MONTE POLVERACCHIO Morfologia - Mappa - Flora - Fauna L'Oasi è gestita in convenzione tra il WWF ed i comuni nei quali si estende, e cioè: Campagna(SA) e Senerchia(AV) sui Monti Picentini. Il territorio protetto comprende due aree istituite rispettivamente nel 1988 quella del "Polveracchio" di 200 ettari, e nel 1992 quella della "Valle della Caccia" con 450 ettari. L'Oasi è raggiungibile dall'Autostrada A3 (Salerno-Reggio Calabria) uscendo a Campagna e imboccata la strada provinciale n° 38 la si percorre per 4 km verso nord, giunti all'incrocio del Quadrivio di Campagna si prosegue diritto per altri 3 km quindi si segue la segnaletica specifica. L’Oasi del Monte Polveracchio comprende il classico ambiente montano caratterizzato da faggete e praterie d’alta quota intervallate da grotte e sorgenti che danno vita a diversi fiumi. All’interno dell’oasi si possono effettuare vari percorsi:
Il Sentiero della valle dei Tassi, ha inizio all’ingresso della seconda area attrezzata; durante il corso di questo sentiero è possibile osservare vari tipi di alberi, tra cui il faggio, l’acero montano, il maggio ciondolo, il tasso e la betulla, tutto questo costeggiando il Rio della Mandria della Comune. Percorrendo questo sentiero si può giungere nell’area dedicata agli anfibi. Quasi alla fine del Sentiero della Valle dei Tassi si incrocia il Sentiero dell’Acqua Menecale, un sentiero che conduce proprio alla sorgente di cui prende il nome. Numerose tabelle sono di grande aiuto durante tutto il proseguimento di questo percorso. Una volta giunti alla sorgente dell’Acqua Menecale si troverà l'inizio del sentiero CAI 167 b. Anche questo sentiero, come gli altri, è caratterizzato da un’ampia cartellonistica che consente di orientarsi in modo sicuro. Quest’ultimo sentiero è stato realizzato dall'Ente gestore in collaborazione con il CAI (club alpino italiano) e la Comunità Montana Alto e Medio Sele. E’ caratterizzato dalla presenza di un’area pic-nic ed è modellato da staccionate di castagno. Partendo dal sentiero CAI si può raggiungere la cima del Monte Polveracchio in circa tre ore. Inizialmente il percorso si presenta facilmente transitabile, poi proseguendo diventa più ripido, ma comunque percorribile. Giungendo sulla cima del Monte Polveracchio si tocca la quota di 1792 metri e da qui si può ammirare un paesaggio scenografico, avendo una visione paesaggistica parziale della Campania, infatti, se le condizioni climatiche sono ottimali, c'è la possibilità di ammirare il Vesuvio, in tutto il suo splendore. La flora è quella tipica dell'Appennino al di sopra dei 1000 metri di altitudine. Il faggio predomina, anche con esemplari di notevoli dimensioni, formando un bosco del quale fanno parte anche aceri montani, agrifogli e tassi. Particolarmente interessante la presenza di una stazione di betulla pendula; nella Valle della Caccia vi è una lecceta di eccezionale bellezza e la presenza straordinaria e diffusa di pino nero. Nelle valli umide la vegetazione si modifica: prevalgono infatti ornielli, aceri e sorbi montani. Nelle radure fioriscono crochi, viole, ranuncoli, ma predominano le Graminacee in particolare con la Poa bulbosa. Simbolo dell'Oasi è il lupo, che è infatti presente sui Monti Picentini con una delle ultime popolazioni meridionali. Fra gli altri mammiferi: il ghiro, il moscardino, il topo quercino, la martora, il tasso, il gatto selvatico, la volpe e la puzzola. Sui vecchi alberi il rarissimo picchio nero tambureggia con il potente becco, mentre il picchio verde frequenta sopratutto il terreno alla ricerca di formiche; le praterie sono abitate dalla coturnice. Fra i rapaci diurni e notturni: l'aquila reale, il falco pellegrino, la poiana, la civetta, l'allocco, il gufo comune, il barbagianni. Per gli anfibi, oltre la presenza dell'ululone dal ventre giallo, sono state anche allestite due aree faunistiche per la salamandra pezzata (Salamandra giglioli) e per il tritone italico. |