"Immaginate di chiudere gli occhi per un attimo e di riaprirli piano piano, scoprendo di trovarvi per magia in un mondo parallelo …di sentire all’improvviso una veste frusciare sul vostro corpo, di sobbalzare nel sentire il freddo acciaio di una spada incantata al vostro fianco…e di sentire che attorno a voi si muovono molti altri avventurieri, nessuno uguale all’altro…” Ci troviamo all’interno di “Lumen et Umbra”, il primo M.u.d. raggiungibile via Internet. Per M.u.d., acronimo di Multi User Dungeon, intendiamo un ambiente multiutente di interazione, di tipo esclusivamente testuale, e caratterizzato da un’impostazione ludica, in genere ispirata ai giochi di ruolo fantasy. Una figura importante è quella del master, che ha la funzione di introdurre e guidare i giocatori in universi inesplorati, stabilendo, attraverso set di regole formalizzate, i risultati delle azioni dei personaggi sul mondo narrato, dove la magia riveste un ruolo centrale. Gli utenti possono di volta in volta ridisegnare il proprio personaggio scegliendo tra varie razze e diverse classi o assumere contemporaneamente diverse identità.  Per questo motivo il M.U.D. è  stato più volte definito come un vero e proprio “parco giochi delle identità”.

Una recente ricerca di Simone Tosoni ha mostrato come, proprio attraverso "Lumen et Umbra", le pratiche di scambio comunicazionale messe in campo tra gli utenti confermino, in realtà, le regole dell'identità fissate nell'offline.