Un ausilio per la diagnosi ortodontica e per
l'impostazione del piano terapeutico è dato dall'analisi di una lastra del cranio, in cui sono evidenziate
le parti molli del profilo facciale, presa in proiezione cosiddetta latero-laterale.
Non sempre la prescrizione di questa lastra è indispensabile per l'inquadramento clinico di un
caso ortodontico, se ne
può fare a meno quando l'esame del paziente e dei modelli in gesso
delle sue arcate dentarie ci fornisce già tutti i dati
necessari alla diagnosi e alla programmazione del piano terapeutico.
Per motivi di confronto con lastre di controllo che nei casi più complessi si
potrebbero prescrivere in corso e alla fine del trattamento, viene effettuata
in condizioni standard.
Vengono sistemate all'ingresso dei condotti uditivi esterni
del paziente le olive auricolari di un craniostato - così chiamato perché nel
passato serviva a fissare completamente il cranio in una precisa posizione - e si lascia che
il paziente ruoti
la testa, rispetto ad un'ipotetico asse che le collega trasversalmente, fino a trovare
un'orientamento naturale. Nel far questo dovrà tenere il busto eretto e lo sguardo all'infinito.
La distanza sorgente radiogena-lastra è stabilita in mt. 1,50, da qui
teleradiografia cioè radiografia a distanza, ed il raggio deve colpire
perpendicolarmente la cassetta porta lastra che a sua volta viene orientata parallela
al piano sagittale mediano del cranio del paziente e appoggiata alla sua guancia sinistra.
Prima dello scatto egli dovrà porre le arcate dentarie in contatto.
L'analisi della teleradiografia
ci permette di valutare rapporti scheletrici antero-posteriori e
verticali, rapporti dento-scheletrici, rapporti inter-dentali e
la situazione del profilo cutaneo, al fine di chiarirci la diagnosi, la prognosi
e le scelte terapeutiche.
ANALISI CEFALOMETRICA
ANALISI SCHELETRICA ANTERO-POSTERIORE
Relazione scheletrica antero-posteriore maxillo-mandibolare
La valutazione della relazione scheletrica antera posteriore
maxillo-mandibolare ci permette di stabilire in che misura le strutture
scheletriche che sostengono i denti contribuiscono a determinare
un'alterazione del normale rapporto occlusale rispetto al piano sagittale.
Uno degli angoli più
comunemente usati a questo scopo è l'angolo ANB. Il suo valore
normale è di 2°± 2° e definisce per tale misura
una 1^ classe scheletrica.
Un angolo ampio indica una 2^ classe
scheletrica; un angolo al di sotto di 0° una 3^ classe scheletrica.
Jacobson ha stabilito che l'ampiezza di questo angolo può
essere influenzata da varie condizioni come:
Rotazione dei mascellari
rispetto alla base cranica.
La rotazione dei mascellari non
modifica la loro reciproca relazione ma fa tendere, in caso di rotazione
antioraria, I'ANB verso valori indicanti 3^ classe, in caso di rotazione
oraria verso valori indicanti 2^ classe.
Posizione antero-posteriore
del punto N rispetto ai mascellari. Anche qui la tendenza verso
valori indicanti 2^ classe o 3^ classe è data non dalla posizione
spaziale dei mascellari, bensì dalla posizione più
arretrata o più avanzata del punto N rispetto ad essi.
Bishara ha dimostrato che la rotazione della base cranica rispetto
ai mascellari può far variare l'angolo ANB, e Beatty che
tale valore può essere modificato dall'incremento o decremento
dell'altezza facciale anteriore.
Nonostante ciò, conoscendone
i limiti, l'angolo ANB può essere di utilità nello
stabilire l'entità della discrepanza maxillo-mandibolare.
Relazione scheletrica sagittale Maxillo-cranica e Mandibolo-cranica
Il passaggio successivo nello studio delle discrepanze sagittali,
è la valutazione della posizione spaziale della mascella
e della mandibola rispetto al cranio.
L'angolo SNA indica la
posizione spaziale del mascellare superiore rispetto alla base cranica.
Il suo valore normale è 82°±2°. Valori superiori
sono espressione di prognazia mascellare, valori inferiori di retrognazia
mascellare.
L'angolo SNB indica la posizione spaziale della
mandibola rispetto alla base cranica. Il suo valore normale è
80°±2°. Valori superiori sono espressione di prognazia
mandibolare; valori inferiori di retrognazia mandibolare.
Nel
caso avessimo trovato nella misurazione dell'ANB una 1^ classe scheletrica,
l'analisi della posizione del mascellare e della mandibola rispetto
al cranio ci consentirà di caratterizzare il soggetto come
ORTOGNATICO, PROGNATICO o RETROGNATICO; quest'ultimi due definibili
anche come ORTOGNATICO BIRETRUSO e ORTOGNATICO BIPROTRUSO.
Queste
tre tipologie facciali sono tutte varianti normali e in tutte c'è
il presupposto di base, per lo meno nel senso sagittale, per il
raggiungimento di un'occlusione ideale di 1^ classe.
Nel caso
di discrepanza antero-posteriore di 2^ classe o 3^ classe, sarà
di utilità, per l'impostazione della terapia, andare a ricercare
se è la mascella, la mandibola o ambedue a concorrere a determinare
la malocclusione.
ANALISI SCHELETRICA VERTICALE
Le misurazioni adottate per l'analisi del tipo verticale sono
in parte desunte dall'analisi cefalometrica di Steiner come l'angolo
formato tra la LINEA SN e il PIANO MANDIBOLARE (Go Gn), in parte
dall'analisi di Schudy come l'angolo formato dal piano occlusale
ed il piano mandibolare (In realtà Schudy utilizzava il piano
mandibolare GoMe, noi per praticità il Go Gn). Si valuta
anche il rapporto proporzionale di WYLIE tra altezza facciale inferiore
e altezza facciale superiore e l'angolo di COUTAND tra il PIANO
MANDIBOLARE (Go Gn) e il PIANO BISPINALE (SNA SNP).
Anche la
LINEA Dl MARGOLIS può aiutare nell'analisi visiva del tipo
verticale.
I valori normali sono:
Go Gn - SN |
32°±3° |
Go Gn-SNA SNP |
25°-27° |
Go Gn-P.Occl |
16°±2° |
INDICE Dl WYLIE |
55% 45% |
LINEA Dl MARGOLIS |
tangente all'occipitale |
E' importante un'analisi integrata dei valori per la definizione
del tipo scheletrico che classifichiamo secondo la terminologia
di F.SCHUDY in NORMODIVERGENTE IPERDIVERGENTE e IPODIVERGENTE.
L'iperdivergente è un soggetto in cui la crescita facciale
avviene con rotazione oraria della mandibola. I valori considerati
tendono ad aumentare, la linea di MARGOLIS a penetrare nella scatola
cranica.
Nell'ipodivergente al contrario, la crescita della
faccia avviene con rotazione antioraria della mandibola. I valori
della verticalità tendono a diminuire, la linea di MARGOLIS
a passare al di sotto della scatola cranica.
L'angolo formato
dalla linea SN con il piano mandibolare Go Gn dà un'idea
della divergenza della mandibola rispetto alla base cranica. Ci
aiuta nella caratterizzazione del tipo scheletrico come IPODIVERGENTE
IPERDIVERGENTE 0 NORMODIVERGENTE.
L'angolo formato dalla linea
bispinale (SNA SNP) con il piano mandibolare (Go Gn) è espressione
del morso scheletrico. Un aumento dei valori indicherà una
tendenza al morso aperto scheletrico, una diminuzione dei valori,
una tendenza al morso profondo scheletrico.
L'angolo formato
dal piano occlusale con il piano mandibolare Go Gn indica una crescita
mandibolare in prostrotazione o anterorotazione a seconda della
tendenza all'aumento o alla diminuzione dei valori.
L'indice
di WYLIE è un indice proporzionale che mette in relazione
l'altezza facciale inferiore con l'altezza facciale superiore; nel
soggetto in armonia verticale l'altezza facciale inferiore misurata
da SNA a Me è il 55% dell'altezza facciale superiore misurata
da N a SNA. Valori aumentati saranno espressione di verticalità
maggiore. Questi soggetti vengono anche definiti a faccia lunga.
Valori ridotti esprimeranno una riduzione della verticalità
scheletrica e il soggetto viene definito a faccia corta.
Infine
la linea di MARGOLIS è rappresentata dal prolungamento del
piano mandibolare verso l'occipitale dietro il grande forame. Se
questa linea è pressoché tangente all'occipitale,
il soggetto è definito come normodivergente. Se la linea
invece entra o si discosta decisamente dalla scatola cranica, viene
classificato rispettivamente come iperdivergente o ipodivergente.
ANALISI DEI RAPPORTI INTERDENTALI E DENTO-SCHELETRICI
Per valutare i rapporti reciproci dei denti incisivi superiori
ed inferiori e con le proprie basi scheletriche, si tracciano i
loro assi e le linee NA e NB.
L'angolo formato dall'intersezione
dei loro assi definisce il rapporto interincisivo. Il valore normale
è 131°±3°; valori diminuiti indicano proinclinazione
dentale, mentre valori aumentati retroinclinazione dentale.
I rapporti dento-scheletrici invece si ricercano mettendo in relazione
l'incisivo superiore e l'incisivo inferiore con le proprie basi
scheletriche rappresentate dalle linea NA per il mascellare e NB
per la mandibola. Individuiamo per ogni incisivo un valore angolare
ed un valore lineare indicanti: l'angolare, la PROINCLINAZIONE e
il lineare, la PROTRUSIONE rispetto alla base ossea.
I valori medi sono:
1 -NA angolare |
22° |
1-NA lineare |
4mm |
1-NB angolare |
25° |
_
1-NB lineare |
4mm |
ANALISI DEL PROFILO
Infine l'analisi del profilo sia dentale che labiale ci sarà
di aiuto nella formulazione del piano di trattamento.
Il profilo
dentale, cioè la posizione dell'incisivo inferiore nel senso
antero-posteriore, è stata analizzata da Holdaway, il quale
ha definito armonica una situazione in cui sia il pogonion osseo
che la porzione più vestibolare della corona dell'incisivo
inferiore sono alla stessa distanza misurata perpendicolarmente
alla linea NB.
Differenze di qualche millimetro possono essere
compensate dallo spessore dei tessuti molli. Nel soggetto in crescita
va considerata la possibilità di incremento osseo a livello
del pogonion. Va anche considerata l'entità della discrepanza
scheletrica maxillo-mandibolare che rimarrà a fine trattamento,
perché tanto maggiore sarà la discrepanza scheletrica,
tanto più per ridurre l'overjet dovremo accettare maggiori
inclinazioni in avanti dell'incisivo inferiore.
Valutiamo il
profilo labiale dal rapporto che il labbro inferiore assume con
la LINEA ESTETICA Dl RICKETTS. Il valore normale è di mm
-2±2 . Valori aumentati indicano protrusione labiale, diminuiti
retrusione labiale. La protrusione e la retrusione labiale sono
sostenute dalla posizione antero-posteriore degli incisivi.
La valutazione del profilo sia labiale che dentale ci è di
aiuto nello stabilire se il soggetto può essere trattato
con o senza estrazioni. Nelle situazioni in cui si hanno valori
di proinclinazione degli incisivi inferiori accentuati non compensati
da altrettanto sviluppo del pogonion osseo, e in cui le labbra sporgono
molto dalla linea estetica di Ricketts, se il soggetto ha anche
una tendenza all'iperdivergenza, la decisione di estrarre per risolvere
un eventuale affollamento presente può essere la sola strada
praticabile. Ma anche in presenza di modesto affollamento dentale
l'estrazione sarà opportuna qualora la posizione anteriore
degli incisivi procuri oggettive alterazioni estetiche del profilo
labiale.
NOME_____________________ N. ________ ETA'_____
SESSO ______
ANALISI CEFALOMETRICA
SNA |
(angolo) |
82° ± 2° |
|
SNB |
(angolo) |
80°
± 2° |
|
ANB |
(angolo) |
2°
± 2° |
|
Go
Gn-SN |
(angolo) |
32°
± 3° |
|
Go
Gn-SNA SNP |
(angolo) |
25°
- 27° |
|
Go
Gn-P.Occl |
(angolo) |
16°
± 2° |
|
N-SNA-Me |
% |
45%
/ 55% |
|
LINEA
MARGOLIS |
|
TANGENTE
OCCIP. |
|
1-NA |
(mm) |
4 |
|
1-NA |
(angolo) |
22° |
|
_
1-NB |
(mm) |
4 |
|
_ 1-NB |
(angolo) |
25° |
|
_ 1-1 |
(angolo) |
131°±3° |
|
_ Po e 1 a NB |
(differenza) |
VARIABILE |
|
LINEA E LABBRO INFERIORE |
(mm) |
-2±2 |
|