Oggi,
le chitarre che potete trovare nei negozi di strumenti musicali, montano manici
realizzati -nel 90% dei casi- in legno di acero o di mogano, nelle loro piu' svariate
qualita': fiammate, quilted,occhiolinate, amazzoniche, indonesiane, africane
etc.
In effetti, sia l' acero che il mogano, si adattano e
rispondono splendidamente al tiraggio delle corde, si lavorano con comodita',
resistono con buona tempra a sbalzi di temperatura e a colpi imprevisti e
-aspetto da non sottovalutare-, hanno venature e colori indiscutibilmete belli.
E' anche vero che la storia della liuteria e' ricca di
tentativi ed esperimenti a riguardo e nel corso degli anni, sono state provate moltissime
qualita' di legni nazionali, europei e - con l' arrivo di navi dall' Oriente,
dall' Africa e dalle Americhe -di legni "esotoci".
Vi porto qualche esempio, antico e moderno:
Il pioppo: nel '700 e nell' 800, veniva impiegato
soprattutto per la realizzazione dei manici. Liutai "storici" della
scuola partenopea come Vinaccia, Calace e Fabbricatore, hanno costruito
mandolini e chitarre ( a bischeri e corde di budello), con il manico in pioppo,
quasi sempre, impiallacciato con palissandro o (bellissimi) in tartaruga o
ebano ed avorio.
Il faggio: ricordate le chitarre siciliane e la
produzione nazionale in genere degli anni '40/'60 ?: molti manici di quel
periodo erano realizzati in faggio.
E' un legno duro, resistente, compatto e dotato di un buon
peso specifico.
Nel passato, e' stato utilizzato anche per fondi e fasce di
strumenti ad arco e per particolari zone di rinforzo di arpe, spinette e
clavicembali.
Per la realizzazione dei manici e' l' alternativa piu'
indicata ai legni di varieta' piu' "nobili".
Il padoa ( o padouck), legno pesante, fibroso,
indubbiamente resistente, ma che si lavora artigianalmente con una certa
difficolta' (fra l 'altro la sua polvere e' irritante per inalazione). e' stato
"scoperto" nella liuteria, da pochi anni. Viene utilizzato in
ebanisteria per intarsi e come piallacciatura.
Da ricordare alcuni manici Sheckter; viene utilizzato per
la costruzione di casse assemblate a "strati" con piu' qualita' di
legni.
Le casse realizzate interamente in padouk ( come anche i
manici) sono molto, forse troppo, pesanti.
Il palissandro ( pesantissimo e..... costosissimo).
Non fa assolutamente al caso vostro!!
L'acero e' uno dei legni maggiormente sfruttati nela
liuteria, classica ed elettrica. Da sempre il preferito per fondi, fasce e
manici di strumenti ad arco. Apprezzato molto anche per la realizzazione di
fondi e fasce di chitarre classiche ed acustiche e nella liuteria elettrica,
per la costruzione di body, manici e -caso quasi unico- tastiere.
Le tastiere in acero sono sempre verniciate in sintetico
per impedire al sudore delle dita di macchiarne indelebilmente la superficie.
Oggi, anche i meno esperti hanno sentito parlare di acero
occhiolinato, fiammato, quilted, tutte varieta' caratterizzate da venature con
bellissimi disegni e splendidi effetti rifrangenti.
Il mogano ( secondo me, il vostro legno ideale..).
E' stato utilizzato e provato per fare quasi tutto: fasce, fondi, piani
armonici, manici di strumenti ad arco e a plettro, per i body e i manici di
chitarre elettriche e in alcuni casi anche per la realizzazione delle tastiere
( soluzione da scartare).
Per la semplicita' nella lavorazione e per la relativa
economicita', vi consiglio di provare il vostro "primo esperimento"
su una buona tavola di mogano.
Non vi chiedo di trovare varieta' particolari, con
caratteristiche da specialisti.
Cercate solo di rispettare questo principio: le venature
devono essere, possibilmente, perpendicolari alla superficie della tastiera. (
VEDI FIG.23)
Divido e numero, per semplicita' ( vostra e mia....) le
fasi di lavorazione :
FASE 1: portate il blocco di mogano a forma di
parallelepipedo regolare, con i lati bene a squadro fra loro.
FASE 2: sul lato frontale ( quello che ospitera' la
tastiera) disegnate la sagoma a "sgrosso" del manico.Successivamente,
riportate sui lati, con una proiezione, le misure relative alla lunghezza
totale del manico e alla posizione sulla tavola ( VEDI FIG
24).
FASE 3 : Disegnate lateralmente, l' inclinazione
della paletta, lo spessore a scalare del manico e il suo attacco alla cassa
(chiaramente avrete gia' deciso se il vostro manico sara' innestato a vite o
fisso...) comunque nella FIG 28 potete vedere due
esempi di proiezione laterale per i due tipi di innesto e piu' avanti troverete
precisi dettagli a riguardo.
FASE 4 : Controllate che tutte le misure e tutte le
proiezioni siano perfette prima di iniziare a segare e rovinare tutto....
Considerate che piu' la tavola e' stata portata a giusto
squadro, piu' i disegni risulteranno precisi.
FASE 5 : Dovete iniziare a sgrossare il manico con
la sega a nastro, tagliando con precisione la tavola lungo le linee che avete
precedentemente tracciato.
A riguardo, alcune precisazioni e consigli:
1 - regolate con precisione ( a sega SPENTA) la tensione
della lama e la posizione dei suoi registri.
2 - Fate la massima attenzione alle vostre mani: evitate
di avvicinarle troppo alla lama mentre spingete la tavola da segare . Nella
necessita' di tagli particolarmete difficili, spingete la tavola con delle
stecche di legno, mantenendo le mani a distanza di sicurezza.
3 - Effettuate tutti i tagli mantenendovi all' esterno
delle linee guida da voi tracciate.
Nelle FIG 25 e 26
ho cercato di darvi un indirizzo cronologico delle fasi di taglio, dateci un'
occhiata.
Una volta che avete finito di tagliare con la sega a
nastro, passate alla seconda parte della lavorazione: lo sgrosso deve diventare
un manico perfetto, mancante solo della tastiera.
Prima cosa importante: avete deciso di mettere un tirante
(truss-rod) nel manico per controbilanciare il tiraggio delle corde? ( vi
consiglio di si, perche' oltre ad essere indispensabile, e' l' occasione per capire
bene come funziona e come si applica).
Come per tanti altri accessori, anche nei tiranti per i
manici la fantasia dei liutai si e' sbizzarrita nella ricerca : potete
scegliere fra truss-rod "fissi" o regolabili, con il tiraggio alla
paletta o al tacco del manico.
Cominciamo a capirne la differenza.
Ovviamente, servono tutti allo stesso scopo: non far
piegare il manico in avanti, sotto il tiraggio delle corde . In alcune chitarre
acustiche, per esempio, l'utilizzo di corde con tiraggio Medium o Heavy, porta
il manico a subire una fortissima spinta in avanti, quasi a voler staccare il
manico dalla cassa , paragonabile ad un peso di decine di chili
"pendente" dalla punta della paletta.
I primi tentativi di rinforzo dei manici, prima di arrivare
ad utilizzare una vera e propria barra di ferro o acciaio, consistevano nell'
assemblare il manico in tre o piu' strati di legno, dove il centrale, veniva
genericamente realizzato in ebano o in un legno con venatura contraria o
perpendicolare al piano della tastiera (sistema usato ancora oggi nella
costruzione di manici di molte chitarre classiche e mandolini).
Tutti conosciamo loe chitarre acustiche Martin: le scelgo
per un buon esempio.
Il tirante d' acciaio a barra fissa venne installato dalla
Martin negli anni '30.( sostituito verso la meta' degli anni '80 da uno
regolabile), le chitarre che uscivano dall fabbrica, dopo un primo periodo di
assestamento, durante il quale il manico raggiungeva un massimo di piega
secondo il tiraggio di corde utilizzato. A questo punto, al primo cambio dei
frets, bastava spianare la tastiera per avere un manico perfettamente
bilanciato e dritto.
I tiranti con regolazione hanno un vantaggio enorme
rispetto a quelli fissi: danno la possibilita' di regolare la resistenza del
manico secondo il tiraggio delle corde che si monta. Certo, non e' che possiamo
cambiare il diametro delle corde tutti i giorni, il manico non e' un elastico,
pero', e' vero che si puo' personalizzare la resistenza del manico al tiraggio
delle corde preferite dal chitarrista di turno.
Alcuni truss-rod hanno il dado di regolazione nascosto
sotto una piccola campana di plastica, sulla paletta, altri hanno la
regolazione alla base del manico ( nelle chitarre con attacco a vite) e altri
(come nelle chitarre acustiche ed in alcune classiche ) all' interno della
cassa.
Come trovare o dove comprare il vostro Truss-rod?
Potete ordinarlo alla Steward Mc Donalds ( per ordinare Fax
+406-586-1030)o provare a realizzarlo voi stessi partendo da una comune barra
filettata da 4 mm. che potete acquistare da un qualsiasi ferramenta.
Procedete cosĪ :
tagliate la barra leggermente piu' lunga della misura
desiderata e calcolata dalla campana per il bullone di regolazione, al tacco
del manico o ( se la regolazione e' a fine tastiera), dal tacco fino alla zona
sotto il primo tasto.
Fatevi saldare da un fabbro compiacente una lastrina di
ferro a "fine corsa", ad uno dei due lati della barra e tagliate una'
altra lastrina che dovra' essere mobile e servire da punto di contrasto al
momento di stringere il dado . Se date una occhiata alle FIG.
27 sara' tutto molto piu' chiaro....
A questo punto cercate di limare una parte della
filettatura lungo la superfice della barra ( salvando chiaramente la zona del
dado) per evitare qualsiasi possibile attrito del tirante all' interno del
manico; per permettere un migliore slittamento potete coprire la barra con una
guaina di materiale plastico ( ottima la protezione esterna, grigia, dei fili
del telefono).
Disegnate nella zona centrale del blocco di mogano il punto
di passaggio del tirante e con una fresa, fate uno scasso profondo a
sufficienza per ospitarlo, facendo attenzione ad non uscire sul retromanico!
VEDI FIG. 29
La profondita' dello scasso non deve essere costante , per
cui o lavorate con la fresa scalando lentamente la profondita' del taglio o a
fine fresatura, aggiungete due gradini in legno in testa e in coda al binario
di fresatura .
Agli estremi dlla fresatura, dovete eseguire due tagli per
far entrare le due lastrine del tirante che serviranno come punti forza al
momento di girare il dado.
Provate piu' volte la posizione del truss-rod e una volta
che tutto sara' perfettamente livellato, chiudete la fresatura con una stecca
di legno ( possibilmente lo stesso del manico), morsettandola e sagomandola sul
tirante.VEDI FIG. 30 e 31
Una volta che avrete tolte le morse , livellate le
sbordature della stecca sul piano e passate a sagomare il manico.
Vi consiglio di rispettare le misure di un manico che vi
piace.
Con un calibro calcolate gli spessori al 1 tasto, al 5, al
12 etc.. e sottraete a questi la misura dello spessore della tastiera : ora
avete dei buoni punti di riferimento per iniziare a raspare e a rasare il
retromanico.
Cercate di rispettare la rotondita' posteriore e
ricordatevi di modellare mantenendovi almeno 1 mm. dalla misura precisa, mm.
che andra' sparendo quando passerete alla rasatura finale per pulire
perfettamente la superficie del retromanico.
PER IL DISEGNO DELLA PALETTA: andate a leggere i consigli
nel capitolo specifico. Ci sono alcuni accorgimenti che conviene sapere prima
di tagliare e sagomare la paletta.
1) La vostra attrezzatura di base
2) La cassa: progetto e costruzione
3) Il manico e il truss-rod:
progetto e costruzione
4) Il disegno
della paletta - Le meccaniche
5) La tastiera e i frets
6) Gli intarsi in madreperla
7) La verniciatura
8) Il ponte
9) Gli schemi elettrici