SECONDE
GENERAZIONI
RHODA
di Igiaba Scego (Sinnos editrice)
Su diversi piani temporali
e spaziali (Somalia, Roma, Napoli, Londra) i personaggi
di questo romanzo continuano a mescolarsi in un crescendo di emozioni che
spiazzano il lettore, tenendolo avvinto alla vicenda narrata. E'
la storia di
due sorelle, scappate a Roma dalla guerra civile somala, che
vivono l'emigrazione con atteggiamenti opposti. E' quello che
notiamo quotidianamente quando parliamo con gli immigrati: c'è
chi rifiuta il nuovo paese notando le più piccole incongruenze e
si considera "di passaggio" e c'è chi riesce anche a sentire
note melodiose in mezzo ad un concerto dissonante.
"Roma
l'avevo odiata dal primo momento. Ai miei occhi era arida, senza
cuore, vecchia. Non era come me l'ero immaginata. C'era qualcosa
in lei che mi risultava incomprensibile. Non sopportavo la falsa
cordialità dei suoi abitanti, non sopportavo il traffico e la
disorganizzazione. la odiavo, la odiavo, la odiavo.
Invece inspiegabilmente Aisha adorava questa città indigesta.
Aisha vedeva bellezza, umanità, accoglienza, libertà. Le piaceva
respirare l'aria sporca dei gas di scarico, le piacevano i
romani e quel loro modo di ridere, le piaceva la Storia che
sbucava come un folletto negli angoli più impensati della città.
lei sapeva vedere il bello in tutte le cose (...) "Se gli
italiani non ci capiscono, sorella, noi dobbiamo spiegare chi
siamo, cosa facciamo, dove andiamo. Dobbiamo dire loro quali
sono i nostri sogni e le nostre aspettative. Dobbiamo parlare
del nostro passato, proiettarli nel nostro futuro e far vivere
loro il nostro presente. Non dobbiamo arrenderci mai! Ci
sputeranno addosso, ci derideranno, ci ostacoleranno, ci
insulteranno. Noi non dovremmo mai piegarci, dovremmo resistere
per il nostro bene e delle generazioni future. Se convinceremo
uno solo di loro, allora il nostro sacrificio non sarà stato
vano. Cosa saremmo io e te senza gli schiavi neri d'America? Senza Martin Luther King? Senza Malcom X? Senza il Mahatma
Gandhi? E senza Nelson Mandela? Loro hanno combattuto, noi nel
nostro piccolo dobbiamo fare lo stesso"
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