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Rivista di Meteorologia Aeronautica

Anno XXIV - 1964

N.1, N.2, N.3, N.4

N.1

Gennaio - Marzo 1964

Andrea Baroni

La terza giornata meteorologica mondiale.

 

D. Montanari

L'ozono - Alcuni aspetti della sua origine e della sua distribuzione nell'atmosfera terrestre.

Si illustrano brevemente i principali processi fotochimici che intervengono nella produzione e nella distruzione dell'ozono nell'atmosfera e si accenna ai fenomeni dinamici che maggiormente possono influire sulla quantità totale di ozono e sulla sua distribuzione verticale.

Filippo Affronti

La meteorologia del prossimo quadriennio nelle direttive del Congresso della O.M.M.

Rapporto sul Quarto Congresso dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale, tenutosi a Ginevra nell'aprile 1963, nel quale si mettono particolarmente in luce le decisioni concernenti lo sviluppo della meteorologia nel mondo nel prossimo quadriennio.

Sabino Palmieri

Notizie sul "simulatore meteorologico globale".

Per cortese concessione dell'IBM si riportano alcune notizie sul "Simulatore meteorologico globale", un modello di atmosfera assai perfezionato, di recente messo a punto per lo studio della circolazione generale.

Nicola Morasca

Calcolo dell'energia eolica disponibile annualmente in un luogo.

A titolo di esempio dimostrativo si presenta il calcolo grafico dell'energia del vento che si sarebbe utilizzata a Punta Raisi nel 1962 con un aerogeneratore di riferimento di caratteristiche già citate nel n.1 (1963) di questa Rivista. Scopo della nota è di far vedere che per il calcolo sono del tutto sufficienti le sole osservazioni del vento alle ore 06 e 18.

Andrea Baroni

Fattori meteorologici nella pianificazione e nella esecuzione dei voli con aviogetti di linea.

 

Raul Bilancini

Inverno freddo, estate calda ?

 

Andrea Baroni

I satelliti meteorologici.

 

 

 

N.2

Aprile-Giugno 1964

A.Fantoli

I venti al suolo e in quota a Tripoli.

Nel decennio 1927 - 1938, essendosi inaugurato un servizio aereo fra Tripoli e Roma, venne iniziata nella prima località, presso l'Ufficio Meteorologico della Libia, una serie di lanci di palloni pilota alle ore 8, 14, 18.
Di questa prima serie di oltre un decennio (10.472 osservazioni) si considerano gli elementi e le caratteristiche alle quote 450, 1.500, 3.000, 4.050 m.
Si considerano anche i venti al suolo, fondandosi su 43.000 osservazioni, rilevate alle ore 9, 15 e 21 dal 1893 al 1939.
Tale insieme costituisce una base concreta per definire il comportamento dei venti durante il giorno e nelle varie stagioni dell'anno.
Si constata che alla prima quota (450 m ) si esaurisce praticamente l'influenza morfologica (d'altronde molto uniforme) della regione, mentre fra 1.500 e i 2.000 m sembrano cessare, o sono grandemente attenuati, tanto i fenomeni convettivi che quelli più particolari della turbolenza.
Alle quote più alte, 3-4.000 m, si delineano le due prevalenti caratteristiche del regime anemologico di Tripoli: la preponderanza dei venti del quarto quadrante pressoché incontrastata durante il periodo ottobre-marzo, alla quale subentra, nel semestre estivo (aprile-settembre) quella del primo quadrante; mentre le apparizioni del terzo quadrante, quasi sempre connesse a periodi di forti perturbazioni atmosferiche, hanno luogo, di preferenza, nei periodi intorno ai due equinozi.

Adriano Gazzola

Ulteriori esempi di utilizzazione dei prodotti nucleari a lunga vita nello studio dei movimenti atmosferici a grande scala.

Si espongono alcuni esempi di impiego come traccianti dei prodotti nucleari a lunga vita nello studio dei moti atmosferici a grande scala, seguendo criteri già utilizzati in precedenza.
Si analizzano i valori di radioattività beta nell'aria in stazioni negli Stati Uniti, nell'ultimo quadrimestre dell'anno 1961, in corrispondenza delle esplosioni nucleari della serie effettuata dai Russi a partire dal 1° Settembre.
Per il periodo 17-23 settembre si esamina il moto nei bassi strati, sulla regione in esame, di una imponente nube radioattiva; lo spostamento del nucleo centrale della nube viene posto in relazione con le correnti a 1000 metri.
Dall'esame di isoplete di radioattività a lunga vita tracciate per allineamenti fissati e da quello dell'evoluzione della situazione barica e frontale al suolo, si deduce che, negli strati inferiori dell'atmosfera, gli scambi di aria lungo i meridiani si effettuano in prevalenza in seguito a diffusione laterale alla scala delle formazioni bariche mobili.

Cosimo Todaro

Sull'andamento delle temperature medie estive a Milano.

Con l'inclusione dei dati relativi agli ultimi otto anni, si aggiorna una analisi statistica delle temperature medie estive a Milano, eseguita lo scorso anno. L'andamento delle dette temperature induce ad una extrapolazione di massima.

Raul Bilancini

Alcune idee sulla meteorologia moderna.

 

Raul Bilancini

Ancora sulla questione: "Inverno freddo, estate calda".

 

Andrea Baroni

I satelliti e l'avventura spaziale.

 

Andrea Baroni

Aviogetti da trasporto ed assistenza meteorologica.

 

 

 

N.3

Luglio - settembre 1964

Giovanni Beccari

La quarta giornata meteorologica mondiale

 

Lodovico La Valle

Variazione della pressione al suolo in tre cicloni.

Utilizzando l'approssimazione quasi-geostrofica per la divergenza e un semplice metodo d'integrazione, si analizzano le variazioni della pressione al suolo associate a due cicloni sul Nord America, e quelle associate a una ciclogenesi sul Mar Ligure.
Nei primi due casi le variazioni di pressione calcolate sono in buon accordo con quelle reali, nel terzo caso no.

Ferruccio Giametta

La temperatura a Bari.

Dalla elaborazione delle osservazioni eseguite a Bari nel 1911-1960 si esaminano, in conformità dei criteri seguiti dalla statistica climatologica, i diversi fattori caratterizzanti la temperatura. Si determina, infine, mediante l'analisi di Fourier, l'equazione della curva rappresentante l'andamento annuo della temperatura di Bari.

E. Rosini

Un contributo alla climatologia aeroportuale: l'analisi dei venti a Punta Raisi.

 

Andrea Baroni

La meteorologia e l'assistenza alla navigazione aerea.

 

Raul Bilancini

Il controllo dei cicloni tropicali.

 

Andrea Baroni

Influenza delle condizioni atmosferiche nella navigazione supersonica.

 

 

 

N.4

Ottobre-dicembre 1964

Sabino Palmieri

Sulla ciclogenesi nella zona sottovento alle Alpi.

Come prova preliminare di un modello di atmosfera a due livelli, sono stati effettuati calcoli della tendenza della vorticità termica per un insieme di 30 casi di ciclogenesi nella zona sottovento alle Alpi. I risultati sono confrontati con le tendenze effettive e si tenta una interpretazione statistica fisica e sinottica.
Dal punto di vista della correlazione emerge l'importanza dell'attrito tra gli effetti locali. Quando si considerano i valori medi anche l'effetto di correnti verticali di pendio ed il riscaldamento appaiono efficaci. Per quanto si riferisce alla ciclogenesi al suolo, si notano due tipi principali: il primo corrisponde ad uno stadio iniziale del fenomeno caratterizzato da avvezione calda troposferica, effetti locali relativamente esigui, e notevole contributo dell'avvezione di vorticità ciclonica in quota; il secondo corrispondente allo stadio maturo dello sviluppo nel quale i fattori locali sembrano più importanti che non nel caso di avvezione calda. Due esempi sono illustrati.

Cosimo Todaro

Sulla stima del guadagno di calore dello strato 100-500 mb durante due tipiche invasioni di aria fredda sul Tirreno.

Si riassume uno studio precedente sul guadagno medio mensile di calore sensibile di uno strato sovrastante il Mediterraneo.
Si espongono i risultati del calcolo del guadagno di calore dello strato 1.000-500 mb durante due tipiche invasioni di aria fredda sul Tirreno. La stima è eseguita facendo uso del primo principio della termodinamica.
I risultati mettono in evidenza che il termine del trasporto verticale è preponderante sia che lo strato assorba si che ceda calore. Il presente studio ha lo scopo di fornire una certa esperienza per l'introduzione dei parametri locali nei modelli di previsione numerica.

Francesco Pellegrini

Tentativo di previsione numerica della 500 mb a scala emisferica per un periodo di cinque giorni.

Si effettua un tentativo sperimentale di introduzione dell'effetto orografico in grande scala sulla topografia 500 mb media di giorni. L'equazione della vorticità di Charney-Eliassen viene mediata per 5 giorni e l'effetto orografico è rappresentato con moto verticale in grande scala.
L'esperimento è presentato per una situazione di bloccaggio sull'Atlantico settentrionale durante il mese di febbraio 1964.
Viene dimostrato come in relazione alla direzione delle correnti, l'introduzione del termine orografico contribuisca alla variazione di vorticità in corrispondenza delle montagne.

Raul Bilancini

Il linguaggio delle previsioni meteorologiche.

 

Andrea Baroni

La difesa dagli iceberg.

 

Raul Bilancini

Variazioni sulla temperatura più bassa del mondo.

 
 
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