Caratteristiche - Diffusione - Habitat - Riproduzione - Alimentazione - Legislazione
Ordine: Falconiformi Famiglia: Accipitridi Genere: Aquila Specie: Aquila chrysaetos
Considerata nella mitologia come l'uccello degli dei, l'aquila reale è spesso raffigurata negli stemmi. |
L'aquila reale (Aquila chrysaetos) raggiunge una lunghezza che può variare tra i 75 e gli 88 cm, la sua apertura alare può raggiungere i 2,30 metri, mentre il suo peso può toccare anche i 6,7 kg. Le dimensioni maggiori, come in quasi tutti i rapaci, si raggiungono nelle femmine.
Il becco è robusto e ricurvo, le zampe sono robuste e ricoperte di piume, gli artigli sono lunghi e affilati ed il quarto dito, opposto agli altri, è munito di un'unghia più lunga che trafigge le prede. E' dotata di una vista straordinaria, sei volte più acuta dell'uomo e un campo visivo di 300 gradi.
Il piumaggio è tutto di colore bruno scuro con penne dorate sul capo che, ricordando una corona, le hanno conferito il titolo di "reale". Gli esemplari giovani presentano macchie bianche sotto le ali e alla base della coda.
E' l'aquila più diffusa nell'emisfero settentrionale. In Europa si stimano circa 3.000 esemplari.
In Italia la sua presenza è stimata in circa 500 coppie, delle quali circa 300 si trovano sulle Alpi, circa 100 distribuite lungo la dorsale appenninica, una trentina tra Sicilia e Sardegna.
In Campania è presente nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
L'aquila reale è un uccello molto attaccato al suo territorio, che può andare dai 50 ai 500 km quadrati a seconda della disponibilità di cibo. Predilige in genere gli spazi aperti con grandi pareti rocciose, sulle quali costruisce i suoi nidi. Si tiene lontana dalle zone troppo boscose o frequentate dall'uomo, ed è in generale assente nelle pianure.
Le coppie che si formano durano per tutta la vita e risiedono nello stesso territorio per anni. Durante questa permanenza ogni coppia costruisce nel proprio territorio fino a dodici nidi e, all'inizio della primavera, ne sceglie uno e lo rinnova.
La riproduzione comincia a gennaio per gli esemplari che vivono in zone più calde, e a marzo per quelli che abitano regioni più fredde. La femmina depone due uova e la schiusa avviene generalmente a metà maggio. Dei due aquilotti in genere sopravvive solo uno ed il battesimo del volo avviene nella seconda metà di luglio. La maturità sessuale viene raggiunta intorno ai 4-5 anni.
La sua alimentazione è costituita per l'80% da mammiferi, con prede grandi anche fino alle dimensioni di un giovane camoscio. Le prede più frequenti sono: marmotte, lepri, scoiattoli, puzzole, conigli selvatici, donnole e faine. Anche altre specie di uccelli come le pernici, i galli cedroni, i fagiani ed i corvidi possono rientrare nei suoi pasti. In inverno la sua alimentazione può comprendere anche carogne.
Costruisce di solito il nido ad una quota più bassa rispetto ai territori di caccia, per non essere costretta a faticose risalite quando è appesantita dalla preda.
La sua tecnica di caccia è inconfondibile, scivola silenziosamente a bassissima quota lungo i crinali e piomba di sorpresa sulla preda che uccide quasi sempre con gli artigli. Gli uccelli, invece, possono essere afferrati anche in volo.
L'aquila è protetta su tutto il territorio nazionale e la sua popolazione sembra mantenersi stabile, poiché le scarse nascite riescono appena a compensare le perdite causate dal bracconaggio. Ed è stato proprio il bracconaggio, assieme al furto dei piccoli ed al disturbo arrecato da strade e impianti di risalita, che per molti anni hanno fatto temere per la sua sopravvivenza.
Nel passato l'aquila reale è stata perseguitata nel suo habitat, dagli agricoltori, convinti che uccidesse i loro agnelli, e dai guardacaccia per proteggere gli uccelli nelle riserve dei loro padroni. Di recente i pesticidi agricoli e l'inquinamento hanno provocato danni alle uova, il cui guscio è così fragile che spesso si rompe prima di schiudersi.
In realtà l'aquila reale non è un rapace di montagna, ma è solo li che riesce ormai a trovare territori relativamente disabitati e ricchi di selvaggina.
Bibliografia |
AA.VV. - Rassegna completa degli uccelli d'Europa, Rizzoli, Milano 1972; AA.VV. - Il mondo degli animali, Rizzoli, Milano 1970. |