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il seminario metodologia il mare racconta diamo un volto alla città scuola ecologica e rifiuti

"Educazione ambientale e territorio:

esempi di attività realizzate nella scuola dell’obbligo"

a cura di Fabio Giacomazzi

 

Genova - 29 Aprile 2003

 

Relazione

consuntiva

 

Programma del seminario

Presentazione reciproca

Confronto e condivisione del concetto di EA

Definizione di caratteristiche e indicatori

Esposizione di casi concreti

Analisi dei punti di forza e di debolezza

Rielaborazione dei moduli

A. Presentazione reciproca

Note sul relatore:

Fabio Giacomazzi, laureato in scienze Biologiche, dal 1985 collaboratore del Museo di Storia Naturale della Lunigiana di Aulla (MS), socio e presidente (1992-2001) di Natour –Cooperativa di Naturalisti, ha progettato e realizzato attività di educazione ambientale rivolta principalmente alla scuola dell’obbligo.

Attualmente coordina le attività del LABTER (Laboratorio Territoriale di Educazione Ambientale del Comune della Spezia), operante nel contesto del Sistema Ligure di Educazione Ambientale coordinato dal CREALiguria.

Il ruolo del LABTER spazia dal coordinamento e appoggio alle iniziative di educazione ambientale sul territorio, al supporto alla Pubblica Amministrazione sul piano dell’Informazione e Comunicazione ambientale, in particolare su percorsi partecipati quali l’Agenda 21 Locale (vedi: www.speziambiente.it).

 

 

B. Confronto e condivisione del concetto di EA

Attraverso una attività di "Brain Storming", ovverosia facendo esprimere in forma libera termini associati ad "Educazione Ambientale", si è giunti a condividere alcune caratteristiche del concetto stesso , passando attraverso la classificazione (accorpamento per ambiti diversi) dei termini proposti.

 

Questo il risultato dell’attività:

 

 

 

 

Coscienza del mondo intorno

Consapevolezza

Responsabilità

Rispetto

Sensibilizzazione

Imparare ad ammirare

Migliorare la vita

(Insegnamento)

 

 

 

 

 

Obiettivi/Effetti

 

 

 

 

Educazione

Ambientale

 

Rapporto uomo ambiente

Equilibrio uomo-ambiente

Armonia

Inquinamento

Ecosistema

Salute

Pericoli sottovalutati

Sviluppo sostenibile

Agire sull’ambiente

 

 

 

 

 

 

Contenuti/Ambiti d’azione

 

 

Aree protette

Ecomuseo

Riciclaggio

 

 

 

Azioni/Contesti

 

 

C. Definizione di caratteristiche e indicatori

Si è confrontato il risultato della fase precedente con alcune definizioni "riconosciute" come quelle derivabili dalla Carta di Fiuggi, o dai criteri di qualità espressi da Cogliati Dezza (in: Ammassari, Palleschi: "Educazione ambientale: gli indicatori di qualità" – 1991). Sulla base di queste definizioni si è quindi effettuata una rilettura dei nostro prodotto per verificare punti di contatto e divergenza.

 

Dalla Carta di Fiuggi:

educazione allo sviluppo sostenibile

promuove comportamenti critici e propositivi

forma alla cittadinanza attiva

consente di comprendere la complessità

opera a livello di: istruzione formale, sensibilizzazione, formazione

è interdisciplinare e trasversale

sviluppa: il senso di identità, il senso civico e di responsabilità, il senso del limite, la capacità di scegliere in contesti di incertezza, la coerenza tra conoscenze e comportamenti

Educa agendo operando coinvolgimento globale, costruzione delle conoscenze, lavorando per progetti ed in modo cooperativo

 

Dai "criteri di qualità":

concretezza e rilevanza locale

innovazione educativa

rapporto scuola territorio

complessità

lavoro sul campo

la trasversalità

la ricerca/insieme

il cambiamento

la flessibilità

la valorizzazione delle differenze

 

 

 

D. Esposizione di casi concreti

Sono stati quindi sinteticamente presentati tre moduli didattici rivolti alle scuole dell’obbligo, aventi in comune la caratteristica di essere stati progettati per la loro realizzazione tramite ausilio di un operatore in educazione ambientale:

IL MARE RACCONTA

DIAMO UN VOLTO ALLA CITTA’ (All.3)

SCUOLA ECOLOGICA E RIFIUTI (All.4)

Gli studenti hanno scelto di analizzare il modulo sul mare, che è stato quindi illustrato partendo da uno schema metodologico (All.1) e proseguendo con l’illustrazione del procedimento nel caso specifico (All. 2).

 

 

E. Analisi dei punti di forza e di debolezza

Gli studenti sono stati quindi invitati ad esprimere, tramite lavoro di gruppo, i Punti di Forza (intesi come elementi di attinenza alle definizioni prima espresse del concetto di EA) e i Punti di Debolezza del modulo presentato.

 

Punti di Forza:

affronta la complessità delle relazioni

ha rilevanza locale

ha efficacia per il lavoro sulle ipotesi

prevede di partire dai concetti dei ragazzi

stimola il lavoro di gruppo

lavora anche sull’orientamento spaziale

 

Punti di Debolezza:

l’intervento dell’operatore ha una temporalmente molto limitato e ciò pregiudica la completezza del lavoro

l’utilizzo del questionario è "direttivo" precludendo diverse forme di espressione da parte dei ragazzi

utilizza un approccio "adulto" con poco spazio alla parte ludica

studio limitato alla fascia litorale, non adatto a comprendere l’insieme dell’ecosistema marino.

 

 

F. Rielaborazione dei moduli

 

Dai punti di debolezza sono stati desunti suggerimenti per una integrazione migliorativa del modulo.

 

Suggerimenti:

indagare i concetti dei ragazzi anche con strumenti diversi dal questionario, per favorire la spontaneità e l’emergere di diverse forme di rapporto con l’ambiente

inserire un approccio ludico più libero

far emergere maggiormente gli interessi dei bambini

inserire una visita all’Acquario ai fini di un ampliamento dei temi e degli esempi trattati