Dagli angioini al
barocco
L'avvento degli angioini
nell'Italia Meridionale, coincise con un periodo di
sviluppo economico per Foggia, anche se - va
sottolineato - le ingenti risorse economiche
provenienti dalle terre di Capitanata furono più spesso
utilizzate da Carlo I
d'Angiò ei suoi eredi la conduzione di guerre e
la soggezione della Casata Francese alla Santa Sede.
Documenti storici di quest'epoca attestano la fisionomia
di un città ancora compresa tra mura, i fossatum
la cui ricostruzione è fatta risalire alla metà del XIV
secolo, all'epoca di
Roberto d'Angiò e
Giovanna I.
Le mura erano aperte da cinque porte: Porta Piccola, di
San Tommaso, San Domenico, Porta Reale e Porta
Grande.
La città era suddivisa in rioni denominati
pittagia: del Palazzo, di Santa Maria, di San
Tommaso, di Maniaporci, il Suburbium Bassani (fuori le
mura) e il pittagia di S.Angelo. Quest'ultimo rione è
stato quasi completamente rasato al suolo per erigervi,
in epoca fascista, l'attuale
Municipio.
Alle notizie sullo sviluppo economico della città e alla
sua sistemazione urbanistica fa riscontro tuttavia la
scarsità di monumenti e palazzi riferibili al dominio
angioino. Quel che è certo è che
Carlo I, al pari
di Federico II,
scelse la Capitanata e Foggia come luoghi ideali per
soggiornarvi durante il suo regno. Documenti dell'epoca
attestano la presenza di una residenza del sovrano a
Foggia, dove peraltro vi istituì un parlamento generale
nel1272, e le uniche tracce attribuite a
tale dimora sono riscontrabili nei due capitelli posti
sul cantonale del Palazzo Brancia-Farina.
Sempre all'epoca angioina sembrerebbe appartenere
un prezioso altorilievo proveniente dalla
Cattedrale e (oggi
esposto al Museo Civico)
raffigurante, si dice, Rainaldo di Durazzo, vissuto e
morto a Foggia.
Con il dominio aragonese Foggia diventa sede della
Dogana
la cui prima sede venne istituita nel
Palazzo della Dogana
Vecchia, la cui architettura originale oggi non
è più del tutto indetificabile a causa delle
sovrapposizioni settecentesche.
Quando a seguito delle dispute
franco-ispaniche sull'appropriazione degli
ingenti gettiti della
Dogana
entra a far parte definitivamente del regno di Spagna,
Foggia
gode di una posizione di privilegio rispetto alle altre
città del meridione.
La
più antica rappresentazione di Foggia, che risale al
'500 ed è conservata alla Biblioteca Angelica di Roma,
mostra una città caratterizzata dall'alternanza di case
a schiera ed edifici a corte dei quali un interessante
esempio, riconducibile ai canoni rinascimental,i è oggi
rappresentato da Palazzo Marzano in via Arpi.
L'architettura di questi secoli è notevolmente
influenzata dalla scuola napoletana riconoscibile i cui
scultori, architetti, pittorii canoni "napoletani" che
si riscontrano è notevolmente
Il XVII di Foggia si caratterizza per un evoluzione
urbanistica tracciata dalla fitta rete di tratturi. che
davano segna distintamente l'importanza della rete
tratturale che La crescita urbani
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priva di mura e che il nucleo urbano era posto al centro
di una fitta reti di tratturi. Un'altra caratter
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