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Percorsi sull'etnografia della rete.  La seconda metà degli anni Novanta vede svilupparsi un ampio filone di ricerca etnografica sulla rete basato su assunti di fondo di matrice postmodernista che si evidenzia soprattutto nella forte sensibilità verso certi autori riconosciuti dalla "cultura alta" (Foucault, Derrida, Baudrillard) ma anche nel richiamo a suggestioni, come quella della decostruzione e ricostruzione fisica del proprio corpo (e del proprio io) presente nel cinema di fantascienza, nel fumetto e nella musica underground oltre che nella cyber-letteratura.

Tra i riferimenti principali in questo settore di studi c'è l'esperienza di Elizabeth Reid che è stata una delle prime etnografe della rete e ha concentrato i suoi interessi proprio sulle potenzialità decostruttive dell'identità nei contesti CMC formulando il cosiddetto modello del postmodernismo radicale.

Amy Bruckman. Ricercatrice del MIT, sembra replicare in ogni suo lavoro il paradigma postmodernista radicale. Nel brano proposto, l'autrice tenta di definire la "razza" dell'artista digitale conosciuta nelle sue ricerche su MUD e MOO all'interno di un mondo ubiquitariamente connesso.

Sherry Turkle. E' ritenuta tra le "sacerdotesse della rete", non una postmodernista ma una "donna moderna che dice cose postmoderne" (Turkle, 1997). I brani linkati (in inglese) sono due: Who am we?  dove definisce una sua teoria dell'identità e Sex, lies & avatars dove viene precisato il ruolo del genere sessuale nei giochi online.

Oltre al paradigma postmodernista, oggi convivono una serie di approcci diversi accomunati proprio dalla negazione del modello postmodernista stesso. Tra questi assume un certo rilievo l'approccio sociolinguistico e oltre, l'esperienza di ricercatrici come Michelle Rodino legata a considerazioni sulla rigida oposizione  delle marche di genere nella CMC e vicina al cosiddetto approccio performativo.

Una ricerca recente, legata alle pratiche messe in campo dagli utenti del MUD "Lumen et Umbra" è stata svolta da Simone Tosoni, con risultati che riecheggiano le ultime tendenze di ripensamento all'identità in rete come nient'altro che forma di confermazione degli attributi statici che caratterizzano l'identità nel mondo offline.

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Identità, rete, canale e postmodernismo