BATTAGLIA NAVALE DI SANTA CRUZ
NAVAL BATTLE OF SANTA CRUZ
(26 OTTOBRE 1942)
STORIA / HISTORY
La Battaglia di Santa Cruz fu una delle battaglie navali più cruente della Seconda Guerra Mondiale. Si fronteggiarono mettendo praticamente in campo tutto quello che avevano sia gli americani che i giapponesi, con l'intento specifico di annientare definitivamente l'avversario. Questo scontro navale non fu un episodio isolato, come ad esempio la Battaglia di Midway, ma si pone cronologicamente nella fase centrale di quell'interminabile scontro che fu la campagna di Guadalcanal. Tralasciando l'epopea dei combattimenti terrestri citiamo tutti gli scontri navali che hanno caratterizzato la campagna di Guadalcanal.
"L'operazione doveva essere sincronizzata con l'offensiva terrestre in corso, e l'occupazione dell'aeroporto Henderson Field da parte delle truppe del generale Hyakutake avrebbe dato il segnale del via. Yamamoto metteva in linea una quota considerevole della flotta imperiale e cioè: 4 corazzate, 4 portaerei, 13 incrociatori e 31 cacciatorpediniere, unità suddivise come sempre in diversi gruppi indipendenti, tutti però al comando supremo dell'ammiraglio Kondo".
"Halsey poteva quindi disporre della Task Force 16, del contrammiraglio Kinkaid, raggruppata intorno alla portaerei Enterprise, della Task Force 17, del contrammiraglio Murray, intorno alla Hornet, e della Task Force 64, del contrammiraglio Lee, cosituita da corazzate e incrociatori; tutto ciò rappresentava globalmente una fona navale di 2 corazzate, 2 portaerei, 9 incrociatori e 19 cacciatorpediniere, molto meno, quindi, di quanto fosse in grado di mettere in campo l'Ammiraglio Yamamoto. Halsey aveva deciso di tenersi a nord delle isole Santa Cruz per qualche ora, poi di scendere a sud-ovest per impedire ogni attacco da parte della marina nemica a Guadalcanal".
NUOVA BATTAGLIA ALL'ORIZZONTE (26 OTTOBRE 1942) A NEW BATTLE
"Mentre le navi giapponesi si nascondevano in una cortina di nebbia artificiale, un gruppo di 8 caccia Zero intercettò i Dauntless e li attaccò. Le mitragliatrici americane riuscirono ad abbattere tre degli assalitori e i Dauntless si rifugiarono in una nube provvidenziale. Il messaggio di contatto da essi inviato aveva messo in allarme altri due Dauntless, che si diressero sul punto segnalato. Entrambi non ebbero esitazioni; attaccarono alle 7-4° la forza nemica ed ebbero la fortuna di centrare con le loro bombe la portaerei Zuiho. Uno squarcio enorme, del diametro di più di 15 metri, si aprì nel ponte di volo, rendendo inutilizzabile questa unità".
"Verso le 9 un piovasco avvolse l'Enterprise nascondendola così alla vista degli aviatori nipponici, ma la Hornet rimase allo scoperto e attirò fatalmente su di se tutti gli aerei giapponesi. Alle 9.10 i bombardieri in picchiata Val attaccarono in forze e sebbene la difesa contraerea ne avesse abbattuto ancora qualcuno, quasi tutti gli altri riuscirono a portarsi in una buona posizione. Pochi secondi dopo, la Hornet fu colpita da una bomba a poppa sulla dritta, mentre altre due cadevano in acqua e a contatto con lo scafo squarciandolo in vari punti. Qualche istante dopo, un Val, in apparenza smantellato, discese in picchiata ma non riuscì a raddrizzarsi; urtò il fumaiolo, sfasciandosi e finalmente si fracassò sul ponte di volo. Le sue due bombe esplosero aprendo un grande squarcio e provocando un violento incendio alimentato dalla benzina dei serbatoi. Questi disgraziati incidenti assorbirono l'attenzione delle vedette, le quali non riuscirono ad avvertire in tempo dell'arrivo degli aerosiluranti Kate che giungevano di poppa. La difesa contraerea riportò il tiro su di essi, ma la Hornet non poté manovrare abbastanza in fretta e ricevette, uno dopo l'altro, due siluri, che esplosero al livello dei locali macchine. Questi ultimi furono invasi quasi istantaneamente dal vapore e i macchinisti li dovettero precipitosamente abbandonare. La Hornet si fermò allora accusando 8 gradi di sbandamento".
LA SECONDA ONDATA NIPPONICA / THE SECOND JAPANEESE ATTACK
"I 44 apparecchi scoprirono il gruppo dell'Enterprise verso le 10, nel momento in cui quest'ultima stava fronteggiando l'attacco del sommergibile nipponico I.21, che aveva lanciato un fascio di siluri, per fortuna evitati dalla portaerei. L'artiglieria di tutte le navi americane si scatenò, facendo di conseguenza strage nei ranghi degli assali tori. Questo muro di fuoco non impedì però a una parte di essi di raggiungere la portaerei: ciononostante, soltanto tre bombe la colpirono. La prima esplose a prua, sul ponte di volo; la seconda penetrò fino al terzo ponte ed esplose provocando un incendio. La terza cadde vicino allo scafo, a poppa, deformando uno degli alberi porta-eliche".
L'EPILOGO DELLA BATTAGLIA / THE END OF THE BALLE
"L'ammiraglio Abe arrivò poco dopo e, constatato che non gli era possibile prendere a rimorchio la portaerei nemica, incaricò due dei suoi cacciatorpediniere, l'Akigumo e il Makigumo, di finire la Hornet. Quattro siluri nipponici furono più efficaci di tutti i proiettili americani, perché, l'indomani, 27 ottobre, all'1.35 del mattino, la Hornet affondò e scomparve in un enorme risucchio."
"Infatti, la flotta imperiale aveva perduto un gran numero di apparecchi e con essi la maggior parte dei suoi migliori equipaggi. Le perdite si aggiravano intorno ai 120 uomini tra i più valorosi che la marina nipponica fosse riuscita a mettere insieme appositamente per quell'operazione, radunando veterani di Midway e andandoli a cercare addirittura nelle scuole di addestramento. Il Giappone avrebbe dovuto aspettare quasi due anni prima di poter nuovamente disporre di gruppi aerei efficaci, i quali, ciononostante, sarebbero stati privi dell'esperienza e della capacità tattica di quelli distrutti durante i combattimenti del mar dei Coralli, di Midway e di Santa Cruz. Questa battaglia si concludeva quindi senza che fossero stati ottenuti risultati realmente decisivi. Certo, i giapponesi non avevano annientato le forze navali americane, com'era nei loro propositi, ma la portaerei Hornet, la più recente della marina americana, era andata perduta. Tale perdita, in verità, era estremamente grave per gli Stati Uniti, che possedevano ormai una sola nave di questo tipo, e per di più danneggiata, l'Enterprise. Questo fatto ispirò tutta una letteratura: tra patriottica e romanzesca, che attribuiva ogni speranza e ogni timore americano alla sopravvivenza stessa dell'Enterprise. Nonostante qualche esagerazione giornalistica, del resto naturalissima, la cosa rimaneva malinconicamente esatta. e, parlando dell'Enterprise, Eugene Burns scrisse: « Se anche ne resta una sola, sarà quella » .
LE PIU' GRANDI BATTAGLIE NAVALI / NAVAL BATTLES
BATTAGLIA DI SANTA CRUZ / NAVAL BATTLE OF SANTA CRUZ
CARTINA DELLA BATTAGLIA / MAP OF THE BATTLE