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Sospensione nell'atmosfera di piccolissime gocce d'acqua, che riduce
generalmente la visibilità orizzontale sulla superficie terrestre a meno
di un chilometro.
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Le nebbie frontali sono associate alla previsione del movimento dei fronti ed
alle connesse aree di precipitazione. Per esempio, nebbie si formano davanti al
fronte caldo, nel settore caldo al seguito del fronte caldo (quando il punto di
rugiada dell'aria calda è più alta della temperatura dell'aria fredda), o
dietro un fronte freddo in lento spostamento quando l'aria giunge a saturazione.
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Metodo oggi universalmente adottato dai modelli locali per considerare
le condizioni
al contorno laterali. Consiste nella nidificazione del LAM
in un modello a scala maggiore consentendo di avere ai bordi del dominio
di integrazione dei valori reali e non arbitrari. Naturalmente,
l'affidabilità delle simulazioni del LAM è strettamente legata alla
qualità delle previsioni del modello a scala maggiore che fornisce i dati
(ad esempio, un modello
a scala globale).
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Precipitazione di cristalli di ghiaccio stellati, esagonali,
ramificati, fragili, spesso agglomerati in fiocchi.
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Precipitazione nevosa composta di granuli di ghiaccio di dimensioni
molto piccole (diametro in genere inferiore ad 1 mm), che non rimbalzano e
non si rompono cadendo su terreno duro.
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Precipitazione nevosa costituita di cristalli sferici del diametro da
2 a 5 mm.
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Termine indicativo che serve a designare la forma
simbolica nel linguaggio corrente. In certi casi, questo N. di C. è
incluso come prefisso simbolico nella forma simbolica e permette, nelle
trasmissioni, di identificare senza esitazione il tipo di messaggio
(ad esempio, SPECI, TAF, ecc.).
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LEVEL OF NON-DIVERGENCE
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Il principio di compensazione di Dines stabilisce che deve esistere
almeno un livello di non divergenza nella troposfera. Questo livello è
chiamato "livello di non divergenza" (LND). Generalmente si
trova intorno ai 550 hPa, ma può essere molto variabile in relazione alla
stabilità atmosferica. Se si verifica convergenza al di sopra del LND,
deve manifestarsi divergenza al di sotto, e viceversa.
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Insieme di piccolissime particelle di acqua (liquida) o di ghiaccio,
oppure dell'una e dell'altro insieme, in sospensione nell'atmosfera.
Essa può anche contenere particelle d'acqua, allo stato liquido o solido,
di dimensioni più grandi, e particelle provenienti, per esempio, da
vapori industriali, da fumo, da polveri.
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E' determinata dalla quantità di luce riflessa, diffusa e trasmessa
dalle particelle che la compongono.
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Precipitazione estremamente violenta di carattere temporalesco, che in
breve tempo rovescia al suolo grandi quantità di acqua, producendo
ingrossamento e straripamento dei corsi d'acqua, allagamenti e frane.
Secondo certi autori si può parlare di nubifragi soltanto se la durata è
di almeno mezz'ora e l'intensità di precipitazione di almeno 40 mm in
mezz'ora, di 60 in un'ora, di 70 in due ore, di 80 in tre ore (BILANCINI).
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Nubi probabilmente composte da fini polveri cosmiche.
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Tecniche a cui è necessario ricorrere per riuscire a discretizzare le
equazioni primitive
regolanti l'evoluzione dello stato dell'atmosfera
su una griglia spazio-temporale, in quanto queste equazioni non hanno
soluzione analitica. Le principali T.N. utilizzate per rappresentare su un
reticolo finito i termini delle varie equazioni sono le seguenti:
- Schemi alle differenze finite
- Tecniche spettrali
- Tecniche pseudospettrali
- Schemi agli elementi finiti
- Schemi di interpolazione.
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SAF (Satellite Application
Facility) per il supporto al nowcasting e alle previsioni a
brevissimo termine. E' uno dei due SAF "pilota" ed è sotto la
responsabilità del Servizio meteorologico spagnolo (INM). L'obiettivo è
quello di sviluppare software operativi in grado di produrre una
serie di prodotti ritenuti chiave per il supporto al nowcasting,
usando i dati provenienti dagli attuali satelliti polari NOAA
e dai i satelliti EUMETSAT MSG (geostazionario) ed EPS (polare). La parte
dello sviluppo dei software per i dati da satelliti polari è sotto
la responsabilità diretta del SMHI, mentre quella per la produzione del software
per i dati dell'MSG è sotto la responsabilità del INM, supportato da
Meteo France, dallo ZAMG e dallo SMHI (diapositiva
di Paolo Rosci, 2° Corso Aggiornamento Previsori Meteo).
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Ossigeno la cui molecola è formata da tre atomi invece che da due
come per l'ossigeno normale.
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Con i P.S. furono effettuati i primi sondaggi
aerologici. Il P.S. portava degli apparecchi registratori i quali
ridiscendevano al suolo mediante un paracadute dopo lo scoppio del pallone
in quota. Questo metodo presentava l'inconveniente di non consentire
l'esame del sondaggio fino a che non fossero stati recuperati i
registratori.
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Procedura matematica per cui i fenomeni
sub-grid (cioè non risolti dalla griglia), sono presi in
considerazione attraverso i loro effetti statistici sui flussi di scala
più grande. La P. si rende necessaria poiché detti fenomeni non possono
essere inclusi esplicitamente nei modelli
numerici di previsione,in quanto nelle equazioni discretizzate si
possono descrivere solo i fenomeni che avvengono su scala due volte più
grande della larghezza di griglia.
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Particolari disturbi originati dai temporali che rendono difficile o
persino impossibile l'uso delle radiocomunicazioni agli aerei che volano
in vicinanza della zona temporalesca.
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PENMAN, FORMULA DI
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Formula climatologica che consente di calcolare l'evaporazione. Tiene
conto del bilancio della radiazione, della velocità del vento e
dell'umidità dell'aria.
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Ciclone subsinottico, dell'ordine di centinaia di km. Vedi anche
COMMA.
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Rappresentazione grafica delle statistiche dei venti.
Risultano evidenziate le più frequenti direzioni
del vento.
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La vaschetta del barometro a mercurio.
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PRECIPITATION
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Termine generico per tutte le idrometeore costituite da un insieme di
particelle d'acqua, liquide o solide, cristallizzate o amorfe, che cadono
dalle nubi e raggiungono la superficie terrestre. Comprende quindi la
pioggia, la neve, la grandine, ecc.
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Pressione esercitata su ogni unità di superficie terrestre da una
colonna d'aria, che ha come base questa unità di superficie e come
altezza il limite superiore dell'atmosfera a partire dal livello del mare.
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L'altezza barometrica letta allo strumento, corretta dell'errore
strumentale segnalato dalla casa costruttrice e ridotta alle condizioni
normali.
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Variazione regolare della pressione atmosferica legata
all'insolazione. Presenta il seguente andamento: aumenta dalle ore 3 alle
ore 9, diminuisce dalle ore 9 alle ore 15, aumenta di nuovo dalle ore 15
alle ore 21 e torna a diminuire dalle ore 21 alle ore 3. Si osserva che il
massimo del mattino è più do quello della sera mentre il minimo del
pomeriggio è più accentuato di quello del mattino. L'ampiezza di queste
oscillazioni della pressione raggiunge anche i 3 hPa ed è molto regolare
nelle regioni tropicali, mentre in quelle temperate è meno evidente e
raggiunge appena 1 hPa.
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Variazione della pressione atmosferica causate dallo spostamento delle
perturbazioni.
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Pressione esercitata al livello del mare da una colonna di mercurio
alta 760 mm, della sezione di 1cm2, alla temperatura di 0°C ed
alla latitudine di 45°.
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Processi che non possono essere inclusi esplicitamente nei modelli
numerici di previsione, in quanto la loro fisica di base agisce a
livello molecolare e per i quali, quindi, sono sempre necessari schemi di parametrizzazione.
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Movimenti ascendenti e discendenti dell'aria satura senza
scambio di calore con l'esterno.
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Forma secondaria dell'anticiclone.
Si tratta di un incuneamento dell'area di alta pressione, da cui talvolta
si stacca per formare un centro anticiclonico indipendente. All'opposto
dell'asse della saccatura, l'asse del P. non può
mai coincidere con un fronte.
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Tecniche numeriche che utilizzano
una serie spettrale troncata per approssimare le derivate; con questa
tecnica ibrida le operazioni lineari e quelle che coinvolgono derivate
avvengono nello spazio delle frequenze, mentre le moltiplicazioni non
lineari vengono calcolate nello spazio delle configurazioni. In linea
teorica, le T.P. sono più facilmente adattabili ai LAM
rispetto alle tecniche spettrali.
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Composto di innumerevoli piccolissime particelle di sostanze organiche
ed inorganiche, che per la loro leggerezza si trovano in sospensione
nell'aria, specialmente negli strati inferiori in quantità e qualità
molto variabili a seconda dei luoghi. Ha un ruolo importante nei processi
di condensazione.
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Voce del codice internazionale impiegato nelle radiotrasmissioni. Esprime la
pressione atmosferica corrispondente al livello del barometro; in pratica, indica la pressione al livello dell'aeroporto. Quando venga inserito in un altimetro di bordo, fa sì che esso indichi le altezze al di sopra della pista: all'atterraggio l'altimetro indica zero.
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Pressione ridotta al livello del mare. La regolazione degli
altimetri sul QFF è stata abbandonata nell'aviazione, sebbene permetta
al pilota di un aeromobile in navigazione di confrontare la sua
altitudine con quella dei rilievi con una approssimazione abbastanza
buona. Il QFF è utilizzato solamente per riportare il valore della
pressione sulle carte meteorologiche al suolo.
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Valore della pressione che si avrebbe al livello del mare se, partendo
dal valore della pressione letta al livello dell'aeroporto (pressione
vera), si aggiungesse a questa l'aliquota di pressione che compete in
atmosfera tipo all'altitudine della stazione
rispetto al livello medio del mare.
Col valore del QNH si mette in grado il pilota dell'aereo di regolare
l'altimetro di bordo in modo che il suo indice si disponga sul valore
della quota dell'aeroporto al momento dell'atterraggio.
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Radiazione ricevuta da una superficie unitaria orizzontale, somma
della radiazione diretta del Sole ridotta all'orizzonte e di quella
riflesso-diffusa dal cielo e dai sistemi nuvolosi (detta anche
diffusione). Di norma viene espressa in cal cm-2 min-1.
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Misura precisa del vento in quota (anche con cielo coperto) ottenuta
per mezzo delle radiosonde
o dei palloni-sonda, la cui traiettoria viene seguita mediante un radar (o
altro procedimento radioelettrico).
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Una delle cause prevalenti della condensazione del vapor acqueo
nell'atmosfera. Il raffreddamento avviene per diminuzione della pressione
dovuta all'ascesa dell'aria dalla sua posizione iniziale.
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Quantità di vapore acqueo in grammi contenuta in 1 kg di aria
secca.
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Forma secondaria delle depressioni. Può presentarsi come una lingua o
un prolungamento di bassa pressione o come una striscia di bassa pressione
compresa fra due regioni di alta pressione. L'asse della S. spesso
coincide con un fronte, che
delimita due masse d'aria di diverso stato fisico.
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(SAF)
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Progetto elaborato nel corso del 21° Council dell'EUMETSAT (Novembre
1992) con l'obiettivo di fornire ai Servizi meteorologici degli stati
membri, prodotti operativi in grado di sfruttare al meglio l'enorme mole
di dati da satellite ormai disponibile. I prodotti sono realizzati
congiuntamente in modo da unire ed utilizzare le migliori conoscenze
scientifiche e ridurne i costi di sviluppo. A tale scopo, sono stati
costituiti dei consorzi di Servizi meteorologici nazionali, ognuno dei
quali con un ben preciso obiettivo in termini di software e prodotti
operativi da produrre, con un Servizio Meteorologico di riferimento ed
altri che collaborano allo sviluppo (diapositiva
di Paolo Rosci).
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Satelliti
artificiali che orbitano nello spazio ad altezze tali che il loro campo di
vista abbracci aree di superficie terrestre inosservabili da nessun
osservatorio terrestre fisso. Grazie ai S.M. è possibile il rilevamento su ampia scala delle
formazioni nuvolose associate ai fronti atmosferici e di quelle proprie di
una depressione. E così pure sono bene individuate anche le nubi
temporalesche dovute ad aria fredda in quota o a vortici freddi.
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Ha due punti fissi, lo "zero" e il "cento", in
corrispondenza di due ben determinati fenomeni fisici. Si attribuisce lo
"zero" al ghiaccio fondente, il "cento" ai vapori
dell'acqua in ebollizione. La scala viene suddivisa in 100 parti; si
ottengono così 100 intervalli che si dicono gradi. I valori forniti si
indicano con °C.
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Curva determinata sperimentalmente da K.SCHARLAU, i cui
punti definiscono, su un diagramma cartesiano, per ogni valore di umidità
relativa, le corrispondenti temperature dell'aria oltre le quali
l'organismo umano medio e sano accusa disagio fisiologico. Vedi anche TEMPERATURE LIMITE PER IL DISAGIO CLIMATICO FISIOLOGICO.
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Tecniche numeriche utilizzate per
cercare di minimizzare l'errore tra le soluzioni reali e quelle
approssimate delle equazioni differenziali, utilizzando una funzione come
base. Sono molto apprezzate nei LAM
perché molto accurate, in particolare per rappresentare schemi di
avvezione.
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Tecniche numeriche che utilizzano
sviluppi in serie di Taylor opportunamente troncati per approssimare i
termini differenziali. Trovano larga applicazione nei modelli locali,
grazie soprattutto alla relativa semplicità con cui si riescono a
rappresentare le equazioni sul grigliato ed alla loro semplicità
concettuale.
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Tecniche numeriche molto usate per
i LAM ed in cui l'andamento delle
variabili dipendenti è approssimato mediante l'uso di polinomi.
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Una delle forme bariche principali. Può formarsi in una regione
compresa fra due coppie di cicloni
ed anticicloni disposti a
croce. Le isobare assomigliano
a due rami di iperbole.
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La sensibilità di uno strumento è rappresentata dallo scarto minimo
apprezzabile sulla scala di uno strumento.
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Teoria elaborata da Theodore Von Kármán negli anni 1911-12 secondo
cui un corpo cilindrico, immerso in una corrente fluida che scorre
perpendicolarmente al suo asse, produce una serie a catena di vortici
sottovento.
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Variazione del vento in una direzione orizzontale.
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Variazione del vento con l'altezza.
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Comprendono esperienze pratiche e semplici rapporti teorici
relativamente alla distribuzione dei vari elementi meteorologici, ad
esempio l'andamento della temperatura e della pressione atmosferica e gli
spostamenti delle zone di alta e bassa pressione in riferimento a
situazioni precedenti. Vi si aggiungono poi dati sulla natura, proprietà
e spostamento dei fronti atmosferici e
l'individuazione delle correnti determinanti. Anche la situazione dei
venti in quota è importante.
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Tipi di circolazione che sono più o meno abituali in determinate
regioni.
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Attraverso osservazioni di una lunghissima serie di carte, si è
giunti a chiarire esattamente i rapporti tra distribuzione della pressione
e andamento del tempo. Le S.M.T. sono di grande aiuto nella previsione del
tempo e si collegano alla presenza di fronti freddi o caldi.
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Sondaggio verticale dell'atmosfera effettuato con lo scopo di misurare
i valori della pressione, della temperatura e dell'umidità al di sopra di
un determinato luogo.
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SPECTRAL MODEL
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Modello
numerico di previsione in cui, per aggirare il problema del
trattamento dei termini avvettivi lineari e per limitare il problema degli
errori di troncamento, invece di rappresentare i campi orizzontali per
mezzo di una discretizzazione a punti di griglia, li si decompone in
componenti di Fourier (o in un'altra qualsiasi base ortonormale (per esempio,
armoniche sferiche per un dominio sferico). Operando in tal modo, si può
superare il problema della instabilità CFL
ed aumentare il time step e si riduce l’errore di troncamento
dovuto al calcolo delle derivate spaziali.
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SPECTRAL TECHNIQUES
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Tecniche numeriche in cui le
variabili dipendenti vengono trasformate nello spazio delle frequenze
usando una funzione come base (ad esempio, la trasformata di Fourier). Le
T.S. sono molto accurate e permettono di eliminare il fenomeno dell'aliasing.
Il metodo consiste nell'approssimare le variabili che compaiono nelle
equazioni con una serie di Fourier. Le T.S. trovano applicazione nei modelli
a scala globale.
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(Anthes, 1983; Pielke, 1984). Una delle tecniche più comuni
utilizzata quando non si dispone per i LAM
di informazioni provenienti da un modello ad area maggiore o comunque si
ritiene di dover descrivere un fenomeno scarsamente influenzato da quanto
avviene al di fuori del dominio di simulazione. Mediante questa tecnica
viene introdotta una viscosità crescente vicino ai bordi laterali del
dominio in modo da smorzare le onde che si propagano verso l'esterno prima
che possano riflettersi all'interno.
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Agitazione locale del mare dovuta agli effetti combinati
del mare di vento e del mare
lungo (o mare morto).
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STAU o ADDOSSAMENTO OROGRAFICO
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Fenomeno caratteristico dovuto a correnti d'aria che incontrano un
ostacolo orografico. Sul lato sopravento si manifesta con scorrimento
ascendente dell'aria, raffreddamento e condensazione del vapore acqueo.
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Un perfetto radiatore (corpo nero) emette nel vuoto una
quantità di energia proporzionale alla quarta potenza della sua
temperatura assoluta.
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PLANETARY BOUNDARY LAYER
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Planetary Boundary Layer (PBL). Porzione inferiore di atmosfera modificata profondamente dai flussi di
quantità di moto, di calore e di umidità provenienti dalla superficie
terrestre. Di solito la si considera suddivisa in due substrati (Bergstrom,
1986). In prossimità della superficie terrestre si trova una superficie o strato "interno" che copre circa il 10% dello spessore dello S.L.P. I flussi turbolenti e la direzione del vento sono
più o meno costanti con l'altezza in questa regione. Lo strato superficiale viene spesso descritto attraverso la teoria della
similarità di Monin-Obukhov. La parte superiore dello S.L.P. è nota come "esterno" o anche strato di Ekman (Ekman Layer, E.L.). Contrariamente allo strato superficiale, lo strato di Ekman
è caratterizzato dalla variazione dei flussi turbolenti e dalla rotazione del vettore vento con l'altezza.
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Limite superiore dello strato d'inversione dell'alta stratosfera
(ordinariamente verso i 50-55 km).
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Regione (situata fra la tropopausa e la stratopausa) in cui la
temperatura va generalmente crescendo con l'altezza.
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Strumenti che consentono la lettura di un determinato campo di misura,
limitatamente in genere al momento dell'osservazione.
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Strumenti che permettono di osservare la continuità e l'andamento di
un determinato campo meteorologico in funzione del tempo.
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Superfici di uguale pressione, impiegate per rappresentare la
distribuzione della pressione nello spazio. Su ogni superficie isobarica
la pressione ha sempre lo stesso valore.
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Superfici di eguale temperatura, impiegate per rappresentare il campo
della temperatura nello spazio.
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Tabelle mediante cui, dalla differenza di temperatura tra termometro
asciutto e termometro bagnato, si ricava
direttamente il valore dell'umidità relativa
e della temperatura del punto
di rugiada. Le normali T. per ricavare il valore dell'umidità
relativa e della temperatura di rugiada sono calcolate la pressione vera
di 1000 hPa. Quando però la pressione vera è diversa da 1000 hPa occorre
apportare delle correzioni già calcolate su una tabella aggiuntiva.
L'operatore dovrà ancora riferirsi ad altre tabelle nel caso in cui il
bulbo del termometro rivestito è coperto di ghiaccio.
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Messaggi che riportano le informazioni dei satelliti statunitensi.
Forniscono dati orbitali dei satelliti in orbita polare e vengono
trasmessi ogni giorno alle 1900 UTC sulla rete GTS (Global
Telecommunication Service).
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CONVECTIVE
TEMPERATURE
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Temperatura che deve essere raggiunta presso il suolo per dare inizio
alla formazione di nubi cumuliformi mediante riscaldamento solare degli
strati atmosferici prossimi al suolo. Per ottenere la T.C. attraverso un
diagramma termodinamico, bisogna prima tracciare il livello di
condensazione per sollevamento convettivo, e poi seguire l'adiabatica
secca in giù fino alla isobara relativa alla pressione al suolo.
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La temperatura dell'aria subisce delle variazioni regolari
o accidentali. Le variazioni accidentali dell'aria sono legate allo stato
del cielo, e quindi agli spostamenti delle varie perturbazioni
atmosferiche,
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La temperatura dell'aria subisce delle variazioni regolari o accidentali.
Le variazioni regolari sono quelle a carattere diurno e legate all'altezza
del Sole nel corso della giornata. In condizioni normali, la variazione
diurna della temperatura è la seguente: incomincia ad aumentare subito
dopo il sorgere del Sole per raggiungere il massimo un'ora o due dopo il
passaggio del Sole al meridiano del luogo; successivamente diminuisce sino
a raggiungere il valore minimo poco prima dello spuntare del Sole.
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FROST POINT
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Temperatura alla quale si deve raffreddare l'aria umida affinché
questa diventi satura rispetto al ghiaccio mantenendo costante la
pressione di vapore.
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(td)
DEW POINT
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Temperatura alla quale, a parità di pressione, si può portare una massa d'aria umida
perché la sua umidità specifica diventi massima e raggiunga quindi il suo punto di
saturazione.
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(Tw o tw)
WET-BULB TEMPERATURE
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E' la temperatura più bassa alla quale può raffreddarsi, mediante evaporazione, una massa d'aria a pressione
costante.
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Temperatura che definisce una scala delle condizioni
termiche equivalenti tra due situazioni ambientali paritetiche, una
caratterizzata da determinati valori d'umidità e di movimento dell'aria e
l'altra con calma di vento in condizioni di saturazione (umidità relativa
al 100%), nelle quali un organismo umano normale sperimenta
identiche sensazioni fisiologiche di caldo o di freddo.
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(Te)
EQUIVALENT TEMPERATURE
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Temperatura che una massa d'aria, tenuta a pressione costante, assumerebbe se il vapor acqueo in essa contenuto condensasse e se il calore latente di condensazione liberato fosse usato per aumentare la sua temperatura.
Viene espressa in °C ed è costante nei processi
umidoadiabatici. Si calcola aggiungendo alla temperatura effettiva
dell'aria il prodotto di 2.5 per l'umidità specifica.
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EQUIVALENT POTENTIAL TEMPERATURE
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E' la temperatura equivalente portata adiabaticamente a 1000
hPa. Per molti anni, la T.E.P. è stata considerata dai meteorologi molto
importante, specialmente per l'identificazione della proprietà delle
masse d'aria e delle loro trasformazioni. Al di là di ogni
sopravvalutazione, essa comunque rende più agevole l'esame
dell'instabilità connessa allo sviluppo dei temporali convettivi.
Come si calcola?
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Entro intervalli molto lunghi di tempo, è pressoché
costante.
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Temperatura media del sistema Terra-atmosfera.
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(Q)
POTENTIAL TEMPERATURE
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Temperatura che una massa d'aria, inizialmente a pressione p e temperatura T, assumerebbe se venisse portata adiabaticamente alla pressione di 1000
hPa. E' un elemento conservativo delle masse d'aria secche e il suo
logaritmo è proporzionale all'entropia dell'aria. Generalmente, la T.P. aumenta con la quota.
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(Qw)
WET-BULB POTENTIAL TEMPERATURE
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E' la temperatura di bulbo bagnato portata adiabaticamente a 1000
hPa. E' un elemento conservativo sia delle masse d'aria secche (ed umide
non sature) sia delle masse d'aria sature. Rispetto alla temperatura
pseudopotenziale (Qp), si presta
meno agli usi pratici in quanto ad una data differenza di Qp corrisponde una differenza molto minore dei valori di
Qw.
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TEMPERATURA PSEUDO-
EQUIVALENTE
POTENZIALE
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(Qp)
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Nome con cui è più comunemente nota la temperatura
pseudo-equivalente potenziale. E' una grandezza conservativa sia delle masse d'aria secche
(ed umide non sature) sia delle masse d'aria sature, e perciò abbastanza
rappresentativa delle proprietà di un corpo d'aria omogeneo. Inoltre, è
quasi-conservativa rispetto a variazioni di temperatura dovuta ad
evaporazione di pioggia cadente, mentre non è conservativa per variazioni
non adiabatiche di temperatura (ad esempio per radiazione) e di umidità. Nella pratica,
risulta utile insieme alla temperatura potenziale per la valutazione
delle condizioni di stabilità dell'atmosfera.
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E' la pseudo-temperatura di bulbo bagnato portata fino a 1000 hPa lungo l'adiabatica
satura.
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La temperatura che una massa d'aria ha nella libera atmosfera.
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Tv
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Temperatura a cui andrebbe portata una massa d'aria
secca, perché, alla stessa pressione, avesse la stessa densità di una
massa d'aria umida.
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Indice numerico che fornisce una valutazione esattamente opposta rispetto al
Wind chill: esprime quanto del disagio bioclimatico è da addebitarsi all'azione
del calore e dell'umidità atmosferica. Generalmente, valori superiori a 92
sono da considerarsi molto dannosi per l'organismo umano.
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Complesso di condizioni meteorologiche che possono essere associate a
determinate configurazioni della circolazione.
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Temporale generato dal riscaldamento diurno della superficie del
terreno o, in montagna, dall'incontro del vento con i pendii. Si forma
prevalentemente durante le ore pomeridiane, e la sua durata oscilla
mediamente fra i venti minuti e l'ora e mezzo.
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Temporale generato dall'innalzamento dell'aria più calda durante il
movimento di un fronte. Poiché i temporali di natura frontale si spostano
col fronte che li genera, possono durare anche diversi giorni, e, prima di
esaurirsi, possono coprire distanze di migliaia di chilometri.
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SURFACE PRESSURE TENDENCY
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Variazione di pressione, registrata sul diagramma nell’intervallo di
3 ore, ossia tra un’osservazione sinottica e la precedente.
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Vedi PRESSIONE DI VAPORE.
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E' uno dei due termometri dello psicrometro.
Il bulbo è ricoperto da una guaina di garza che viene imbevuta di acqua distillata.
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Diagramma di riferimento per il calcolo dell'indice di Showalter.
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Si costruiscono per conoscere il mutuo andamento di due superfici isobariche e cioè l'andamento di ognuna di esse rispetto all'altra.
Ciò consente di vedere dove esse si avvicinano e dove si allontanano e quindi di conoscere l'andamento degli spessori dello strato d'aria limitato dalle due superfici isobariche. La conoscenza degli spessori fornisce indicazioni sulla
densità e quindi sulla presenza di corpi d'aria fredda (bassi spessori) e di aria calda (alti spessori).
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Superficie di discontinuità abbastanza netta, caratterizzata, tra
l'altro, dal fatto che la temperatura cessa improvvisamente di diminuire allorché
ci si innalza. Questa superficie divide due strati
dell'atmosfera che hanno proprietà ben distinte.
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Strato situato al di sotto della tropopausa.
E' lo strato nel quale si verificano i fenomeni atmosferici (fronti, nubi,
temporali, ecc.) che costituiscono il tempo.
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Irregolarità di movimento, consistente in pulsazioni rapide della velocità dell'aria e in movimenti vorticosi, che si
sovrappone al movimento medio dell'aria atmosferica.
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CLEAR AIR
TURBULENCE
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Turbolenza che è possibile incontrare
generalmente verso la tropopausa
in vicinanza delle correnti a getto. E' frequente nell'alta troposfera
e nella bassa stratosfera. Può essere prevista
mediante l'analisi della situazione meteorologica ed essa è spesso
collegata alla presenza di nubi caratteristiche, soprattutto di banchi di
altocumuli lenticolari.
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Turbolenza dovuta agli attriti e alle irregolarità del terreno.
Prevale negli strati inferiori, per diventare insignificante verso i
2500-3000 metri e al di sopra, salvo nelle regioni con rilievi importanti.
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Detta anche di Darmstadt. Fornisce una valutazione approssimativa
della turbolenza in volo.
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T. dovuta ad una instabilità termica. E' predominante alle quote
medie della troposfera. Si accompagna alla
formazione di cumuli o di cumulonembi.
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Quantità di vapore acqueo contenuta in 1 metro cubo di aria.
Viene espressa in grammi per m3.
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RELATIVE HUMIDITY
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E' definita come il rapporto tra la pressione di vapore effettiva (e) e la
pressione di vapore saturo (es), normalmente espresso in
percento. E' la proprietà del vapore acqueo più frequentemente
osservata, e può essere utilizzata per ricavare le altre variabili.
Viene espressa in %. Questo rapporto viene chiamato anche stato
igrometrico dell'aria.
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Quantità di vapore acqueo in grammi contenuta in 1 kg di aria umida.
Si esprime in grammi di vapore per chilogrammo di aria umida.
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Venti settentrionali di una certa intensità prevalenti sul
Mediterraneo orientale e sull'Egeo nella stagione estiva (più
precisamente fra maggio e novembre, con massimo in luglio-agosto). La
causa degli etesi sta in parte nel carattere monsonico della circolazione
fra le masse d'aria calde dell'Asia Minore e quelle fresche del
Mediterraneo, e in parte all'anticiclogenesi sui Balcani.
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Venti che possono variare, ma che spirano quasi sempre con provenienza
da un medesimo settore.
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Consiste in un movimento orizzontale dell'aria provocato dalle
differenze di pressione atmosferica. E' definito dalla sua direzione e
dalla sua forza o, più esattamente, dalla sua velocità.
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Direzione di provenienza del vento. Si può
indicare mediante la rosa dei venti.
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Spira lungo le linee di ugual spessore della topografia relativa
p1/p2 (isopache), dove p1 e p2 (p1<p2) sono superfici isobariche,
lasciando i valori bassi a sinistra;
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E' diretto lungo le isoterme medie e
lascia a sinistra l'aria fredda;
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Il calcolo del V.T. permette anche di determinare se in uno strato
atmosferico l'avvezione è calda
o fredda.
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La più grande distanza alla quale degli oggetti di rilievo, alberi,
case, possono ancora essere identificati distintamente a occhio nudo da un
osservatore dotato di una vista normale. Essa può variare enormemente a
seconda delle circostanze.
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Vettore avente la direzione dell'asse di rotazione e la grandezza uguale al doppio della
velocità angolare di rotazione. La V. si esprime matematicamente mediante semplici relazioni fra le
velocità del vento e le sue variazioni da un punto all'altro. Pertanto è
possibile calcolare la V. disponendo dei valori del vento. Esiste una stretta connessione tra la distribuzione della
V. ed i fenomeni del tempo.
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Equazione empirica introdotta per descrivere quale sia la
reale temperatura avvertita da un organismo umano in relazione alla
temperatura dell'aria libera e alla velocità del vento. Il wind chill è
sempre pari alla temperatura effettiva dell'aria quando la velocità del
vento è uguale o minore a 4 nodi.
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