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LA PREVENZIONE
DELLE MALOCCLUSIONI
Abitudini viziate - succhiamento del dito - succhiotto
L'attività di suzione è per il neonato non solo
funzionale alla nutrizione ma, più in generale, al suo totale benessere psico-organismico,
essa gli conferisce tranquillità e sicurezza. A quest'epoca di vita
può essere considerata fisiologica, dato che
il succhiamento del pollice avviene anche durante la gravidanza,
presentandosi, nell'embrione, già a quattordici settimane di vita intrauterina.
Se però nel corso dello sviluppo non viene ridotta al minimo,
fino alla sua interruzione definitiva, può agire come agente deformante
delle arcate dentarie e dei mascellari in crescita.
Nutrizione di tipo adulto come processo di apprendimento
Conclusioni Nel tempo
in cui avviene il passaggio dalla nutrizione di tipo infantile, con la lingua tra le arcate mascellari
edentule, a quella di tipo adulto, con la lingua all'interno delle arcate dentarie decidue, cioè nel corso dello svezzamento,
devono cessare i comportamenti che tendono a mantenere e a rafforzare nel bambino gli atteggiamenti succhianti tipici del
periodo neonatale: il succhiamento del dito,
l'uso del succhiotto e l'alimentazione prevalente al biberon. Il loro mantenimento ad oltranza
ostacola il processo di maturazione del
meccanismo masticatorio e deglutitorio. In tal caso la lingua continua ad esercitarsi a
funzionare tra
le arcate dentarie decidue anziché al loro interno, e nel contempo alcuni muscoli
facciali, in particolare il muscolo orbicolare delle labbra, il mentale e il
buccinatore, diventano iperattivi nel tentativo di raggiungere e sigillare i bordi e la punta
della lingua [foto],
così come necessario al neonato per eseguire il poppamento. Le alterate pressioni
muscolari che in tal modo vengono ad esercitarsi sulle arcate dentarie decidue in formazione
e sui
mascellari in crescita possono provocare vari e a volte
severi quadri malocclusivi.
Per capire il perché esiste la necessità d'interrompere l'attività di suzione
nel corso del passaggio dal periodo neonatale a quello infantile, vanno conosciuti i
cambiamenti che intervengono
in quest'epoca di sviluppo sul meccanismo nutritivo.
Nutrizione neonatale: poppamento
La fase orale della nutrizione neonatale si compie in maniera totalmente inconscia, con i caratteri del
riflesso neuromotorio incondizionato. Il neonato poco dopo la nascita inizia un comportamento
esplorativo nel cui corso, rispondendo a precisi stimoli,
si orienta con il viso verso il seno materno, afferra con la bocca il capezzolo e inizia a
nutrirsi "poppando", una modalità di estrazione e deglutizione del latte materno
simile a quella che indichiamo come suzione: dopo aver sigillato il capezzolo
tra lingua e palato aspira il latte con azione di pompaggio ritmico, eseguita abbassando e rialzando
la mandibola. Presiede a ciò un meccanismo nervoso geneticamente programmato che contiene tutte le informazioni necessarie
al comportamento nutritivo del bambino appena nato, funzionale alla sopravvivenza.
Nutrizione tipo adulto: masticazione e deglutizione
A differenza della fase orale della
nutrizione neonatale la cui componente neuromotoria riflessa è già
matura alla nascita, quella di tipo adulto, invece, matura nel corso dello svezzamento attraverso un lungo e
complesso processo a cui partecipano i recettori propriocettivi della lingua stimolati dai denti da latte in
eruzione: nel momento in cui erompono i denti incisivi da latte gli stimoli tattili che la lingua
riceve dal loro contatto la portano a ritirarsi dalla precedente posizione tra le arcate mascellari edentule,
funzionale al poppamento, e a portarsi all'interno delle arcate dentarie decidue.
Anche il progressivo
aumento di consistenza dei cibi durante lo svezzamento contribuisce alla maturazione dei meccanismi
neuromotori della nutrizione adulta (essendo quella infantile più adatta all'ingestione di liquidi),
la quale si compone, a maturazione ultimata, di due processi distinti e sequenziali,
che sono "masticazione e deglutizione".
In molti bambini questo passaggio è quasi completato tra i 12 e i 15 mesi.
Va sottolineato che la nutrizione adulta, a differenza di
quella infantile che è già adattata alla nascita,
necessita di un lungo periodo di apprendimento affinché diventi adatta, il cui corso può essere
ostacolato da
svariati fattori avversi ambientali.
Tale cambiamento può compiersi
in quanto il meccanismo neuromotorio che presiede al comportamento
nutritivo del neonato è geneticamente programmato ad aprirsi
alle modifiche adattative causate dai naturali cambiamenti dell'ambiente orale che avvengono nel
periodo postnatale - eruzione dei denti e cambio di consistenza dei cibi.
Qualora
sopraggiungano condizioni ostacolanti che impediscono le modifiche funzionali adattative del meccanismo nutritivo
si realizza la disfunzione, che a sua volta agirà sulla predisposizione alla malocclusione.
Uno studio americano su 2.000 bambini in età prescolare ha riscontrato che
il 54% dei soggetti senza malocclusioni aveva comunque un'abitudine viziata.
Si deve da ciò dedurre che la malfunzione periorale non determina costantemente
un danno ma agisce come fenomeno deformante solo quando c'è una
predisposizione verso un modello anormale di crescita sagittale, verticale o
trasversa.
Studio di Ortodonzia Dr Umberto Molini
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