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Modulo 3      L'identità in rete

TECNOUTOPISMO 

VS

TECNOFOBIA

 La realtà di Internet apre orizzonti inediti al nostro modo di vivere e di pensare, molto più di quanto non abbiano fatto gli altri media, proprio perché essa, con il suo coinvolgimento diretto e globale, fa saltare le tradizionali categorie di riferimento alle quali eravamo abituati. Inoltre, più dei tradizionali media, si articola alle esigenze e all’identità dei singoli utenti e dei loro contesti di fruizione. La ricerca dell’identità nella rete dei fruitori ha suscitato perplessità e timori, ma anche profondi entusiasmi, in modo tale da identificare quattro categorie generali in cui è possibile collocare i fruitori dei nuovi media:

1)      TECNOUTOPICI: vedono il medium come strumento di liberazione e di crescita in opposizione o in superamento delle comunità reali.

2)      TECNOFOBICI: vedono il medium come strumento di oppressione e di controllo

3)      TECNOUTILITARISTI: ritengono i media particolari “elettrodomestici”che consentono di raggiungere meglio determinati fini.

4)      TECNOPLURALISTI:cercano di far valere l’autonomia morale e psicosociale dell’esperienza del nuovo media.

In realtà l’identità del pubblico di questo nuovo media viene creata essenzialmente dalla contrapposizione dei primi due: tecnoutopici e tecnofobici

Quindi due pensieri contrastanti . Se da una parte i tecnofobici dicono no alla tecnologia, continuando a preferire la comunicazione verbale, dall’altra i tecnoutopici sono più che convinti del beneficio che la rete effettua sulla identità del singolo uomo e della sua comunità. Se da una parte la  nostra società sembra dar ragione a quest’ultimi, basta vedere come i fruitori del nuovo media sono sempre più in aumento.

Uno degli errori della nostra epoca è immaginare che tutto ciò che è nuovo sia buono e tutto ciò che è vecchio sia da buttare. È altrettanto sbagliato, naturalmente, avere paura dell’innovazione. Ma questi atteggiamenti sono più simili che contrapposti. Sono due facce della stessa medaglia. Da che mondo è mondo, chi ha migliori conoscenze tecniche o scientifiche tende a farsene un vanto – e a trarne un vantaggio. Chi ha meno competenze, o non capisce di che cosa si tratta, vive nella diffidenza e nella paura, teme di essere sopraffatto da forze che non conosce e che non controlla.

Non si tratta di cercare una “via di mezzo” fra tecnofobia e tecnofilia, perché servirebbe solo ad attorcigliare i molteplici errori che si trovano ai due estremi. Occorre una prospettiva radicalmente diversa. Una forte curiosità “interdisciplinare”, che guardi oltre i ristretti confini delle specializzazioni e delle parrocchie culturali. Un’attenzione centrale e dominante per le esigenze umane. Una capacità di ascoltare, di capire, di valorizzare le diversità – che è la risorsa fondamentale per ogni reale progresso.

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Intro

Tra rete e realtà

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Unità 2 
Unità 3       
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