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il '500: la contesa franco_ispanica

Il trattato di Granada nel 1500 disegna l'intesa, non priva di  tensioni, tra Spagnoli e Francesi sulla spartizione del Regno di Napoli. Agli spagnoli spetta, oltre alla Sicilia, anche gran parte della Puglia.
L'accordo tuttavia non venne raggiunto sui territori di Capitanata, in quanto questi da sempre risultavano molto ambiti per le consistenti rendite che la Dogana assicurava alle Casse statali del Regno.
Anzi, sarà proprio il contenzioso sull'assegnazione dei territori del Tavoliere  a riaprire il conflitto tra i due occupanti stranieri  e campo di battaglia furono anche le contrade pugliesi.
Foggia durante questo conflitto si era schierata, come gran parte del Sud, al fianco degli Spagnoli. Al pari di Barletta (è in questo contesto storico che si inserisce la famosa Disfida di Barletta del 1503), anche la città della Dogana  si era stretta nell'alleanza con l'esercito spagnolo guidato dal  capitano  Consalvo di Cordova al fine di arginare l'assedio del conte di Nemours.
Un appoggio che garantì la riconoscenza di Ferdinando il Cattolico il quale con un diploma del 15 febbraio 1507 conferì a Foggia il privilegio di città regia (posta, cioè, alla diretta dipendenza del sovrano).
In questi anni la città venne confermata sede della Dogana e le fu concessa la facoltà di ampliare l'apparato della propria burocrazia incrementando la rappresentanza dei reggimentari  preposti alla civica amministrazione.
Ma ancora una volta l'enorme gettito prodotto dalla Dogana costituiva oggetto della discordia tra Spagnoli e Francesi e pretesto per nuovi aspri conflitti. Memorabile in questo contesto fu la battaglia avvenuta l'8 marzo del 1528 tra i due eserciti nel cuore della città. Un conflitto aspro nel quale si registrarono, come in altri centri della Capitanata, feroci combattimenti, saccheggi e distruzioni ad opera delle truppe francesi capitanate dal generale Lautrec.
Al conflitto tra Spagnoli e Francesi che aveva infiammato l'Europa venne posta momentaneamente fine con la pace di Cambrai del 1529. Il cosiddetto trattato delle Due dame  sanciva la rinuncia della Francia alle ambizioni italiane. In questo accordo rientrava anche la consegna definitiva dei territori di Capitanata agli Spagnoli, la cui dominazione, ad accezione di alcune brevi parentesi, durerà fino all’Unità d’Italia.
Gli anni successivi saranno anni di tregua e gratificazioni da parte dei sovrani spagnoli. Nel 1530 Carlo V d'Asburgo, succeduto a Ferdinando morto nel 1517, veniva incoronato imperatore nel Duomo di San Petronio, a Bologna.



Carlo V d'Asburgo ritratto da Rubens

Fu proprio dal capoluogo emiliano che il nuovo sovrano, il 26 febbraio del 1533, conferma tutti i privilegi alla città di Foggia, esprimendo in questo modo la sovrana gratitudine per la decisa scelta di campo della popolazione foggiana nel passato conflitto con i francesi.  Carlo V d'Asburgo dotò Foggia di importanti franchigie che regolarono il rapporto fra la Città e il Viceregno fino all' avvento dei Borboni.
Sulla stessa linea di gratificazioni si attestò il Vicerè don Pedro de Toledo, il quale gratificava di ulteriori provvedimenti la città, dando il suo assenso nel 1551 ad una nuova regolamentazione della Fiera d'Aprile, il cui svolgimento dal 1600 veniva fissato dal 20 aprile al 20 maggio.

 
 
 
 
 
       

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