico ha chiesto che al sacrificio dei lavoratori corrispondessero nuove assunzioni.
Secondo i delegati, ieri la Fiat ha chiesto altri quattro sabati: domani, il prossimo e due entro fine anno, in data da definire a seconda delle esigenze produttive.
In funzione dei volumi produttivi e dell’andamento di mercato si intuisce che potranno esserci a inizio 2007 altre assunzioni.
Il segretario della Fiom, Giorgio Airaudo, è soddisfatto: «Avevamo ragione: le assunzioni si possono fare.
La cosa fondamentale è che si tratti con le Rsu di straordinario e assunzioni, una inversione delle relazioni sindacali che fa parte delle innovazioni di Marchionne».

Guide of ASSUNZIONI FIAT



info: ASSUNZIONI FIAT

ilGiornale.it - Il Lingotto preme sul governo: «Mobilità o addio assunzioni» - n. 27 del 01-02-2007
Il destino dello stabilimento alle porte di Palermo, dove fino al 2009 sarà assemblata la Lancia Ypsilon, è infatti legato alla volontà dello Stato e delle istituzioni siciliane di creare quelle infrastrutture in grado di togliere al sito la scomoda etichetta di «non competitivo» per Fiat Automobilies Group.Ieri a Roma, durante la presentazione della Bravo, l’amministratore delegato del Lingotto ha rimesso al centro dell’attenzione del governo il problema della mobilità lunga.
Un problema che il risanatore della Fiat considera urgente e dalla cui soluzione dipende il piano-assunzioni negli impianti produttivi dell’Auto.
È un peccato per la Fiat in quanto, se non risolveremo la situazione, saremo costretti a fare scelte strategiche non in linea con le nostre aspettative.
Da parte di questo governo c’è comunque la disponibilità e l’impegno per cercare di risolvere il problema».La mobilità non interessa solo i 2mila lavoratori della Fiat, metà dei quali alle dipendenze dell’Auto, ma complessivamente 6mila «over 50», mille per le aziende in crisi, 500 per il settore delle telecomunicazioni e 4.500 per le restanti imprese.
«Aspettiamo la convocazione di Palazzo Chigi - ha commentato Bruno Vitali, segretario nazionale della Fim - perché l’esecutivo deve prendere atto che il piano industriale della Fiat è positivo e di segno Pagina successiva >> .

Fiat, "il 2007 sarà l'anno della svolta"
finanzablog chi siamo contatti Fiat, 'il 2007 sarà l'anno della svolta' .
Oggi la Fiat guadagna in borsa quasi un punto e mezzo percentuale e sfiora i 17 euro per azione.
Ieri l’ad Sergio Marchionne aveva presentato al mercato la nuova Bravo annunciando «Il 2007 è l’anno della svolta per il gruppo Fiat, e la Bravo è il simbolo del cambiamento».
Alla spumeggiante presentazione c'erano tutti (Prodi ha parlato di 'resurrezione' per la Fiat) e si parlato anche di obiettivi globali e di strategie del gruppo.
Il problema è quello della 'mobilità lunga' che secondo l’ad di Fiat ostacola le assunzioni a cui il Lingotto mira, tuttavia i sindacati hanno storto il naso di fronte alla possibilità di fare concessioni in tal senso, mentre l’ex ministro Maroni ha levato gli scudi dicendo che non è possibile procedere come vorrebbe Fiat: 'Sarebbe andare contro la legge Biagi'..
Fiat produce già i motori per la Chery, ma sarebbe insoddisfatta dei risultati dell’accordo che a Pechino ha già siglato con Nanjing Automobile.
postato da riva il giovedì 01 febbraio 2007 in: Persone Fiat Azioni Italia Automotive Montezemolo Luca Marchionne Sergio Invia questo articolo trackback Articoli simili » Indesit, il bilancio è pronto (14 feb 2007) » Unipol-Mps, una storia che finisce per San Valentino (14 feb 2007) » Fiat, multe agli Agnelli? Noi pensiamo ai pick up (14 feb 2007) » Alitalia, in gara adesso sono in cinque (14 feb 2007) » Consob, sospiro di sollievo per Ifil (13 feb 2007) Inserisci per primo un commento a questo articolo.

Fiat
Nessuno spunto particolare per Fiat a Piazza Affari negli ultimi due giorni.
Ieri i provvedimenti della Consob contro la dirigenza di Ifil (il maggiore azionista del Lingotto) avevano lasciato indifferenti i titoli della casa automobilistica torinese che aveva archiviato la seduta con un guadagno dello 0, 39% portando le azioni Fiat a quota 17, 23 euro.
Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Fiat, dall’India ha dichiarato che senza quegli interventi la Fiat di oggi non esisterebbe; tuttavia qualcuno pensa che il fine non giustifichi sempre i mezzi e si chiede se non debba avere dei limiti l’operato della Sacra famiglia torinese (come la chiama Dagospia)..
Nel frattempo il colosso automobilistico indiano guidato da Ratan Tata (che già siede nel consiglio d’amministrazione di Fiat) si avvicina sempre di più a Torino e per la prima volta oggi viene avviato un progetto industriale che coinvolge i due gruppi e che non riguarda il mercato indiano: si tratta infatti di un progetto argentino..
Approfittando dell’esperienza decennale di Tata in questo segmento la Fiat ha deciso infatti di produrre in proprio dei nuovi modelli di pick up.
La vicenda è la seguente: nell'agosto 2005 Ifil, la holding degli Agnelli, controllava poco meno (oggi invece poco più) del 30% del capitale di Fiat.

Fiat-Avio
Fiat-Avio 'Meno ore di lavoro e più assunzioni', gridavano le tute blu dell'impianto di proprietà della Fiat-Avio, dove si revisionano i motori degli aereoplani.
Fiat-Avio - 'Meno ore di lavoro e più assunzioni', gridavano le tute blu dell'impianto di proprietà della Fiat-Avio, dove si revisionano i motori degli aereoplani.

Cobas ALFA
In quattrocento avevano invaso i binari durante una protesta contri i licenziamenti alla Fiat di Arese, ma secondo il giudice «manca l’elemento soggettivo del reato», in altre parole il loro obiettivo non era quello di creare disagio alle Ferrovie.
La protesta era contro ottomila licenziamenti decisi dalla Fiat.
La sentenza è stata emessa dal giudice della quinta sezione penale, che hanno valutato la condotta degli imputati, tra cui Corrado Delle Donne, relativamente all'occupazione dei binari nel corso di una manifestazione di protesta contro 8 mila licenziamenti nel gruppo Fiat, di cui mille all'Alfa Romeo di Arese..
Anche la Fiat che in questi giorni ha annunciato utili e incassi record non ha cambiato idea sul futuro industriale di Arese..
Neanche uno dei circa 1.000 lavoratori di Fiat Auto, Fiat Powertrain e servizi ancora al lavoro nel sito di Arese è entrato nello stabilimento durante lo sciopero da inizio turno ai turni di mensa indetto dallo Slai Cobas..
Giovedì e venerdì prossimi, per tutto il giorno, ci sarà il blocco delle aziende che si sono insediate sull'area senza rispettare gli accordi che prevedono l'assunzione dei cassintegrati; e, se a breve non ci saranno le assunzioni (in Fiat o in altre aziende del sito dell'Alfa) per i cassintegrati e garanzie per gli altri lavoratori Fiat, la lotta si intensificherà a partire dalla settimana prossima..

Punto Tre Porte
Puntotreporte è il sito che parla della possibile chiusura degli stabilimenti FIAT di Termini Imerese ed Arese.
Per le ultime informazioni sulle vicende dei lavoratori FIAT Vi rimando ai link delle istituzioni sindacali.
Gli operai della Fiat di Termini Imerese aderiscono alla protesta generale, diffusa in tutta Italia, contro il progetto di riforma del sistema presidenziale presentato ieri sera sulle reti Rai dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
C'è preoccupazione, in casa Fiom, riguardo al futuro industriale della Fiat.
In una conferenza stampa il segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini ha sottolineato come il sindacato ancora non abbia notizie dettagliate sul contratto di programma chiesto dalla Fiat per tutti gli stabilimenti del Sud ad esclusione di quello di Termini Imerese.
Comunicato stampa : Manifestazione dei cassintegrati dell'Alfa LAVORO AD ARESE! NO ALLA MOBILITA' Questa mattina centinaia di cassintegrati hanno manifestato • contro la Fiat, che fa pesanti pressioni su di loro perché si licenzino (con la mobilità) • contro gli americani‑della Aig/Lincoln, che continuano a ritardare l'assunzione dei lavoratori ex‑Alfa, già licenziati dalla Rotamfer, Brb, Caris, ecc come sottoscritto dagli accordi.

CRISI FIAT
Crisi Fiat La 'terapia' della 'famiglia Agnelli': ridimensionare il settore auto e andare a caccia di nuove rendite finanziarie (III) [Le puntate precedenti sono apparse nei numeri dell’1 e 16/7] 4º) La 'terapia' Fiat - Il 16 e 17 maggio lo staff Fiat si riunisce a Balocco per varare il piano industriale diretto a fronteggiare il crollo di mercato.
I dirigenti precisano ai sindacati le loro mosse immediate: accelerare la chiusura di Rivalta e di Arese; cancellare a Mirafiori tre linee produttive su sette con trasferimento in Polonia della produzione della vettura sostitutiva della Panda e in Turchia e in Brasile della Marea e rinvio al 2005 della messa in produzione dell’ ammiraglia sostitutiva della Croma; turni di Cig a Cassino in luogo delle 800 assunzioni per la Stilo; riduzione da 800 a 640 vetture della produzione a Termini Imerese.
La terapia Fiat è in secondo luogo un piano di ridimensionamento dell’auto e della componentistica e di vendita di attività produttive in passato definite strategiche .
I padroni del Gruppo Fiat relativizzano la propria posizione nell’auto per ramificarsi ancor di più nella finanza.

Benefits

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“Non c'era nulla di scontato nella firma dell'accordo con i sindacati”, ha sottolineato l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, al termine dell'incontro con Fim, Fiom, Uilm e Fismic.
Inoltre, ha annunciato che è già stato aperto un tavolo tra Fiat e ministero del Lavoro sulla mobilità che interessa 550 lavoratori degli enti centrali di Mirafiori, in particolare impiegati.
Per Bruno Vitali, della Fim, l'incontro con l'ad di Fiat Sergio Marchionne “è un fatto positivo”.
“Finalmente - ha aggiunto - si intravvede un superamento delle difficoltà che permettono di auspicare a nuove assunzioni e a un maggior lavoro per i singoli stabilimenti.
L'ad di Fiat - ha concluso - ha messo sul tavolo la sfida competitiva e l'accordo siglato pone le basi perché si possa tutti insieme raccoglierla”.
“Questo significa - ha precisato - che insieme alla Fiat abbiamo condiviso il percorso di rilancio che l'azienda si è posta.

Italia Alternativa - Alla fiat di melfi ripartiamo !
Questa notte, di fronte all¹interruzione della trattativa tra direzione Fiat.
Comunque la Fiat non vuole concedere niente neanche.
La Fiat non può pretendere di peggiorare le condizioni di lavoro degli.
Le assunzioni che la Fiat sbandiera come grande contropartita ora come ora.
esigenze di mercato Queste assunzioni non risolvono affatto problemi.
fabbrica, ma servono solo alla Fiat per avviare a pieno ritmo la produzione.
dalle assemblee dei lavoratori in sciopero e che non comporti assunzioni.

Ignorata la disoccupazione al Nord
L'effetto dei provvedimenti per la rottamazione ha dato esiti positivi e malgrado le previsioni di una forte contrazione della domanda a partire da luglio, quando gli incentivi verranno meno, alcune delle mille assunzioni a tempo determinato si trasformeranno in posti di lavoro fissi.
Gli altri 920 che fine faranno? Ottanta assunzioni sono costate agli italiani qualche decina di miliardi di troppo.
E di garanzie la Fiat non ne dà proprio nessuna per il futuro.
La Fiat sta barando su tutti i fronti, anche se cerca di nasconderlo.
Il ridimensionamento della presenza Fiat a Torino è in pieno svolgimento, anche se la dirigenza lo fa passare sotto silenzio.
Il problema non è più salvare la presenza Fiat.
«I viaggi turistici dei deputati della maggioranza sono una pagliacciata - tuona al telefono - perchè il problema delle mille assunzioni alla Fiat lo abbiamo posto da tempo.
Domani mattina saremo davanti ai cancelli di Mirafiori a lottare, perchè la Fiat li assuma.

Sten. 859 s370
(Licenziamenti di lavoratori con contratto a tempo determinato presso la Fiat) PRESIDENTE.
L'azienda in questione non è un'azienda qualsiasi, è la Fiat: in questi anni sono stati vantati profitti, livelli di redditività, performance nella vendita dell'auto, eppure ora quei ragazzi sono fuori.
La Fiat ha ottenuto per tanto tempo, a vario titolo, risorse finanziarie pubbliche, come nessun'altra azienda in Italia, eppure questi ragazzi sono senza lavoro.
Voi del Governo non potete almeno far valere il peso di queste regalie? Dopo i favori della rottamazione, si può chiedere che questi ragazzi siano riassunti, che l'arroganza e la discrezionalità di questa impresa siano abbattute? Potete far valere finalmente un vostro orientamento o al contrario questa azienda incute soggezione anche a voi? Siete in grado di far valere il vincolo della tenuta occupazionale in una condizione in cui, finalmente, vi è una tenuta unitaria di tutto il movimento sindacale ed una straordinaria solidarietà di tutti i lavoratori della Fiat? PRESIDENTE.
La vicenda cui fa riferimento il collega, onorevole Giordano, corrisponde ai termini di fatto che sono stati ricordati: da informazioni assunte, risulta che per 139 lavoratori e lavoratrici assunti con contratto a termine nell'ottobre 1999 e prorogati poi dal luglio 2000 fino a febbraio 2001 non vi sarà l'assunzione nella Fiat.

mozioni, interpellanze, dibattiti
Licenziamenti di lavoratori con contratto a tempo determinato presso la Fiat .
L'azienda in questione non è un'azienda qualsiasi, è la Fiat: in questi anni sono stati vantati profitti, livelli di redditività, performance nella vendita dell'auto, eppure ora quei ragazzi sono fuori.
La Fiat ha ottenuto per tanto tempo, a vario titolo, risorse finanziarie pubbliche, come nessun'altra azienda in Italia, eppure questi ragazzi sono senza lavoro.
Voi del Governo non potete almeno far valere il peso di queste regalie? Dopo i favori della rottamazione, si può chiedere che questi ragazzi siano riassunti, che l'arroganza e la discrezionalità di questa impresa siano abbattute? Potete far valere finalmente un vostro orientamento, o al contrario questa azienda incute soggezione anche a voi? Siete in grado di far valere il vincolo della tenuta occupazionale in una condizione in cui, finalmente, vi è una tenuta unitaria di tutto il movimento sindacale ed una straordinaria solidarietà di tutti i lavoratori della Fiat? .
La vicenda cui fa riferimento il collega, onorevole Giordano, corrisponde ai termini di fatto che sono stati ricordati: da informazioni assunte, risulta che per 139 lavoratori e lavoratrici assunti con contratto a termine nell'ottobre 1999 e prorogati poi dal luglio 2000 fino a febbraio 2001 non vi sarà l'assunzione nella Fiat.

Fiat. Rinaldini (Fiom): Nessuna vera novità, salvo gli ulteriori tagli occupazionali
“Per dare un giudizio su quanto comunicato oggi dalla Fiat è sufficiente confrontare il nuovo piano a quello precedente, tenendo presente che quello odierno si riferisce a un periodo di quattro anni, arrivando fino al 2006, mentre l’altro si fermava al 2005.
Inoltre, a differenza del passato, i dati oggi presentati sono riferiti alla Fiat Spa e non alla sola Fiat Auto.” “Se si compie questa comparazione con le avvertenze appena indicate, si scopre facilmente che nel piano odierno non vi è alcuna modifica significativa.
Colpiscono, invece, due aspetti delle comunicazioni Fiat: la riproposizione di nuovi, consistenti, tagli occupazionali e il fatto che la crisi coinvolge, oltre alla filiera dell’auto, anche l’Iveco e la Cnh.” “La ricapitalizzazione è, poi, del tutto insufficiente.
Quanto ai modelli previsti, sono quelli già annunciati in precedenza senza alcuna modifica neanche per ciò che riguarda i tempi di attuazione della loro messa in produzione.” “Per tutti questi motivi, ribadiamo un giudizio negativo su un piano che prevede 12.300 licenziamenti, 2.800 dei quali si riferiscono al nostro Paese.” “Va inoltre osservato che questi licenziamenti, presumibilmente, sono al netto del normale turn over; è su questa base che vanno valutati gli impegni annunciati relativi alle assunzioni, peraltro già indicate nel piano precedente.

Sintesi Ipotesi di accordo Gruppo Fiat
Il 24 giugno 2006 a Torino, c/o la sede dell’unione industriali, azienda e Fim, Fiom, Uilm e Fismic hanno definito un’ipotesi di accordo per il gruppo Fiat per il rinnovo del contratto integrativo, scaduto il 31 dicembre 1999.
Mercato del Lavoro : l’ipotesi di accordo regolamenta l’applicazione, nel gruppo Fiat, del contratto di apprendistato previsto dal contratto nazionale del 19 gennaio 2006 e la stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari.
Stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari (contratti a termine e interinali) , norma transitoria verifica nei singoli stabilimenti dei volumi produttivi e dei percorsi finalizzati all’assunzione a tempo indeterminato; priorità, nelle assunzioni con il contratto di apprendistato, per chi ha prestato attività lavorativa nei 12 mesi precedenti, e la conferma del 95% dei contratti di apprendistato; verifica, tra 12 mesi, dell’applicazione di quanto concordato in termini di stabilizzazione dei rapporti di lavoro.
Quota contratto – ai lavoratori non iscritti sarà chiesta una contribuzione volontaria di 20 euro, che saranno utilizzati per l’attività sindacale nel gruppo Fiat.

ASSUNZIONI FIAT ?

SLAI-Cobas - Fiat Auto di Pomigliano d'Arco
Le assunzioni di cui al comma 1 possono essere effettuate previo accertamento della sussistenza delle occorrenti risorse ai sensi .
Fiat Zanussi lotta alla precarietà e ai licenziamenti
FIAT, ZANUSSI: I LICENZIAMENTI E I RICATTI SUI LICENZIAMENTI SI POSSONO BATTERE SOLO CON UNA RISPOSTA DI LOTTA DI TUTTA LA CLASSE! Nei giorni scorsi, di fronte al licenziamento (a Mirafiori) di 183 giovani operai con contratto a termine, i lavoratori della FIAT hanno dato vita a uno sciopero immediato e compatto di otto ore con cortei interni, blocco del traffico stradale, assemblee.
I licenziamenti alla FIAT non sono un fatto isolato, se è vero che negli stessi giorni (nel mitico nord-est) la Zanussi annunciava 246 licenziamenti a Susegana e 406 a Mel e Rovigo, decidendo poi di ritirarli, per il momento , soltanto dopo aver ottenuto dai sindacati di settore l’assenso ad accrescere la produttività del lavoro di un allucinante 40%; e se è vero che da mesi la Confindustria sta moltiplicando le sue pressioni per ottenere la più completa mano libera sia nelle assunzioni a termine (dove ormai ce l’ha già) sia nei licenziamenti, dove intende abolire il principio giuridico del licenziamento per "giusta causa" per sancire che la sola giusta causa cui l’occupazione operaia deve rispondere è costituita dalle esigenze delle aziende e del capitalismo "nazionale".
Integrativo Fiat e unità dal proletariato
[] [] [] INTEGRATIVO FIAT: OCCASIONE PER UN FRONTE GENERALE DI CLASSE Gli scioperi per l'integrativo hanno avuto nei mesi scorsi una buona riuscita in tutti gli stabilimenti Fiat e hanno visto finalmente la partecipazione dei giovani.
Questa disponibilità a battersi è venuta fuori più di una volta anche di fronte all'attacco occupazionale che la Fiat-GM sta nel frattempo portando avanti anche negli stabilimenti italiani (dando il benservito ai 147 lavoratori a tempo determinato alle Carrozzerie di Mirafiori e ai 300 interinali assunti quindici mesi fa alla Sata di Melfi, continuando a colpi di cig alle Meccaniche -da mesi- e ora anche alle Costruzioni e stampi di Mirafiori, minacciando mille esuberi agli Enti Centrali) insieme alle crescenti intimidazioni (come con il licenziamento di due delegati Uilm a Pratola Serra).
Corea: per acquistare la Daewoo, GM-FIAT impone al governo coreano il "risanamento" della fabbrica con il licenziamento di 1750 operai e il peggioramento delle condizioni normative per chi resta, l’utilizzo della più brutale repressione per sedare la lotta operaia con arresti di operai e sindacalisti..
Polonia: la FIAT annuncia 750 licenziamenti nello stabilimento di Bielsko Biala.
Idraulico Polacco - Fiat chiede un aiutino
ECONOMIAEFINANZA Idraulico Polacco Lavoro, mercato e politiche del Welfare in Europa e nel mondo Post : « Precedente | Home | Successivo » Gen14 Fiat chiede un aiutino Pubblicato da Ada Pagliarulo, Paolo Martini alle 18:12 in Politiche attive Solo un mese fa la Fiat annunciava - a testimonianza di una "rinnovata fiducia" dei mercati nell'azienda del Lingotto - che il titolo ha superato in capitalizzazione la General Motors.
12, 87 miliardi di dollari contro i 12, 67 dell'azienda di Detroit, per l'esattezza, erano la prova che la Fiat va bene.
E dunque la Fiat chiede una deroga, per i suoi lavoratori.
Maroni non vuole accettare deroghe, dice che in questo modo si penalizzerebbero le piccole e medie imprese che sicuramente faticano almeno quanto la Fiat.
Maroni ha anche accusato l'azienda di Torino di fare "pressioni", ha alluso a telefonate a "ministri del sud" in cui i manager Fiat avrebbero promesso assunzioni in cambio della mobilità lunga e della deroga, ha ricordato che dieci anni di mobilità costerebbero circa 1, 2 miliardi di Euro.
E i sindacati - nella fattispecie la Uil - chiedono al Ministro di "fare uno sforzo" per aiutare la Fiat.
Marchionne: "Con Bravo la Fiat entra nel futuro"
Montezemolo: vedo compentenza, innovazione e passione Marchionne: 'Con Bravo la Fiat entra nel futuro' Il Presidente Napolitano alla guida della Bravo Paolo Baroni - dal Corriere della Sera .
ROMA - «Il 2007 è l'anno della svolta per il gruppo Fiat, e la Bravo è il simbolo del cambiamento» annuncia l'amministratore delegato Sergio Marchionne di fronte ad oltre 800 giornalisti italiani e stranieri radunati all'Auditorium della tecnica di Roma.
Dopo aver rimesso i conti a posto, rafforzato la struttura manageriale, riposizionato i marchi, rivoltato il gruppo come un calzino e creato le condizioni anche per tornare a pagare un dividendo agli azionisti, per la Fiat si chiude una fase, quella del risanamento, e se ne apre una nuova, quella dell'espansione.
La Fiat vuole entrare con slancio nel futuro».
Poi spiega che anche per gli analisti finanziari la nuova vettura, che a suo giudizio «ha un'anima e una linea italiana e incarna perfettamente il dna Fiat», rappresenta una «pedina fondamentale» per il futuro del gruppo.
Mentre nei suoi piani, oltre ad essere «l'occasione giusta per prendersi una rivincita in un segmento in cui Fiat è assente da troppi anni», incarna «la velocità con cui si muove oggi tutto il gruppo, che ha realizzato questo modello in appena 18 mesi» e testimonia l'alta qualità cui punta la casa torinese che conta presto di raggiungere i livelli della Toyota.
IL RIFIUTO DEL LAVORO
Il mito della fabbrica si stava rompendo, avevamo un atteggiamento rispetto al lavoro in fabbrica di un certo tipo, c'era anche chi rifiutava il lavoro, con tutte le varie sfumature, però le nostre iniziative politiche erano ancora molto legate alla fabbrica per esempio per i cinque sabati lavorativi alla FIAT il circolo ha fatto i picchetti..
Il mio rapporto con il lavoro deriva: primo le cose che mi raccontava mio padre quando studiavo; mi diceva se resti bocciato qui c'è il baracchino vai a lavorare alla FIAT.
Mi ricordo che la mattina partecipavo al comitato disoccupati, mi ricordo che andavamo a distribuire i volantini davanti alle ferriere perché la FIAT riaprisse le assunzioni e poi ci dicevamo 'si però se la fiat riapre le assunzioni tu ci vieni alle ferriere? no.


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