Federico II di Svevia
Federico II è senza dubbio una delle
più complesse e interessanti figure del medioevo. Federico Ruggero
- è questo il suo nome prima di diventare imperatore - nasce a Jesi il 26 dicembre 1194 da
Enrico VI Hohenstaufen Imperatore del Sacro Romano
Impero (figlio di Federico Barbarossa) e
Costanza
(figlia di Ruggero II d’Altavilla, Re
normanno di Sicilia).
Alla morte di Enrico VI avvenuta nel 1197 fu affidato fanciullo alla
tutela del papa Innocenzo III che sostenne la sua
candidatura al potere imperiale.
L'infanzia di Federico II, vissuta a Palermo, ha come sfondo le gravi difficoltà economiche nelle quali versa la
casata degli Altavilla, prossima alla sua estinzione. La
Palermo di questi anni è un caleidoscopio di culture e religioni.
Cristiani, ebrei e musulmani provenienti da tutti i
paesi del bacino del Mediterraneo e dalla Germania
accorrono nella Capitale siciliana. Un meticciato
culturale che contribuirà in maniera determinante a forgiare il
carattere e gli interessi del giovane sovrano.
Nel 1209, dietro suggerimento di
Innocenzo III, Federico sposa Costanza d’Aragona che gli
donerà il primogenito Enrico.
Della Germania s'interessa lo
stretto necessario per tenersela fedele. E' l'Italia ed
in particolare la Sicilia e la Puglia ad essere al
centro dei suoi interessi
Imperatore dai
vastissimi interessi culturali e scientifici Federico II
era dotato di
un
altissimo concetto della dignità imperiale e della
propria autorità.
Durante
l'intero
arco della sua esistenza
dedica tutta la sua attività di sovrano alla
realizzazione
del programma assolutistico della Casa di Svevia:
rendere
la potestà imperiale indipendente dal Papato,
riducendone le pretese di superiorità di quest'ultimo e
abbattere i comuni, per unificare l'Italia sotto il suo
scettro.
Una contesa,
quella con il papato, che gli procurerà grandi
difficoltà, oltre che diverse scomuniche (tanto da
essere descritto dai cronisti guelfi come un cinico beffardo che
si burla del sacro), alternate a
brevi momenti di fragile tregua.
Federico adottò durante
la sua reggenza tutta una serie di misure atte a
risollevare le condizioni economiche del regno,
facilitando gli scambi commerciali e garantendo la
sicurezza delle strade.
Busto del
sovrano
Inoltre, al fine di
potenziare l'apparato burocratico-amministrativo dello
Stato e avendo bisogno per questo di giuristi e di
funzionari ben preparati, nel 1224 fondò a Napoli quella
che può essere considerata la prima
Università
statale del mondo occidentale. Ma l'impegno di Federico
per le genti del Sud non si limito a questo.
L'imperatore diede anche impulso alla Scuola Medica di
Salerno, da Melfi promulgò le Costituzioni che diedero
l'ossatura al suo Stato centralizzato.
Il sovrano svevo non fu solo uomo politico e guerriero.
Durante la sua esistenza seppe coniugare la sua intensa
attività di sovrano con i suoi molteplici interessi
culturali e scientifici. Le cronache del tempo ci
descrivono un sovrano "illuminato", la cui corte era
costantemente frequentata da studiosi e letterati,
senza distinzione di nazionalità o di fede religiosa.
Poliglotta e autore di numerosi
componimenti poetici (scrisse anche un dotto trattato di
falconeria, il De arti venandi cum avibus),
Federico II era anche filosofo e architetto. Celebri in
tal senso le edificazioni di vari castelli e palazzi che
caratterizzano in particolare la Puglia (Castel del Monte e il Palazzo
Imperiale.
Alla fine di novembre del 1250, forse tradito finanche
dai suoi più fedeli amici come
Pier delle Vigne,
l'Imperatore si ammalò: divise il suo regno tra
Corrado e
Manfredi e, avvolto nel saio grigio
dei Cistercensi, ricevette l'estrema unzione dal fedele
Berardo, Arcivescovo di Palermo.
Lo "Stupore del Mondo" si spense Il 13 dicembre
del 1250 a Castelfiorentino, in provincia di
Foggia, lasciando attorno a sè un'aura di mistero e di
leggenda, di esecrazione e di venerazione, di odio e di
compianto.
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