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Storia del Sagrantino - C'era una volta...
Virili Piero Virili Piero

Autunno 2003..............


Non è nota l'origine del nome Sagrantino. Forse tale denominazione deriva dal fatto che tale vino veniva usato per cerimonie religiose. Questo sarebbe avvalorato da un documento risalente all'inizio del secolo scorso dove viene affermato che gli agricoltori ritenevano il Sagrantino una vite importata in tempi remoti dai frati francescani dell'Asia Minore. Arrivati a Montefalco per condurre una vita semplice, di penitenza, nelle ore di ozio coltivavano gli orti con le varietà di piante pregiate che riportavano dai loro pellegrinaggi. Su tutte spicca la vite di Sagrantino tuttora presente negli orti degli antichi conventi. È facile immaginare come questa vite abbia oltrepassato la cerchia claustrale, diffondendosi nelle colline circostanti.

Recentemente, dallo studio archeologico contemporaneo, è stata avvalorata l'ipotesi che già Plinio il Vecchio nella sua Storia Naturale citando le qualità eccellenti ("peculiaris") dell'uva Itriola si riferisse proprio al Sagrantino. Infatti lo scrittore romano sostiene che l'uva Itriola veniva prodotta nel municipio di "Mevania" e nell'antichità Montefalco faceva parte di tale municipio.

È certo che anche il minuzioso dipinto del Benozzo Gozzoli San Francesco predica agli uccelli e benedice Montefalco del 1452, conservato a Montefalco nel museo civico di San Francesco, ci descrive un paesaggio rurale dove si possono cogliere innovazioni e tradizioni sulla coltivazione della vite, e non solo, riconducibile fino ai nostri giorni. Ciò è di notevole valore storico poiché testimonia la tipicità della cultura vitivinicola montefalchese.

La magnifica opera di tale pittore, chiamato a Montefalco per realizzare la cappella maggiore, nella chiesa di San Francesco a Montefalco, dedicata alla vita del santo, è ancora oggi perfettamente visibile grazie ai continui restauri, l'ultimo dei quali si è concluso nel mese di ottobre 2000.

Attualmente la città di Montefalco utilizza nel migliore dei modi il dono di questo vitigno, la conferma è data dai numerosi riconoscimenti conferiti a tale vino, primo tra tutti la denominazione di D.O.C.G. concessa nel 1992. Stimolata da tali successi si avventura verso un futuro sviluppo sociale ed economico, prestando fede alla ricca tradizione di cui questa terra è ricca.


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