Uso delle mappe theta-E per la valutazione dell'instabilità
dell'aria
PREMESSA
Le mappe di temperatura
equivalente potenziale (equivalent potential temperature, EPT), detta
anche theta-E, mostrano la temperatura (in gradi Kelvin) che una particella d'aria avrebbe se essa fosse portata
virtualmente alla pressione zero, tutto il vapore acqueo condensasse, e fosse quindi
riportata alla pressione 1000 hPa.
Queste mappe sono usate per stimare l'instabilità
convettiva potenziale e l'instabilità condizionale. Inoltre, il previsore
potrà estrarre informazioni circa:
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le aree dove vi sono alte temperature e elevata umidità
(attraverso i valori di theta-E);
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le aree dove si riscontrano aumento o diminuzione di
theta-E (attraverso il confronto dei campi a scadenze successive).
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| le aree dove è possibile che si sviluppino supercelle
(laddove vi sono "promontori" di theta-E). Infatti, particolari
configurazioni delle isolinee di theta-E (promontori stretti e allungati,
isolinee chiuse intorno ad un massimo, ecc.) forniscono importanti
informazioni perché spesso coincidono
con i luoghi in cui si focalizzerà la massima attività, a causa della
maggiore instabilità al suolo. Inoltre, mettendo in relazione le streamlines
(1) al suolo con queste
configurazioni caratteristiche di theta-E, sarà possibile individuare
quelle aree in cui la convergenza si
associa ad alti valori di theta-E, aree in cui la possibilità di
precipitazioni sarà molto elevata.
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Molti centri meteorologici producono quotidianamente le
mappe theta-E, utilizzando tecniche di sfumatura dei colori per rappresentare le
temperature e migliorarne la leggibilità (cold-to-hot color scheme).
COME SI USANO LE MAPPE THETA-E
La superficie theta-E è un buon indicatore dell'umidità
dell'aria. Oltre a ciò, essa è importante per la misurazione
dell'instabilità dell'aria.
Vi è instabilità potenziale
(potential instability)
quando una particella d'aria, se sollevata fino al livello di saturazione, diventa
instabile. Il modo più facile per diagnosticare la presenza di instabilità
potenziale, si ottiene esaminando la theta-E dell'aria. Se
theta-E decresce con l'altezza, l'aria è potenzialmente instabile.
Conseguentemente, in presenza di un sufficiente sollevamento, la convezione
potrebbe svilupparsi.
Si ha instabilità condizionale (conditional instability)
quando una particella d'aria, se sollevatasi sufficientemente,
diventa più calda dell'ambiente in cui si viene a trovare. Le mappe theta-E
possono anche essere usate per una stima approssimativa dell'instabilità
condizionale. A 500 hPa, la temperatura equivalente potenziale dell'aria è solo
leggermente influenzata dalla quantità di umidità. Perciò è possibile
diagnosticare instabilità condizionale se la theta-E al suolo è superiore di
un po' più che qualche grado rispetto alla theta-E a 500 hPa. In prima
battuta, si può affermare che maggiore
è la differenza fra suolo e 500 hPa, maggiore sarà l'instabilità.
Le stesse valutazioni, ancora più affidabili, si possono
fare confrontando la theta-E al suolo e la temperatura
potenziale della tropopausa (tropopause potential temperature, tropopause
theta). Laddove la theta-E al suolo è più calda della theta della
tropopausa, vi sarà instabilità condizionale in tutta la colonna d'aria.
Note:
(1) Le streamlines rappresentano una
"istantanea" del flusso del vento.
(rev.01/2002)
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