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Vademecum del sinottico - Seconda lezione

Passiamo ora a considerare la carta delle tendenze.

La carta delle tendenze.

Le linee che uniscono punti aventi uguale variazione della pressione atmosferica in un intervallo prefissato di tempo, prendono il nome di isallobare. In particolare le isallobare dell'intervallo di tre ore si dicono tendenze barometriche.

La carta delle tendenze fornisce utili elementi all'analisi, in quanto i nuclei delle tendenze sono legati alle discontinuità frontali. In un sistema frontale di nuova formazione, il fronte caldo coincide con la linea di tendenza massima il cui disegno ha forma rotondeggiante ed il fronte freddo con la linea di tendenza nulla tra l'abbassamento anteriore e l'innalzamento posteriore; il settore caldo corrisponde ad una zona di debole variazione negativa. Il fronte occluso coincide con la linea di variazione negativa il cui disegno ha forma grossolana d'ellisse schiacciata.

Consideriamo infine le informazioni da satellite che stanno assumendo sempre più importanza nell'analisi.

Le immagini da satellite

La proprietà principale delle immagini delle nubi riprese da satellite è la globalità, il che permette la ricerca di strutture dei cicloni, dei fronti, delle correnti a getto, ecc. e permette l'uso di queste informazioni in analisi sinottiche ove i dati convenzionali sono assenti. Le immagini hanno confermato nelle linee essenziali la tipica struttura frontale delle depressioni extra-tropicali.

Attualmente esse sono usate in modo sistematico non solo per determinare la posizione dei fronti in aree carenti di dati e per confermare la validità dell'analisi in zone con buona densità di dati, ma anche e proprio per visualizzare aree nuvolose ed aree di tempo perturbato. Per quanto riguarda l'interpretazione ed il significato delle immagini ai fini dell'analisi, si può dire questo:

nelle immagini riprese nel visibile si misura la radiazione riflessa dai vari corpi condensati. Il mare è l'oggetto più scuro; la riflettività del suolo varia con la sua composizione e lo stato della vegetazione; la neve ha altissima riflettività; le nubi hanno riflettività generalmente alta, variabile fra quella dei cirri semi-trasparenti e quella dei cumulinembi, che sono gli oggetti più luminosi del sistema terra-atmosfera. Queste immagini permettono al meteorologo di percepire la forma complessiva del sistema nuvoloso, il che consente appunto l'identificazione immediata dei classici sistemi di tempo come i cicloni tropicali, i fronti, le correnti a getto, ecc.

Nelle finestre atmosferiche del medio infrarosso si osservano ancora tutti i corpi condensati con la loro forma, come nel visibile, col vantaggio che l'osservazione è possibile anche di notte. Ma in più, anziché rilevare la riflettività dei corpi, rileva la loro temperatura. Così è possibile discriminare fra i vari tipi di nube attraverso l'informazione circa la temperatura della loro superficie superiore, dipendente dalla quota a cui la nube si spinge. Le nebbie e gli strati bassi hanno temperature prossime a quelle del suolo, mentre i cumuli appaiono nettamente più freddi, ed i cumulinembi sono gli oggetti di aspetto più freddo del sistema terra-atmosfera.
L'analisi simultanea delle radianze nel visibile e nell'infrarosso consente di interpretare casi che, separatamente nelle due bande, risulterebbero di discriminazione ambigua, come nve e nubi nel visibile, cirri e cumuli nell'infrarosso, nebbia e suolo nell'infrarosso.

Analisi al suolo

A questo punto, l'insieme delle informazioni che siamo riusciti ad ottenere nel processo fin qui descritto ci mette in grado di realizzare l'analisi al suolo, che costituisce la sintesi finale della nostra indagine. Con essa ci prefissiamo lo scopo di ottenere, come già detto, una diagnosi attendibile dello stato fisico, dinamico e cinematico dell'atmosfera.

C'è da dire che questa realizzazione costituisce un obiettivo laborioso e la qualità del prodotto finale è anche legata alla maggiore o minore esperienza dell'analista; tuttavia cercheremo qui di esporre brevemente alcune semplici regole molto utili nella pratica quotidiana.

Si è visto che la distribuzione della pressione atmosferica è profondamente legata ai fenomeni del tempo ed alle sue variazioni; infatti la pressione atmosferica è l'elemento che può essere osservato e misurato con la massima precisione e poiché essa rappresenta il peso della colonna d'aria sovrastante il barometro, è completamente rappresentativa. Quindi preliminarmente bisogna porre una particolare cura nel tracciare le isobare. Non è superfluo ricordare che in questa operazione è preferibile cominciare a tracciare dapprima le isobare semplici e via via quelle più complicate; inoltre le isobare devono presentare un senso ed una distanza reciproca in modo da concordare approssimativamente con la scala del vento geostrofico. Questa regola dà ottimi risultati soprattutto sul mare dove l'influenza dell'attrito è minima e le osservazioni sono scarse. Durante questa operazione l'analista può verificare ed eventualmente correggere quei dati che risultassero manifestamente errati.

Completata l'isobaratura, bisogna esaminare le masse d'aria nonché le forme delle nubi e delle idrometeore. E' un principio fondamentale, in tutte le analisi, che una carta derivi logicamente dalle carte precedenti, vale a dire le masse d'aria presenti sulla carta attuale devono essere identificate con quelle presenti sulla carta precedente e lo spostamento di queste masse, da una carta alla successiva, deve concordare con i venti predominanti. Analogamente occorre identificare i fronti sulla carta attuale con i fronti delle carte precedenti oppure verificare che i fronti sulla carta attuale si sono formati per un processo frontogenetico.

Chiaramente anche per i fronti lo spostamento da una carta alla successiva deve concordare con i venti predominanti.

Elementi fondamentali nell'individuazione di un fronte, relativamente alle proprietà delle masse d'aria, sono:

la discontinuità della temperatura al suolo;

la discontinuità della temperatura di rugiada;

la discontinuità del vento al suolo;

l'analisi delle zone di precipitazione e del tipo di nubi.

Quando i fronti non sono ben definiti e quando non sono accompagnati da sistemi nuvolosi significativi o da zone di precipitazioni, occorre utilizzare la carta precedente ed estrapolare la posizione dei fronti sulla carta attuale, facendoli spostare con la velocità del vento; esaminare poi le nubi ed i fenomeni nelle vicinanze delle posizioni estrapolate, in modo da individuare la posizione effettiva.

Spesso, dopo l'individuazione di un fronte, può essere conveniente apportare qualche perfezionamento al campo barico nelle sue immediate vicinanze in modo tale da mettere in rilievo la discontinuità frontale, nonché le caratteristiche generali dei fronti stessi. Per esempio, le isobare corrette al fronte devono avere sempre la forma a "V" con la punta rivolta verso la bassa pressione.

A volte, il procedimento descritto non è accettabile ai fini dell'identificazione di un fronte, nel senso che l'analisi della carta del tempo può evidenziare una zona sede di fenomeni temporaleschi non collegabile a discontinuità frontali. Può essere conveniente allora introdurre una linea di instabilità; essa, per definizione, è l'asse di una banda di attività convettiva lungo il quale non deve riscontrarsi avvezione di temperatura, poiché in tal caso di tratterebbe appunto di un fronte.

L'attività convettiva deve tradursi in nubi ad imponente sviluppo verticale, organizzate appunto secondo tale asse; tuttavia, occorre tenere presente che una linea d'instabilità non è estrapolabile come un fronte, nel senso che l'attività convettiva può insorgere o dissolversi in dipendenza dello stato della superficie e delle condizioni climatiche che sovrastano gli strati più bassi. Per tal motivo, quando l'attività convettiva dietro un fronte freddo non è organizzata secondo un asse preferenziale è consigliabile non fare uso della linea d'instabilità ma di chiarire esplicitamente nelle previsioni che si tratta di instabilità più o meno diffusa.

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Questa pagina è stata realizzata da Vittorio Villasmunta
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