Non è nota l'origine del nome Sagrantino. Forse tale denominazione
deriva dal fatto che tale vino veniva usato per cerimonie religiose.
Questo sarebbe avvalorato da un documento risalente all'inizio del
secolo scorso dove viene affermato che gli agricoltori ritenevano il
Sagrantino una vite importata in tempi remoti dai frati francescani
dell'Asia Minore. Arrivati a Montefalco per condurre una vita semplice,
di penitenza, nelle ore di ozio coltivavano gli orti con le varietà di
piante pregiate che riportavano dai loro pellegrinaggi. Su tutte spicca
la vite di Sagrantino tuttora presente negli orti degli antichi conventi.
È facile immaginare come questa vite abbia oltrepassato la cerchia
claustrale, diffondendosi nelle colline circostanti.
Recentemente, dallo studio archeologico contemporaneo, è stata
avvalorata l'ipotesi che già Plinio il Vecchio nella sua Storia
Naturale citando le qualità eccellenti ("peculiaris") dell'uva Itriola
si riferisse proprio al Sagrantino. Infatti lo scrittore romano
sostiene che l'uva Itriola veniva prodotta nel municipio di "Mevania"
e nell'antichità Montefalco faceva parte di tale municipio.
È certo che anche il minuzioso dipinto del Benozzo Gozzoli San
Francesco predica agli uccelli e benedice Montefalco del 1452,
conservato a Montefalco nel museo civico di San Francesco, ci descrive
un paesaggio rurale dove si possono cogliere innovazioni e tradizioni
sulla coltivazione della vite, e non solo, riconducibile fino ai nostri
giorni. Ciò è di notevole valore storico poiché testimonia la tipicità
della cultura vitivinicola montefalchese.
La magnifica opera di tale pittore, chiamato a Montefalco per
realizzare la cappella maggiore, nella chiesa di San Francesco a
Montefalco, dedicata alla vita del santo, è ancora oggi perfettamente
visibile grazie ai continui restauri, l'ultimo dei quali si è concluso
nel mese di ottobre 2000.
Attualmente la città di Montefalco utilizza nel migliore
dei modi il dono di questo vitigno, la conferma è data dai
numerosi riconoscimenti conferiti a tale vino,
primo tra tutti la denominazione di D.O.C.G. concessa nel 1992.
Stimolata da tali successi si avventura verso un futuro sviluppo
sociale ed economico, prestando fede alla ricca tradizione di cui
questa terra è ricca.
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