Sorrento - Il Duomo
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Prima del sec. XI
la chiesa più importante della città era quella di S. Renato, situata fuori
dalle mura (nei pressi dell'attuale cimitero, dove ancora se ne osservano le
parti superstiti) e annessa ad un'abbazia. Nel 1821, caduto in abbandono quel
complesso di edifici per l'abolizione degli ordini religiosi, le reliquie
vennero trasportate nell'odierna Cattedrale. Nel transetto trova posto, il "Presepio". La facciata principale della Chiesa ha tre aperture: quella centrale, al di sopra della quale è rappresentato un affresco con l'immagine della Madonna Assunta, è affiancata da due grandi colonne di marmo rosa provenienti da templi pagani. Nelle lunette delle porte laterali sono raffigurati Gli Apostoli Filippo e Giacomo il minore. Nel 1904 un violento ciclone distrusse la parte superiore della facciata che fu poi ricostruita ed abbellita nei primi decenni del secolo. All'interno l'ingresso principale è stato arricchito con un tamburo, impreziosito da scene della storia della chiesa locale. Nella cantorìa che sovrasta il tamburo, domina il monumentale organo donato nel 1897 dall'Arcivescovo Giustiniani. In fondo alla navata centrale spiccano sulla sinistra la cattedra vescovile e, di fronte, il pulpito [ 1573]. Il pulpito, sorretto da eleganti colonne, è costituito da pannelli di marmo con al centro un bassorilievo del Battesimo di Cristo ed, ai lati, lo stemma dei nobili sorrentini Ammone. Più significativi da un punto di vista storico-artistico sono infine i plutei, gli amboni ed i bassorilievi conservati al Museo Correale di Sorrento, al Museo Barocco di Roma e al Metropolitan Museum di New York, testimonianza della importanza della diocesi sorrentina nel Medioevo. Nel 1936, nell'ambito di un
progetto di ristrutturazione, tutte le tele che decorano la volta
furono restaurate. L'area presbiterale deve l'attuale
sistemazione alla stessa occasione. L'altare settecentesco fu
smembrato e spostato dal fondo dell'abside al centro del
transetto. In luogo dell'altare fu sistemato il coro in legno
noce del Caucaso intagliato e con formelle ad intarsio
raffiguranti Gli Apostoli, I quattro Santi sorrentini ed il
protettore Sant'Antonino, cui si sono aggiunti più recentemente: le 14
stazioni intarsiate della Via Crucis opera di Giovanni Paturzo; il leggio opera
di Giuseppe Centro e Mario d'Alesio ed infine i tamburi della porta d'entrata
opera di Giuseppe Rocco su disegno di Vincenzo Stinga. |
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