LA CASSA

Quali criteri seguire nel progettare una cassa solid-body ?
Quale o quali legni scegliere per la sua realizzazione ?
Come deciderne la struttura ( monoblocco o assemblata in piu' parti di legno, anche di varie qualita' ), quali accorgimenti e precauzioni conviene seguire, per evitare errori nel calcolo del peso e quindi nel bilanciamento della chitarra, elementi alla base di una buona manegevolezza ?
Come possono le diverse qualita' dei legni influensare la timbrica, il soustain , il colore, il carattere espressamente musicale di uno strumento, arrivando a classificarne il suono sulle esigenze specifiche dei musicisti ( jazzisti, bluesofili, rockettari etc....) ?
Ecco una serie di consigli che potranno in parte dare risposta e indirizzo al vostro lavoro ( dico "in parte", in quanto, l' esperienza individuale nella costruzione di chitarre, porta inesorabilmente a scelte spesso in totale contrasto con "l'universalmente" assodato).
La cassa puo' essere composta da uno o piu' parti di legno, seconda le diverse esigenze di peso, bilanciamento, solidita' ed estetica della chitarra.
Nella FIG. 3 potete vedere alcune casse disegnate in sezione, per mostrare alcuni dei piu' comuni assemblaggi.
Come vi dicevo prima, l' esperienza porta spesso a scelte molto personali : ecco un buon esempio che spero mi aiuti a spiegare meglio:
Come sicuramente saprete, esistono chitarre ( e bassi ) con il manico e la parte centrale della cassa ( per intenderci, quella con l' alloggiamento per i pick up e il ponte) ricavati da un comune monoblocco di legno.
I motivi di questa scelta si possono trovare in una maggiore solidita' dello strumento ( soprattutto nei bassi a 5 e 6 corde ) e nella migliore distribuzione delle vibrazioni delle corde sulla chitarra, senza che incollaggi ( tipo Gibson ) o piastre a 3 o 4 viti (Tipo Fender ) , ammortizzino il segnale in trasmissione dal manico alla cassa. Questa "direttissima" di vibrazioni, permette ai pickup una migliore e diretta risposta dinamica del segnale. Provate a suonarne una da spenta: e' possibile riscontrare subito una timbrica caratterizzata da suoni cristallini e limpidi.
Se tutti fossero daccordo su questi principi, le chitarre oggi, si farebbero solo cosi'.
Invece e lo sappiamo bene, la produzione continua ad essere sempre piu' varia e sperimentale. I fattori che influiscono sulla validita' o meno di una soluzione costruttiva sono troppi ed e' impossibile pensare che possano esserci delle soluzioni TOP, irremovibili. Ne esisteranno sempre di piu' o meno valide e la loro scelta, alla fine, verra' dettata dall' unico vero baricentro della situazione: le esigenze del chitarrista.Per esempio, un jazzista non si trovera' a suo agio con una chitarra con manico e cassa monoblocco, i suoni cosi' puliti e cristallini, poco si adatterebbro alle sue esigenze timbriche romantiche ed ovattate.
Al contrario, un buon chitarrista fusion, piu' dinamico nel suono e nei fraseggi, potrebbe apprezzare e sfruttare proprio queste caratteristiche sonore.
Quindi il liutaio interessato non potra' scindere le sue scelte tecniche da quelle che sono le esigenze del fututo "cliente" o se la chitarra e' per lui ( nel vostro caso...), da quelli che sono i suoi ( vostri) gusti timbrici.


LE FASI DI COSTRUZIONE DI UNA CASSA:

Conviene sempre partire da una tavola di legno lavorata a sagoma perfettamente parallelepipeda.
Prima di iniziare il disegno della cassa, si deve sempre segnare sul blocco, la linea centrale di divisione che in seguito ci sara' indispensabile per molte altre fasi di costruzione.
Cercate di utilizzare legni stagionati, soprattutto se decidete di ricavare la cassa da un monoblocco di legno. Spesso, con il tempo, se non la tavola non e' sufficentemente asciutta, possono formarsi delle crepe di assestamento che rovineranno, irrimediabilmente il lavoro.
Se decidiamo di ricavare la cassa da un blocco aperto a libro, in modo da ottenerne il disegno speculare delle venature,dobbiamo prima dividere la tavola "madre" in due parti che in seguito incolleremo a morsa ( Vedi FIG. 4), con colle molto resistenti ( viniliche a presa rapida o possibilmente, alifatiche ( ottima la Titebond glue, americana, acquistabile sul listino della Stewart Mc. Donalds).
Ovviamente, le due superfici da accostare andranno levigate perfettamente prima dell' incollaggio, ad evitare possibili fessure che, oltre ad essere sicuramente antiestetiche, diminuiscono la solidita' dell' incollaggio.
A colla asciutta ( niente fretta mi raccomando, lasciatela asciugare anche due giorni piu' del previsto) e tolte le morse, passiamo a disegnare la sagoma della cassa.
Se decidete di personalizzare la forma della vostra chitarra, evitando quindi di rifarsi a sagome ormai note o comunque navigate e provate negli anni, ecco altri consigli:
1- Disegnate tutto su carta millimetrata
2- Considerate SEMPRE la posizione e il tipo di pickup scelti (humbucker o single-coil), se volte montare una mascherina frontale o se preferite i magneti montati "nature", a vista, che tipo di regolazioni timbriche volete e quindi quanti potenziometri e selettori di combinazioni utilizzerete.
3- Stesso discorso vale per il ponte: installerete un "fisso", un tremolo vintage, un Floyd-Rose o cosa altro?. E' importante, in ogni caso, calcolarne perfettamente la posizione. Non ci scordiamo che gli scassi per l' installazione dei ponti sono lavori millimetrici e studiarne subiti l' alloggiamento ci semplifichera' molto il lavoro successivo.
4- Diapason dello strumento ( 64,8 cm. o 65 o 63,4 etc...) fate voi... considerate comunque che una Strato ha un diapason di 64,8 cm., una misura che anni di prova hanno reso innegabilmente ottima : corde con buona oscillazione e giusto tiraggio che puo' essere controbilanciato con precisione dal truss-rod.
5- Posizione dei potenziometri e relativo scasso posteriore per l' impianto . Dovete stare molto attenti a non farlo sovrapporre con lo scasso posteriore per le molle del ponte: spesso studiando la forma della cassa dal frontale della chitarra, queste cose non si notano e dopo sorgono problemi irrisolvibili......
6- Dove mettere l' attacco per il jack : sul bordo inferiore, sul top o addirittura sul retro della cassa. E' poca cosa, ma si parla sempre di cm. da utilizzare per un fine invece che per un altro e considerato che la superficie della cassa non e infinita, conviene calcolare subito e bene, anche questo.
7- Come volete attaccare il manico alla cassa: con piastra a 4 o 3 viti ( Fender style), o il tradizionale innesto ad incollaggio ( Gibson style). Se siete veramente alle prime armi, vi consiglio l' attacco a 4 viti, piu' semplice e di rapida realizzazione.
8- Studiate con attenzione la svasatura della cassa ( spalla mancante ) per accedere con comodita' agli ultimi tasti.
9- Ricordatevi che il peso complessivo della cassa va sommato a quello del ponte, dei magneti, dell' impianto etc. e che l' unico materiale su cui potete eliminare zavorra e proprio il legno (provate ad alleggerire un ponte o un magnete....), quindi evitate casse con forme "ciclopiche".
10- Una volta che il disegno e' "SICURO", provate a ripassare il grafico dei magneti e del ponte su compensato da tre o 4 mm. ( possibilmete di betulla: e' il piu' solido e compatto). Se provate a ritagliare a traforo il disegno, otterrete una ottima dima per ricopiarne la posizione su tutte le casse che costruirete, senza dover ogni volta ricalcolare e ridisegnare il tutto.( Vedi FIG. 5 )

INSOMMA, AVRETE SICURAMENTE CAPITO CHE LA COSA PRINCIPALE E' AVERE SIN DALL' INIZIO LE IDEE MOLTO CHIARE SULLA CHITARRA CHE SI VUOLE REALIZZARE : PIU' CAMBIAMENTI SI EFFETTUERANNO DURANTE LA LAVORAZIONE E PIU' DIFFICOLTA' SORGERANNO.

Ripassato il disegno della cassa sulla tavola, si passa allo "sgrosso" con una sega a nastro. ( Vedi FIG. 6 )
Prestate molta attenzione al taglio nelle curve piu' strette del disegno della cassa. Se non si riesce a " girare" con la lama, si possono fare dei tagli a raggiera , cercando pero' di non intaccare troppo quello che sara' il bordo della cassa. ( Vedi FIG. 7)
Ultimato il taglio, si passa alla stondatura dei bordi.
Per questo lavoro, si possono utilizzare raspe a passo lungo, delle buone rasiere, carta abrasiva a nastro e levigatrice orbitale.
Non portate a " specchio" i bordi della cassa, conviene rifinire il tutto a manico incollato: durante la lavorazione e' possibile infatti, intaccarli o rovinarli .
A lavoro ultimato, si disegnera' lo scasso per l'innesto del manico, che verra' effettuato con una buona fresa a legno, in grado di lavorare almeno fino a 2,5 cm. di profondita' o con un trapano a colonna con profondita' fissa e punta a fresa per legno.
Se decidete di innestare il manico con il tradizionale attacco a 4 viti, lasciate un minimo di margine per poter adattare con precisione, la porzione il tacco del manico, una volta che lo avrete ultimato. Cosi' facendo, il lavoro verra' particolarmete rifinito.
Il fissaggio a vite semplifica di molto il lavoro, e' sufficiente infatti, calcolare una sola misura per il montaggio del manico : la profondita'.
Non e' indispensabile calcolare l' inclinazione del manico rispetto la cassa e il ponte: potremo infatti, modificarla con dei piccoli spessori che metteremo sotto il tacco del manico al momento del bloccaggio con le viti. Non pensate che questo sistema per correggere l' inclinazione sia spicciola e arrangiata: quasi tutte le chitarre con attacco a viti, Fender e non, utilizzano questo tipo di correzione da molti anni.( Vedi FIG. 8 )
Se avete deciso di cimentarvi nella realizzazione di un attacco cassa/manico "fisso" (tipo Gibson), andate al paragrafo "COME INNESTARE UN MANICO"
Per creare gli alloggiamenti dei magneti e del ponte si seguira' lo stesso procedimento usato per l' attacco del manico: fresatrice o trapano a colonna. Ricordate, comunque, di fresare sempre pochi mm. alla volta, per evitare che la punta della fresatrice possa spaccare o bruciare il legno.
Se avete usato una dima per il grafico dei magneti e del ponte, come vi avevo consigliato prima, ora non dovrete fare altro che seguire le linee riportate sulla cassa. State attenti a seguire la linea centrale del disegno della cassa : deve continuare perfettamente allineata con la linea centrale di divisione del manico.

PER CONCLUDERE : CALCOLATE BENE LA PROFONDITA' DEGLI ALLOGGIAMENTI DEI MAGNETI, DEL PONTE E DEL MANICO.

Passiamo ora al retro della cassa:
se avete calcolato con attenzione la posizione dei potenziometri e della leva ( se avete deciso di installare un tremolo), potete effettuare le fresature per molle e impianto.
Per quanto riguarda lo scasso per le molle, vi consiglio di copiare le misure gia' utilizzate per quasi tutte le chitarre in circolazione, quasi sempre uguali.
Il tiraggio delle molle richiedete una estenzione piu' o meno costante in tutti i modelli e le eventuali variazioni rientrano comunque nelle misure di alloggiamenti standard.
Prima di fare l' alloggiamento per l' impianto, ricordatevi di effettuare i buchi degli alberini dei potenziometri partendo dal frontale della cassa e passanti da parte a parte: avrete cosi' dei precisi punti di riferimento, sul retro, per disegnare la forma del vano posteriore.

UNA COSA IMPORTANTE DA RICORDARE:

I collegamenti fra pick-up, potenziometri, uscita jack e ponte.
Per realizzare i "tunnel" nella cassa e far passare i cavi di collegamento, potete utilizzare una punta da 4/5 mm. a passo lungo e far partire il primo buco dall' interno dello scasso per l' attacco del manico. ( Vedi FIG. 9 )
Prestate particolare attenzione al trapano quando effettuerete i buchi inclinati fra l' alloggiamento dei potenziometri e il ponte, per la massa; si rischia di grattare la superficie della cassa con la rotazione del mandrino, senza rendersene conto. Utilizzando punte da 20/25 cm di lunghezza,sarete piu' tranquilli e non correrete di questi rischi.


1) La vostra attrezzatura di base
2) La cassa: progetto e costruzione

3) Il manico e il truss-rod: progetto e costruzione

4) Il disegno della paletta - Le meccaniche

5) La tastiera e i frets

6) Gli intarsi in madreperla

7) La verniciatura

8) Il ponte

9) Gli schemi elettrici