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L'Irpinia, che ha in Avellino il suo capoluogo, è una terra che
trae il nome dai suoi primi abitanti, gli Irpini, appunto: un
popolo bellicoso tanto da ispirarsi a Marte, dio della guerra,
ma anche geloso custode della propria identità tanto da opporsi
all'omologazione imposta da Roma. Cosi la storia antica ci
consegna gli Irpini, signori incontrastati d'una zona montuosa
con le più alte vette dell'Appennino Campano e abili costruttori
di città come Aquilonia, Aeclanum, AEquum Tuticum, Caudium,
Trivium e Compsa.
"Tetto della Campania" per la propria natura orografica,
il territorio ha tali caratteristiche naturali da essere noto
anche come "Verde Irpinia" per il predominare di fìtti boschi
sempreverdi. Sempre con radici che affondano nell'epoca
classica, l'Irpinia è detta anche "Cantina della Campania" per
la produzione di vini di altissima classe, ormai famosi in tutto
il mondo: non un caso fortuito, ma il risultato di scelte e
indirizzi precisi che hanno nella "Scuola Enologica Francesco De
Sanctis" la grande ispiratrice e guida.
E', insomma, una terra che va visitata e scoperta per quanto
offre di natura e ambiente, di autentico "colore" e profonde
tradizioni, di testimonianze archeologiche e monumentali, di
musei, di centri abitati dove l'edilizia recente non è riuscita
a ottundere i suggestivi caratteri dei borghi medioevali, dei
grandi centri della Fede. Quello che questa pubblicazione
propone è un "Viaggio in Irpinia", condotto lungo itinerari che,
prendendo le mosse dal capoluogo, si diramano in varie
direzioni, o meglio attraverso centri abitati, siti
naturalistici e testimonianze di un passato che ha lasciato
profonde tracce nel presente. Un "viaggio" che, razionalmente
sviluppato, consente di conoscere l'Irpina e godere di un
soggiorno piacevole, interessante e destinato a perpetuarsi
nella memoria. Collegata con l'Autostrada A 16, con uscite ad
Avellino Ovest per chi venga da Napoli e Avellino Est per chi
venga da Bari o dall'Adriatico, e con il Tirreno mediante il
raccordo autostradale Avellino-Salerno, Strade Statali e
Provinciali, con le Ferrovie dello Stato ed efficienti servizi
di autolinee da Napoli e Salerno, Avellino è punto di partenza
per la visita all'intera sua provincia. Il soggiorno nel
capoluogo, fondato dai Longobardi a poca distanza dall'antica
Abellinum, è favorito da moderne strutture ricettive e consente
di ammirare sia la nuova e funzionale edilizia e sia il nucleo
storico con quanto vi si trova. Per la visita alle chiese e
monumenti del Centro Storico si consiglia di lasciare l'auto nei
pressi di P. Libertà, percorrere il breve tratto di V. Nappi e
fermarsi in P. Amendola. Qui si può osservare il Palazzo della
Dogana, costruito nel Medioevo a scopo commerciale e
rimaneggiato nel 1657 per iniziativa del Principe E Marino
Caracciolo. Nella stessa piazza sono il Monumento a Carlo II
d'Asburgo e la barocca Torre dell’Orologio.
Percorso il breve tratto di Via Duomo, si raggiunge la piazza
omonima dove sorge la Cattedrale. Costruita nel sec. XII,
rifatta più volte, presenta una facciata neoclassica.
All'interno preziosi dipinti del '500 e del '600, un pregevole
coro ligneo del '500, una splendida Cripta romanica. Importante
anche il maestoso Campanile. Alle spalle della Cattedrale merita
attenzione il Palazzo De Concilii ove dimorò fanciullo Victor
Hugo, ora Palazzo della Cultura. Ritornati in piazza Amendola,
proseguendo per V. Umberto, a breve distanza si trova la chiesa
di Costantinopoli (XVI-XVIII sec.) che presenta sull'altare
maggiore, barocco, un affresco della Vergine di Costantinopoli.
Nelle vicinanze sono la Fontana di Bellerofonte e la Fontana
Tecta (XVII sec*.), disegnate dal Fanzago. In P. Castello sono i
resti del Castello Longobardo. Meritano inoltre di essere
visitate la settecentesca chiesa delle Oblate, in via Trinità,
quella di S. Generoso, Largo S. Spirito, il Convento dei
Cappuccini, Rampa S. Maria delle Grazie, la chiesa di S. Maria
del Rifugio, piazza del Popolo. Le stesse conservano all'interno
pregevoli tele. In piazza Libertà, sotto l'aspetto
architettonico, sono interessanti il seicentesco Palazzo
Caracciolo, il Palalo del Governo e, sul corso V. Emanuele,
Palalo De Peruta, attuale sede municipale, il Convitto Nazionale
P.Colletta e l'ex Carcere Borbonico, divenuto di recente sede di
esposizioni e convegni. La città moderna è una continuazione
quasi spontanea di quella antica. Chi viene da Napoli si trova
immerso in un ampio e lungo viale di platani che confina con
l'accogliente Villa Comunale.
Il Museo Provinciale Irpino si trova in Corso Europa, nei pressi
della Villa Comunale. Raccoglie gran parte dei reperti
archeologici provinciali, dal Neolitico antico all'Età del Ferro
e del Bronzo. Al primo piano del complesso sono sistemati il
Museo del Risorgimento e la Pinacoteca d'Arte Moderna, con
dipinti che vanno dal 1600 al 1800, nonché un meraviglioso
Presepe Napoletano del 1700 e un'ulteriore esposizione di circa
600 presèpi. |