Modulo 3 L'identità in rete |
Simone tosoni: costruire il sé in "Lumen et Umbra" La necessità di verificare sul campo la validità di un approccio teorico e metodologico che afferma la centralità delle relazioni sociali, per i processi di costruzione dell’identità, richiede l’analisi di un Mud, oggetto di studio ed interesse negli ultimi dieci anni da parte dei (critical) cyberculture studies sul tema dell’identità. In particolare si propone l’analisi di un Mud italiano, Lumen et Umbra, che ha consentito di dimostrare come il modello relazionale di attore sociale possa sostituire quello performativo, l’insostenibilità teorica dell’opposizione tra identità reali e virtuali, la persistenza in rete, il peso delle coordinate spaziotemporali che strutturano la vita del soggetto, la coralità dei processi di costruzione dell’identità e la non uniformità dello spazio sociale della comunità. L’indagine sul Mud è avvenuta attraverso un’osservazione partecipante e non, attraverso il monitoraggio del webring dei siti personali dei giocatori e attraverso la partecipazione ai raduni ufficiali. Per illustrare nel dettaglio le pratiche di costruzione dell’identità nel Mud Lumen et Umbra’ è necessario incominciare ad analizzare le caratteristiche sociostrutturali e sociosimboliche dello spazio sociale nel quale hanno luogo. Per quanto riguarda il primo punto va evidenziato che questo spazio, pur segnato da una comune appartenenza alla ‘comunità’ di Lumen et Umbra, non si presenta come piano ma articolato in modo complesso per la presenza di molteplici livelli gerarchici. Due sono le prevalenti modalità di strutturazione dello spazio attraverso le quali i nuclei relazionali e le strutture gerarchiche condizionano i processi di costruzione delle identità dei soggetti: una si articola in direttrici orizzontali e l’altra in direttrici verticali. La dimensione orizzontale dello spazio sociale di Lumen et Umbra si caratterizza principalmente per la granularità, ossia per la presenza di molteplici nuclei di aggregazione, simile ad una rete relazionale, in cui si inseriscono i soggetti: è dentro di questa che si addensano le ‘frequentazioni’, più rare all’esterno. I nuclei relazionali possono essere di tipo informale, basati su una confidenza e convivialità non strutturate (che talvolta però si istituzionalizzano con matrimoni, famiglie e stirpi), o di tipo formale, basati su una precisa entità dotata di un nome, di uno scopo esplicitato e di uno statuto (ad esempio i nuclei degli dèi, degli immortali, i clan, e le gilde, che non tollerano l’appartenenza multipla). I nuclei relazionali di tipo formale, tuttavia, presentano al loro interno una organizzazione fortemente strutturata nelle gerarchie e nei ruoli che rende più sfumati i confini con la dimensione verticale; allo stesso modo, nella stessa dimensione orizzontale sui possono individuare zone con una diversa densità relazionale che definiscono così un centro ed una periferia. [ > ] |
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Intro | ||||
Unità 1 | ||||
Unità 2 | ||||
Unità 3 | ||||
Bibliografia | ||||
Video | ||||
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