D. Qual è la peculiarità della vostra cantina?

R. Essere una cantina che preserva la tipicità del Sagrantino rispettando la manualità della lavorazione stessa del vino.

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D. Come è possibile che una cantina così piccola riesca a fare un Sagrantino così particolare?

R. Questa caratteristica è un dono della nostra terra che conserviamo grazie agli insegnamenti ed alla saggezza delle generazioni passate.

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D. Come è possibile ottenere due qualità di vini, il Sagrantino Secco e il Sagrantino Passito, dalla stessa uva?

R. Ciò è possibile perché si diversificano le fasi di lavorazione. La vendemmia del passito, accuratamente fatta a mano, avviene con rigorosi criteri di scelta per i grappoli più sani e maturi da destinare all'appassimento su cassette opportunamente forate per almeno due mesi. Dopo la macerazione e la fermentazione, il prodotto che se ne ottiene, necessita di un lungo periodo di invecchiamento in botti di rovere (la cui vita media è di 3 anni) prima, e di affinamento in bottiglia poi. Per quanto riguarda il secco, la lavorazione è la stessa di quella del passito eccetto la passitura dell'uva.

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D. Perché consigliate di bere il Sagrantino Passito non solo con dolci secchi ma anche con arrosti e formaggi stagionati?

R. La caratteristica peculiare di tale vino è quella di essere amabile all'inizio e poi una volta bevuto lascia il palato asciutto grazie ad una forte presenza del tannino.