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TECNOUTOPICI

Considerano il rapporto con i media del tutto naturale, dato che è lo spazio dove è possibile stabilire nuove e più soddisfacenti relazioni. In quest’ottica infatti la fondazione di una cultura, di una società e di una comunità si fa in simbiosi  con il processo di virtualizzazione indotto dalle nuove tecnologie. I tecnottimisti, quindi, si muovono nell’ottica della comunicazione globale e considerano la virtualità come un destino a cui la vita umana non può sottrarsi. Gli esponenti di questa categoria pretendono che la tecnologia sia equivalente alla libertà umana, sostenendo che è importante diventare coscienti della tecnologia per poterla criticare. Uno degli esponenti del tecnoutopismo più importanti  è  Marshall McLuhan, il quale parlava della possibilità della tecnologia, se utilizzata correttamente, di far sorgere una nuova forma di “epifania”. Egli, infatti, parlava di villaggio globale, dove si delinea il profilo sociale dell’uomo moderno. Un uomo attivo che rimodella la sua identità e quella degli altri al pari di altre tecnologie.

Altri tecnoutopici:

Pierre Levy

De Kerckhove

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Tra rete e realtà